21 novembre 2022

IL MONDIALE DELLA VERGOGNA




Il 20 novembre sono cominciati in Qatar i Campionati Mondiali di calcio 2022.Per la prima volta essi si svolgono in un Paese arabo e per la prima volta tra novembre e dicembre.Ma già prima di cominciare questa edizione dei Mondiali  ha dato luogo ad innumerevoli polemiche e discussioni.Un’edizione in cui lo sport passa quasi in secondo piano,visto che questo Paese è accusato da più parti di non garantire diritti umani a migranti,omosessuali,transgender e alle donne.Secondo informazioni diffuse da Amnesty International e Human Rights Watch,la donna in Qatar è sottoposta a un regime sistemico e maschilista che ne preclude l’autonomia personale e lavorativa.Anche se in Qatar non esiste una specifica legge che ne limita i diritti,le donne sono sottoposte a un sistema strutturale di pratiche che le richiudono sotto una "tutela" maschile:quasi tutte le scelte di vita devono essere approvate dalla figura maschile della famiglia.Tutte queste oppressioni e restrizioni delle libertà e dei diritti individuali e collettive erano note già da prima che i Mondiali venissero assegnati al Qatar.Si poteva perciò dire "NO" ai Mondiali al Qatar.12 anni per dire "NO".Tanti sono infatti gli anni  passati da quel folle 2010 in cui i plenipotenziari del calcio,in accordo con i potenti della Terra decidesero di assegnare i Mondiali di calcio a Doha.Adesso,12 anni dopo,sono in tanti che,più o meno ipocritamente,si stracciano le vesti e chiedono il boicottaggio di quei Mondiali,dalla Norvegia alla Germania.Perfino qui da noi in Italia,c'è stata qualche sparuta voce di protesta.Quella di Fiorello,per esempio,che ha criticato la Rai per aver speso 200 milioni per un Mondiale in un Paese dove si calpestano i diritti umani".Oppure quella del "Fatto Quotidiano",che,come il giornale tedesco "Die Zeit",ha deciso di non pubblicare una sola riga dedicata all'evento calcistico dell'anno.

Ma intanto il Qatar ha avuto il Mondiale.Come ha fatto per averlo?Semplice,con il mezzo più forte e potente di sempre:"Money".Nient'altro che tantissimo "money",mettendo cioè in tasca alla corruttibilissima cricca di potere politico-calcistica di Fifa e Uefa paccate di milioni di petrodollari,prelevati dall'infinito tesoro della famiglia Al-Thani,l'emiro del Qatar.E siccome la fame vien mangiando,Gianni Infantino,Presidente della Fifa,non ancora sazio di un Mondiale con 32 nazionali in gara in Qatar sta già organizzando un Mondiale a 48 squadre per la prossima edizione del 2026 che si disputerà nel triangolo Usa-Canada-Messico.Ecco cosa oggi i vertici mondiali calcistici.Una banda affamata di potere e danaro che governa il calcio in modo cinico e spietato e sai che gliene sbatte a questa gente delle violazioni dei diritti umani che avvengono in Qatar.Hanno voglia i poveri militanti di Amnesty International a denunciare che il Qatar non ha alcun rispetto dei diritti umani,che è sospettato di finanziare i guerriglieri dell’Isis e che ha violato ogni norma di sicurezza sul lavoro,causando tantissime "morti bianche" tra i lavoratori impegnati nei cantieri degli stadi del Mondiale,vittime di sfruttamento estremo,turni di lavoro massacranti e divieto di riposi.Sono più di 6.500 le vittime nei cantieri dei Mondiali,censite dal giornale britannico Guardian in un’inchiesta del Febbraio 2021.Ma tanto in Qatar la vita e la dignità dei lavoratori conta meno che zero.Agli emiri interessava che i lavori fossero fatti in fretta per affermare il dominio planetario dello showbusiness per allestire il quale hanno costruito un circo pallonaro da 300 miliardi di dollari.

Ma tutto si dimentica in fretta.Così,adesso che i Mondiali sono cominciati,il popolo degli indignati si è già tramutato nel festante popolo degli stadi.Come già accaduto,del resto,in altri posti e in altri tempi.I tanti milioni di tifosi di calcio di tutta la terra faranno quello che già si è fatto quando si è accesa la torcia olimpica di Pechino 2006,quando anche lì si denunciava il regime in Cina,le repressioni delle libertà e delle minoranze,ma poi gli affari anzitutto perchè lo "show must go on",come raccomandava il Comitato Olimpico Mondiale.Lo stesso accadde al Mundial del ’78 in Argentina,quando i carnefici del generale Videla torturavano i giovani argentini in carcere e poi li facevano sparire per sempre gettandoli in mare.Ed anche lì dopo un pò di indignazione passeggera,tutti allo stadio o davanti alle tv a tifare.

In Qatar,almeno,si è "sentito" il silenzio dei calciatori iraniani che,prima della partita con l'Inghilterra,non hanno cantato l'inno nazionale del loro Paese.Con quel silenzio sono riecheggiate così le grida delle donne e dei ragazzi che da mesi,dalla morte di quella ragazza,di Masha Amini ad opera della "polizia morale" iraniana,si stanno ribellando al regime degli Ayatollah che li ammazza senza pietà mentre gridano "women,life and freedom".Quel regime assassino degli Āyatollāh che intanto fornisce droni al criminale Putin per massacrare il popolo ucraino.

Così,adesso che tutto è cominciato,chi ama il vero calcio,che non è quello degli Infantino,si sente truffato da questo Mondiale farsa,e nessuno più pensa alle morti che ci sono state e alla repressione dei diritti delle donne.Ma di tutto questo alla Fifa e ai suoi sponsor(tra gli altri Adidas,Coca-Cola,McDonalds,Visa,Hyundai-Kia,nomi di cui bisognerebbe ricordarsi quando si va fare la spesa)non frega assolutamente nulla.E cresce dentro la rabbia e la tristezza pensando che un altro Mondiale o un'altra Olimpiade sempre si disputerà in un altro stato-canaglia:basti pensare che prima del Qatar gli ultimi Mondiali si son tenuti proprio nella Russia del criminale Putin.Ma forse questo in pochi lo ricordano e Infantino potrà organizzarsi un altro Mondiale come dice lui.Grazie anche al nostro silenzio.

18 novembre 2022

FINE PENA MAI





Da circa 1 mese Alfredo Cospito,un anarchico condannato per reati di terrorismo,detenuto nel carcere di Sassari,ha iniziato uno sciopero della fame contro il regime di "carcere duro",cui è sottoposto ai sensi dell' 41-bis Legge sull'ordinamento penitenziario,introdotto per combattere le associazioni mafiose.Inizialmente Cospito era stato condannato in primo e secondo grado a 20 anni di carcere,per  un attentato contro la Scuola allievi carabinieri di Fossano del 2006,in cui fortunatamente non vi furono né morti né feriti.Per questo tipo di reato(strage)il Codice Penale non prevede la comminazione dell'ergastolo,salvo che non sia stata cagionata la morte di persone.La Corte di Cassazione,però,ha deciso di riqualificare tale atto non come strage,ma come strage contro la sicurezza dello Stato,reato,peraltro,non applicato neppure per le stragi di Piazza Fontana e della Stazione di Bologna.Con questa  ridefinizione del reato,Cospito sarà condannato non solo all’ergastolo ma a quella particolare fattispecie,tutta italiana,dell'ergastolo ostativo .Quest'ultimo,come si sa,non permette al condannato di fruire di alcun tipo di beneficio,come semilibertà,permessi premio o libertà condizionale.La "ratio" di tale norma risiede nel fatto che i soggetti ai quali la pena è inflitta sono ritenuti altamente pericolosi per aver commesso delitti particolarmente gravi,come sequestro di persona a scopo di estorsione o associazione di tipo mafioso.Ed è per questo che l'ergastolo ostativo è definito "fine pena mai".

Ora è indubbio che uno degli indici per misurare la civiltà di un Paese è rappresentato anche da come è trattato l'individuo in stato di restrizione(la nostra Costituzione stabilisce,all'art. 27,che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato")e alla proporzionalità tra reato commesso e pena inflitta.Perciò i magistrati,nel giudicare e condannare l'imputato,hanno una responsabilità tremenda,per la quale il grande giurista,Piero Calamandrei ammoniva:"Non disdice all'austerità delle aule giudiziarie il Crocifisso:soltanto non vorrei che fosse collocato,come è,dietro le spalle dei giudici(....)ma si vorrebbe che fosse collocato proprio in faccia a loro,ben visibile nella parete di fronte,perché lo considerassero con umiltà mentre giudicano,e non dimenticassero mai che incombe su di loro il terribile pericolo di condannare un innocente".

Il modo di amministrare la giustizia in Italia è invece l'esatto opposto.Essa,infatti,è esercitata senza tener conto delle sofferenze che produce e finisce col contraddire fondamentali diritti umani.Non a caso il nostro Paese è stato più volte condannato a livello internazionale per il nostro regime carcerario,trasformatosi ormai in crudele giustizialismo.
Eppure l’opinione pubblica appare del tutto insensibile a tali questioni,senza rendersi conto di come esse facciano invece parte di una civiltà giuridica appartenente a tutti e ad ognuno e che non sono certamente democratiche le logiche "sicuritarie" con le quali sono state affrontate in questi anni le emergenze di questi anni,dall’immigrazione,all'ordine pubblico,alla crisi economica.
Ora,con la sentenza emessa nei confronti di Alfredo Cospito,pare quasi che ci sia una nuova emergenza,un nuovo pericolo democratico.Quello,incredibile a dirsi,dell'anarchia.
Che c’entrano infatti l'art. 41 bis e il carcere ostativo con Alfredo Cospito e quindi con gli anarchici?Già,perchè a nessuno risulta che il movimento anarchico abbia mai compiuto reati tali da poterlo parificare a Cosa Nostra,per combattere la quale l'art.41 bis era stato creato.L'Anarchia non pare mai essere stata una associazione malavitosa,dedita al commercio di droga,capace di infiltrarsi nella politica e negli apparati pubblici per la gestione "sporca" del pubblico danaro.L'Anarchia è "semplicemente" una diversa filosofia della politica,una tipologia di organizzazione sociale basata sull'ideale libertario di un ordine politico e sociale fondato sull'autonomia degli individui,contrapposto a ogni forma di potere costituito,compreso quello statale.Questa è l'Anarchia,nata dal pensiero dei Proudhon,Bakunin e dello stesso Lev Tolstoji.

E allora proprio l'ergastolo ostativo ci dice quale sia il livello di civiltà giuridica di questo Paese.Quando si toglie a una persona ogni libertà di muoversi e comunicare,ogni possibilità di vita di relazione,ciò è sintomo di una pauroso imbarbarimento della nostra civiltà giuridica.

Difronte a pene come quelle inflitte agli anarchici c’è da chiedersi una volta di più come sia ammissibile un sistema carcerario come quello italiano,la cui insostenibilità ha causato così tanti suicidi tra i detenuti(nel solo 2022 sono già 77).E vien da chiedersi,altresì,quale sia ancora il significato e il fine della stessa detenzione.E' forse applicato,nel caso dell'ergastolo ostativo,il disposto dell'articolo 27 della Costituzione sullo scopo rieducativo della pena?E' proprio in un caso come questo,nel quale un accusato di reati di natura essenzialmente politica viene trattato da criminale mafioso,che si può misurare la distanza tra l’ideologia del reinserimento sociale predicata dalla Costituzione,e la realtà dei fatti.Sembra quasi che chiudendo l’anarchico in una prigione senza porte o finestre si possa nascondere l’anarchia sociale e politica nella quale vive oggi l'Italia,nella quale ogni volta si "tamponano" i nostri atavici malanni.Il sistema politico-partitico italiano tira avanti senza sapere affrontare problemi e contraddizioni,se non passando da una emergenza all'altra inventando sempre nuovi capri espiatori.
Ma il Paese che per sentirsi più "sicuro" riduce ambiti di libertà e diritti individuali e non sa far altro che ricorrere alla prigione aggravandone anzi il regime,corre il rischio di trovarsi un giorno "prigioniero" della propria richiesta di sicurezza,e trovarsi ad essere "detenuto" da quell'uomo forte che la Storia talvolta impone.Come accadde 100 anni fa,con quella Marcia dell'ottobre 1922.  

12 novembre 2022

L'EUROPA CHE "LORO" NON POSSONO CAPIRE




Quello che è accaduto tra Italia e Francia sulla vicenda dell'approdo delle navi ONG con a bordo qualche centinaio di migranti,è un qualcosa di sconcertante.Dopo che il Presidente Macron si era detto disposto ad accogliere una parte dei migranti arrivati in Italia dall'Africa,la Premier italiana Meloni e il suo ministro Salvini hanno fatto a gara sui social a rivendicare la "nerboruta" gestione della vicenda dei migranti,esaltando il dirottamento della nave delle Ong verso la Francia come un successo italiano,un cedimento francese e una svolta risoluta nei rapporti con l'Europa sulla gestione dei migranti.Queste bellicose dichiarazioni di Meloni e Salvini,però,hanno comportato dure reazioni da parte del governo francese,anche se forse nessuno poteva immaginare che esse fossero così pesanti.In particolare il Ministro dell'Interno francese Darmanin ha accusato l’Italia di "irresponsabilità",annunciando la sospensione di 3500 ricollocamenti di profughi provenienti dall'Italia,richiedendo addirittura a tutta l'Europa di fare altrettanto.

Così,in appena due settimane dal suo insediamento,Giorgia Meloni ha compiuto errori gravissimi nel rapporto con un alleato storico come la Francia in particolare ma anche,più in generale,con l'Europa tutta.Tali errori rappresentano il modo peggiore per difendere l’interesse nazionale,al contrario di quanto assume la logora narrazione sovranpopulista.In questo modo l'Italia diventa "parva res" agli occhi dell'Europa ed il peso politico del nostro Paese è del tutto insignificante.

Se qualcuno in questo governo invocava una discontinuità con Mario Draghi,di certo l’ha avuta.Ma si tratta di una discontinuità che ci espelle dai centri decisionali e che ci isola dal contesto europeo,a causa di tutta la leggerezza e l’irresponsabilità dimostrata da questo governo.C'è tutta una puerilità identitaria nei tweet trionfalistici di Meloni e Salvini perché causare una rottura tra Italia e Francia vuol dire non essere consapevoli e coscienti della situazione.La nostra Patria,per usare il linguaggio caro alla Premier,non è assolutamente forte per fare da sola e per imporsi.Basta controllare i dati sul debito pubblico e sull’esposizione energetica per capire la drammaticità dei conti economici italiani.La "pacchia è finita",lo slogan usato dalla Meloni in campagna elettorale,è appunto solo uno slogan che va bene in alcune piazze di esaltati o in qualche trasmissione tv,soprattutto quelle condotte dai vari Porro,Giordano o Del Debbio.

Si son voluti mostrare i muscoli sulla vicenda migranti,una questione peraltro poco sentita in questo momento dalla gente,preoccupata piuttosto dall'aumento dei prezzi e dal caro bollette,senza capire le conseguenze gravissime che ne deriveranno,a partire proprio dalla questione migranti.L’Italia rischia l’isolamento totale.L’accordo della scorsa primavera per la redistribuzione volontaria è stata disdetto dalla Francia e difficilmente verrà rispettato dagli altri partner europei.Con il bel risultato che il problema migranti resterà a totale carico dell'Italia.

Ma non è finita,perchè ci saranno,inevitabilmente,ricadute anche sul piano economico.L’Europa a gennaio dovrà verificare il raggiungimento,da parte dell'Italia,degli obiettivi del PNNR per poter poi stanziare nuovi fondi.E si può forse pensare,in un contesto di generale isolamento  di questo governo che Bruxelles possa essere indulgente?Ma c'è di più.Davvero si può credere che il Consiglio europeo,di cui fa parte Macron,sarà disponibile a ridiscutere il PNRR,così come richiesto dalla Meloni in campagna elettorale?E ancora.Questa crisi politico-diplomatica avviene mentre in Europa si dibatte sulla riforma del Patto di Stabilità,la cui revisione consentirebbe al governo italiano più ampi margini di manovra finanziaria pur nel quadro dell'immenso debito pubblico che grava sui nostri conti pubblici.Lo consentirà l'Europa ad un Paese isolato e senza voce come l'Italia?.Con tutte queste variabili,dipendenti dal rapporto con l'Europa,anche la legge di Bilancio italiana,già tanto piena di deficit,è destinata a variare,con una previsione di crescita del PIL per il 2023,quasi pari allo zero.

Quello che questi "fratelli e sorelle" d'Italia,questi "patrioti" all'amatriciana non hanno capito,nella loro grettezza e nei loro tweet sovranisti,è che  tutelare veramente gli interessi degli italiani si fa condividendo con gli alleati la comune strada europea,così come invece i Padri della comune Casa Europea,da Spinelli a Schumann,da Adenauer a De Gasperi avevano capito.Da soli non si può che perdere. 

Lo scorso giugno Draghi,Macron e Scholz viaggiarono insieme in treno verso Kiev.Era la prova plastica che la locomotiva europea poteva essere composta da tre motori.La Germania e la Francia vollero insieme a loro il premier italiano per la sua autorevolezza.Anche perché capivano che senza l’Italia sarebbero stati più deboli.L’attuale governo ci sta facendo compiere un salto indietro,verso un’Italia emarginata,residuale,periferica rispetto alle decisioni importanti. Esattamente il risultato opposto della propaganda nazionalista autoreferenziale di questa destra.Ma queste cose "loro",i "fratelli e le sorelle" d'Italia,gli statisti da tastiera,non possono capirlo,non avendo alcun "sentire" e ideale europeo.

11 novembre 2022

CINISMO E REALTA'





E' finita com'era facile immaginare finisse.Alla fine tutti i 250 migranti raccolti in mare dalle navi delle ONG "Humanity 1" e "Geo Barents" sono scesi a terra.Tutto quel "carico residuale" di esseri umani è sbarcato  nel porto di Catania.E adesso è facile immaginare quello che dirà il governo sovranpopulista di destracentro Salvini-Meloni.Affermerà che si è imposta la "linea della fermezza",che l'Europa ha dovuto prendere atto che "l'aria è cambiata",e che comunque "loro",i sovranisti alle vongole di casa nostra,hanno fatto un "atto di umanità",facendo sbarcare i migranti fragili sul sacro suolo italiano.In realtà si tratta solo un atto di cedimento alle "raccomandazioni"(chiamiamole così,per carità di Patria)europee,con la Commissione europea che ha bacchettato palazzo Chigi ricordando che non aprire i porti ai soccorsi in mare è semplicemente "illegale".

Alla fine si è visto che lo spietato spettacolo e al tempo stesso la ridicola ed ipocrita messa in scena posta in essere dal governo con i medici saliti sulle navi ad ispezionare i corpi dei naufraghi decidendo chi è davvero fragile e chi no,è crollato miseramente.Il risultato è stato che,ad appena due settimane dal suo insediamento,il governo italiano è stato capace di inimicarsi i governi e le istituzioni europee.E' caduto così in un pomeriggio tutto il castello da azzeccagarbugli messo in piedi in maniera disordinata dal governo.La selezione tra gli arrivi,con la discriminazione tra i salvati e gli altri poveretti lasciati nella disperazione sui ponti delle navi,oltre a essere disumana e a ricordare orrende pratiche del passato,era illegale e anticostituzionale,oltre che violare i più elementari principi di umanità.

Sì,conosciamo già quello che succederà adesso,perchè è quello che è già successo ai tempi del governo gialloverde Conte-Salvini,quando quest'ultimo era Ministro dell'Interno.Adesso il governo ci racconterà che “abbiamo dimostrato che l’Italia non è un colabrodo,adesso diminuiranno le partenze” e che “le Ong la smetteranno di fare i taxi del mare tra l’Africa e il nostro Paese”.Ma la verità è che non si fermano migrazioni epocali con un insensato atto di forza di tre giorni consumato sulla pelle di 250 poveri diavoli.Non si cerca di costringere l’Europa a dimostrarsi più solidale con una violazione palese delle sue leggi.E le Ong non sono taxi,ma fanno semplicemente quello che l’Europa si rifiuta di fare:salvare esseri umani in un Mediterraneo che è diventato il cimitero di tante vite affogate dalla nostra indifferenza e dai nostri egoismi,come anche Papa Francesco ha ricordato.

Per l'attuale governo italiano,poi,c'è qualcosa di più:l'artificiosa creazione di un’emergenza migratoria serve come strumento di distrazione di massa.Serve a mascherare l'incapacità di affrontare le reali emergenze che ci sono:le bollette del gas,il caro-vita,il lavoro.I primi provvedimento adottati dal Governo non sono stati di natura economica,ma sui rave party,sui medici no vax e ora sui migranti.La faccia feroce serve a nascondere l'incapacità di affrontare una drammatica situazione economica,perché le promesse da campagna elettorale sono ben altra cosa rispetto al concreto governare quotidiano.Ma speculare sulla vita dei naufraghi non si può,non si deve.

Fare la voce grossa in maniera scomposta così come fanno Meloni e Salvini,consente a quella Francia che ora si dice disponibile ad accogliere parte di quei migranti,di far passare in second'ordine che si tratta sempre di quella Francia che respinge senza pietà i migranti che camminano scalzi nella neve a Ventimiglia.La redistribuzione “su base volontaria” dei Paesi Ue è un principio che non può funzionare e che perciò per l'Italia è assolutamente necessario ridiscutere il regolamento di Dublino,che sancisce che è il primo Paese di sbarco a doversi far carico della richiesta d’asilo.Ma intanto Meloni e Salvini,con il loro comportamento scellerato e contrario allo stesso interesse nazionale,fingono di ignorare che a frenare quelle modifiche alle regole europee che aiuterebbero l'Italia,sono proprio i loro amici e compari sovranisti europei del blocco di Visegrad.L’amico di Meloni,l'ungherese Orban che si è complimentato con la premier italiana non appena ha visto le navi ferme nei porti,si è sempre sempre opposto ad accogliere in terra magiara anche solo un migrante.Fare un post o un tweet di propaganda è semplice.Quello che i sovranisti di tutte le  latitudini non sanno e non vogliono fare è risolvere davvero i problemi.Perché alimentare le false emergenze come rave party o migranti serve,nella gretta visione sovranpopulista italiota,ad aumentare il consenso elettorale,così eludendo le reali e drammatiche urgenze economiche di questo Paese.

08 novembre 2022

UMANITA' RESIDUALE





Per il neo ministro  Piantedosi,attuale titolare del Ministero degli Interni del Governo Meloni,sono solo un "carico residuale".Così ha chiamati il Ministro quei migranti che,salvati in mare dalle navi delle Organizzazioni Non Governative,non possono però scendere sul suolo italiano.No,non possono,perché il governo italiano ha disposto che a terra possono scendere solo donne,bambini e soggetti "fragili".Gli altri no,sono un "carico residuale",appunto;per loro nessuna fragilità e quindi nessuna accoglienza:sono senz'altro "abili e arruolati",pronti a essere  rispediti a casa,nei porti di provenienza,magari in quei campi libici di supposta raccolta e assistenza profughi,in realtà autentici lager di tortura,dai quali quel "carico residuale" era riuscito a scappare per partire per l'Italia,con la speranza di giorni migliori.E invece sul suolo italiano non possono scendere perchè essi non sono fragili.Come se poi essere stati in quei campi non abbia comportato una fragilità psichica e fisica.Come se poi,quando un migrante "non fragile" vede scendere dalla nave la propria donna e i propri bambini mentre a lui,invece,è imposto di tornare nei porti africani,questo non comporti una fragilità ed un dramma interiore.

E così come 4 anni fa,quando al Ministro dell'Interno era Salvini,adesso anche nel porto di Catania la legge,giuridica e morale,si è arresa alla volontà politica,le norme del diritto internazionale e dell'interna etica,hanno perso valore in nome di una crudele prova di forza tra governo e ONG.Ma al secondo giorno di blocco della "Geo Barents" e della "Humanity 1"(questo il nome delle due navi delle ONG)il "carico residuale" ha scelto di rifiutare il trattamento da scarto da rispedire al mittente deciso dal governo italiano.Sono iniziate le proteste,le urla della disperazione per chiedere aiuto,le fughe,il tuffarsi in mare.

Nessuno ha tradotto l’infelice espressione del Ministro Piantedosi "carico residuale" agli oltre 240 migranti rimasti a bordo ma ogni ora che passa è chiaro che nulla sta funzionando come avrebbe dovuto.Su quelle 2 navi ci sono adesso complessivamenti quasi 250 migranti.Arrivano da Egitto,Siria,Bangladesh,Pakistan e sono esasperati.L’Italia è lì,davanti ai loro occhi dopo mesi di viaggio,angosce e sofferenze,ma non riescono a compiere l’ultimo metro,quello decisivo.È già stato difficile vedere andare via le persone con cui avevano diviso la traversata dalla Libia e che poi erano le loro mogli e i loro figli.Gli oltre 200 migranti che per il governo italiano sono "carico residuale" sono stanchi,sfiniti,disperati. 

Agli occhi di chi è salito su quelle navi,tra cui alcuni parlamentari italiani,è apparso uno spettacolo allucinante.Cartoni stesi per terra su cui quei migranti dormono,fagotti di tela da usare come coperte,occhi lucidi di chi ha da poco smesso di piangere.In troppi si grattano di continuo le braccia,le gambe,il torace.E quando cominciano a fidarsi del personale di "Medici senza frontiere" e dei parlamentari saliti a bordo,accettano di mostrare in quali condizioni di fragilità si trovano,loro che non fragili sono stati dichiarati.Si sono denudati,ha raccontato qualcuno di quei parlamentari,e sono apparse ferite,segni di percosse,di una lama di coltello che ha colpito le parti intime,di un’infezione di scabbia che sta provocando gonfiori ovunque.In un angolo un uomo era disteso,gli avevano appena praticato un’iniezione con un sedativo per calmarlo.Il carico residuale è stato lasciato abbandonato lì,per ore senza acqua e con i bagni chiusi.

È questo il trattamento riservato dal governo italiano a quel "carico residuale",ai migranti scartati dalle 2 navi delle ONG.Costretti a rimanere a bordo perché non abbastanza fragili sulla base dei controlli medici condotti domenica sera,e invece divorati da infezioni e disturbi mentali.Probabilmente sono stati dei controlli medici-farsa.Basta fare un calcolo.Il controllo è durato 4 ore e ha permesso di sbarcare 357 persone, meno di un minuto a persona.Come fai a valutare in un minuto la complessità delle fragilità fisiche e psichiche di un soggetto?

Più tardi arriva la notizia che in tre di quel carico residuale si son lanciati in mare dal ponte di una delle navi.Un disperato tentativo di conquistare la libertà.Han nuotato fino al molo,ma la loro fuga è finita lì,perchè bloccati dalla polizia.Da loro si viene a sapere che la situazione a bordo è molto tesa."C'è una babele di lingue e di etnie,non si comprendono tra loro  e litigano",spiega un portavoce delle ONG.Ma intanto quelle navi adesso non ripartono perché i loro capitani non vogliono disattendere gli obblighi dei codici internazionali.E quelle vite,quel "carico residuale" rimane lì su quelle navi,con il proprio destino e il proprio futuro sospeso in attesa di decisioni dell'Italia,dell'Europa.E magari di un residuo di umanità che almeno sostituisca la negazione dei loro diritti negati.Di esseri umani e non residui o scarti dell'Umanità.