Dedicato a chi scrive "Agende" per l'Italia.Come Mario Monti,per esempio.Dedicato a chi,pur governando,in "quei" luoghi in "quei" posti,in "quelle" settimane,sotto "quelle" tende non ha mai governato.A chi,pur governando,nemmeno c'è passato.Che nemmeno il pensiero di passarci tra "quella" gente ha avuto.Per guardare.Per capire.A tutti quelli che scrivono "Agende" da queste terre una cartolina da "quella" gente.Una cartolina dall'Emilia che non si ferma,nonostante tuttto.Dall'Emilia che continua a lavorare e convivevere con i tremiti della terra e nel silenzio di chi dovrebbe governare e invece scrive Agende.Una cartolina dai piccoli imprenditori,dalle piccole imprese familiari che non si piangono addosso e che si son messi a lavorare una settimana dopo la grande scossa e in mezzo alle altre tante scosse che arrivavano mentre lavoravano per ricostruire,per ricominciare.
Una cartolina da chi in questi mesi si è rimboccato le maniche.Quella sì che è Italia.E' l'Italia che nelle Agende non c'è.Ma è la vera Italia degli italiani veri.La storia,le tante storie degli italiani che nelle Agende non ci sono e che nulla chiede a chi Agende scrive.Perchè loro,gli emiliani,perchè "loro" i tant'altri milioni di italiani uguali agli emiliani nulla chiedono allo Stato delle Agende."Loro" le Agende le scrivono tutti i giorni con la loro voglia di non fermarsi,con la voglia di continuare.Perchè se non ti fermi allora sai che sei.Sai di esserci.Sai di volere.Sai di valere.
Lì,in quelle terre,tra quelle mura di aziende che di nuovo ci sono non per grazia ricevuta,ma perchè c'è stata "quella" gente che ha voluto,fortemente voluto,ricominciare,ripartire,rifare tutto daccapo.E' lì che c'è l'Italia.La "piccola" Italia e perciò la più vera Italia.Quella che non non sta ferma perchè ferma non sa stare e che non aspetta che aiuti cadano dal cielo.Quella che nemmeno aspetta,nemmeno vuole gli aiuti che l'Europa delle banche non vuol dare.E hai voglia a dire terremoto a questa gente.Quest'Italia è l'Italia che la crisi e il terremoto non riusciranno mai a fermare,a cancellare.Eppure lì distruzione c'è stata.E morte e dolore e ferite nel corpo e nell'anima lì pur ci son state.Le vedi ancora quelle distruzioni,quelle ferite quando vedi gli edifici ricoperti di impalcature di tubi innocenti,recintati da grate d’acciaio.Ma la gente,quella gente non ti parla di distruzioni,ma di ricostruzioni solo ti parla.E vedi,a bocca aperta,cartelli con su scritto a caratteri cubitali: «Aperto».Che significa:ci siamo, siamo tornati.Vogliamo esserci nelle nostre terre.E c'è l'albero di Natale tra quella gente.Perchè quella gente lo ha voluto per dire che è tornata,nonostante tutto,la normalità.Perchè "loro",gli emiliani e gli italiani simili agli emiliani che pure tanti sono,loro sempre ci sono stati.Nonostante tutto.Nonostante che ci sia stato questo Stato.Nonostante che,"loro",questa gente normale,questa gente che sa "solo" ri-costruire,ri-cominciare,ri-partire,nelle Agende non c'è mai stata,perchè nessuno,lì a Roma,tra quelli che Agende scrivono,sanno che questa gente,questa Italia pure esiste.
Ed a questa gente,che ha sconfitto il terremoto e la gente delle Agende,un felice 2013.Di tutto cuore.Di vero cuore.Ed un grazie.Perchè tante cose avete detto con quel vostro fare.