28 dicembre 2012

MA NON E' UNA COSA SERIA

Si stanno accapigliando da settimane,da mesi.Prima le primarie.Poi i se i ma sul ritorno del Cavaliere,infine l'atroce dilemma:Monti sì o Monti no?.E così l'emergenza economica,che il governo dei Migliori,il Governo dei Tecnici doveva risolvere,è messa da parte.Come se emergenza non ci fosse più.Come se gli indicatori economici(tasse,disoccupazione,calo dei consumi e delle vendite,crollo della produzione industriale) non significassero più nulla.Come se la crisi economica fosse passata,scomparsa."Missione compiuta",ha detto Mario Monti al Presidente della Repubblica.Offendendo l'intelligenza degli italiani,che sanno benissimo quello che realmente sta avvenendo.
Ma,anche senza voler drammatizzare,il peggio,deve ancora venire.Il peggio si concentra in 2 parole:“Fiscal Cliff”,cioè il "burrone",il precipizio fiscale sull'orlo del quale si trova la prima economia mondiale,quella americana.
Il Fiscal Cliff il mese scorso è salito ai vertici della lista delle maggiori preoccupazioni per gli investitori mondiali.Non a caso gli analisti citano proprio il Fiscal Cliff come uno dei fattori che frena le aziende nei loro progetti di investimento e di assunzione,che incrementa in negativo la produzione,l'inflazione,che comporta effetti pesanti nell'erogazione di servizi sociali e sanitari.
Ma cosa sarà mai questo "Fiscal Cliff"?Il "Cliff" è il precipizio nel quale rischia di cadere l’economia statunitense se il Governo americano non trova soluzioni alternative.E a breve per giunta:a partire dal 1° gennaio 2013 verranno infatti attuate automaticamente una serie di politiche fiscali restrittive che ammontano a quasi 700 miliardi di dollari.E ciò perchè in questa data veranno a scadenza molte delle agevolazioni fiscali temporanee (riduzione delle tasse sui redditi,misure di stimolo all’occupazione per circa 500 miliardi)decise nel corso degli anni dai governi americani per fare fronte alla crisi economica.Ed con il "Fiscal Cliff" ci sarebbero una serie di tagli alla spesa pubblica (oltre 100 miliardi) americana.Secondo le stime dell'Agenzia Governativa che si occupa di analisi economica per il Governo degli Stati Uniti se non si agirà velocemente,l’impatto sulla crescita economica degli USA sarà del -0,5 del PIL nominale nel 2013,con un incidenza sul tasso di disoccupazione stimata intorno al 9,1%).Ed anche il Fondo Monetario Internazionale ha confermato i dati dell'Agenzia.
Le soluzioni alla drammaticità del problema?Una su tutte.Un accordo nel Congresso americano su politiche fiscali ed economiche condiviso da repubblicani ed democratici.Ma il Presidente Obama non riesce a far trovare un compromesso in seno ad un Congresso profondamente spaccato.Obama si ritrova a fronteggiare gli stessi impedimenti che avevano portato vicino allo stallo politico ad aprile dello scorso anno (a causa della mancanza di un accordo sul budget) e molto vicino al default nell’agosto 2011 per le difficoltà circa il tema dell’innalzamento del tetto del debito.Forse alla fine la drammaticità della situazione porterà ad una unità d'intenti tra repubblicani e democratici.Ma rimane la preoccupazione che si tratti ancora di una soluzione temporanea,che sposti in avanti il problema senza risolverlo.Ed il rischio default permane.
Fatti americani che non interessano l'Europa,nè tantomeno l'Italia?Niente affatto.In un'economia globalizzata l'effetto di una crisi del sistema economico americano non potrebbe non avere riflessi immediati e drammatici anche nel Vecchio Continente.Come è già avvenuto per i titoli "spazzatura" i cui effetti negativi gli "States" hanno scaricato sull'Europa.
Ma in Europa quello che interessa alle economie nordeuropee non è il "Fiscal Cliff" ma il "Fiscal Compact",cioè l'espropriazione della sovranità degli Stati membri della UE.Ed in Italia quello che interessa sono le "Agende";le primarie;le ridiscese in campo.Di Lista Monti e di centrini vari ci si occupa oggi in Italia,mentre la gente vive nelle proprie carni la drammatica situazione economica.Insomma,a dirla tutta,a dirla con Pirandello,"Ma non è una cosa seria".Insomma,a dirla tutta,a dirla con Flaiano,la situazione (italiana)è grave,ma non è seria".
 

Nessun commento: