06 dicembre 2012

LE DOMANDE DELL'ATTESA


Aspettando Godot (in francese "En Attendant Godot", in inglese "Waiting for Godot") è forse la più grande opera di Beckett,anche se di grandi altre opere Beckett è l'autore. 
Dramma costruito intorno e sulla condizione dell'Attesa,"Aspettando Godot" venne scritto alla fine degli anni Quaranta e pubblicata in lingua francese nel 1952Esattamente 60 anni fa,cioè.
"Dentro" al dramma v'è la storia di una coppia di vagabondi,di clochard che impersonificano le più svariate relazioni umane e private.Insieme a Vladimiro ed Estragone (i due assurdi personaggi dell'Opera) riusciamo a cogliere contemporaneamente il rapporto tra padre e figlio,tra amici,tra coniugi,tra innamorati e tante altre "categorie" e "situazioni" umane.Tante altre "Commedie Umane",a dirla con Honorè de Balzac.E tutte queste "categorie",tutta questa "gente" aspetta sotto un albero.Un albero spoglio e sinistro ed avvizzito che rende ancor più angosciosa l' "Attesa".Aspettando Godot è una poesia sul tempo, per sentire che questo può scorrere per ognuno di noi con ritmi e modi diversi.Talora,addirittura,lo si può fermare (o illudersi di fermarlo) per pochi attimi,per cogliere il paradosso tra stabilità e cambiamento,tra staticità e dinamicità,cercando,in questo modo di "percepire" la vita.Ma in questo tempo che passa eppure è fermo,uguale,immobile,c'è come qualcosa di liberatorio,che fa accettare finalmente l’assurdità della condizione umana.Piuttosto che scoraggiare,Beckett fa forse intravedere un diverso punto di partenza capace di fronteggiare il mistero,nella gioia di una libertà nuovamente trovata.Che alla fine "arriverà".Lentamente.Ma sicuramente arriverà.
Anche se,mentri aspetti Godot permane il mistero,lo smarrimento,l’incapacità a scoprire un significato dell'esistenza,un significato nell’esistenza.L'angoscia dell'incertezza,del vago attendere che qualcosa comunque accadrà,che qualcuno alla fine verrà.Anche se non si sa chi,non si sa cosa quel "qualcosa",quel "qualcuno"sarà.
Ma l'attesa non è un "Vuoto",un "Nulla",Un "restar immobili" e basta.L'Attesa,è anche un darsi da fare,per Beckett.Perchè se è vero che non sai il come il quando e il chi,sai però che c'è la necessità di sforzarsi di capire e chiederci:"perchè"?
In un universo in cui è difficile trovare un significato e affermare qualcosa,dove la frontiera tra sogno e realtà è sempre più incerta e la ricerca del “vero” diventa interminabile,c'è bisogno di continuare ad illuderci,perché,come continua a dire e "promettere" il ragazzino:… “il signor Godot mi ha detto di dirvi che non verrà questa sera, ma di sicuro domani”.

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