Fa un certo effetto vedere la propria cittadina ritratta in un quadro del 1791("Veduta di Montesarchio")dipinto dal pittore tedesco Jakob Philipp Hackert , amico di Johann Wolfgang von Goethe .Ti fa effetto e ti fa specie vedere in quel quadro le terre dove sei è nato,le terre dove ancora oggi vivi. Vedere,nel quadro,quei posti,quei luoghi di questa mia città così tanto mutati col passare dei secoli.Lì in alto, sulla collina scoscesa,c'è l'antico castello, poi trasformato in galera di stato dalla famiglia dei Borbone,reali del Regno delle Due Sicilie.In quella torre furono imprigionati i patrioti dell'Italia risorgimentale(tra questi il più famoso fu Carlo Poerio,poi diventato deputato nel primo Parlamento del Regno d'Italia, e del quale proprio quest'anno ricorrono i 150 anni dalla morte). Per lui Charles Dickens scrisse la lettera di Charles Dickens in difesa di Poerio .Carlo apparteneva ad una famiglia di uomini di cultura ma anche d'azione, e tutti anche patrioti. Giuseppe Poerio, padre di Alessandro e Carlo Poerio. Di loro,del loro pensiero,del loro patriottismo liberale e nazionale,ne parla Benedetto Croce nel libro:"I Poerio.Una famiglia di patrioti".
Poco più in basso, si vede l'antico convento francescano nel quale è tenuta la Statua della Madonna delle Grazie, il cui culto è ancora oggi così diffuso tra le genti di questa terra. E più giù,poi, c'è il torrente che bagna queste terre, oggi ridotto a poco più di un rigagnolo, con il ponte che lo attraversava e che adesso non esiste più.E mentre guardo nel quadro le verdi campagne circostanti,considero che proprio lì,da quelle parti o poco più su, c'è adesso la casa dove sono nati i miei e dove ho vissuto molta parte di vita. C'è poi quella strada che s'arrampica sulla collina e mena verso il convento. E guardandola ricordo ancora le fatiche dei contadini che ogni giorno la percorrevano andando o tornando dalle campagne. Contadini senza speranza,ma che speravano un'altra vita e un altro esistere almeno per i loro figli. Ed è perciò che capisco cosa scriveva Carlo Levi sui "suoi" "cafoni",sui suoi amati contadini raccontati nel " Cristo si è fermato a Eboli ".
E fa un certo effetto sapere che quel quadro si trova oggi all' Hermitage Museum di San Pietroburgo, uno dei Templi della Cultura mondiale.Sì,quel quadro che ritrae questo piccolo pezzo di terra della nostra piccola terra, è proprio lì,proprio all'Hermitage.
E fa un certo effetto sapere che quel quadro si trova oggi all' Hermitage Museum di San Pietroburgo, uno dei Templi della Cultura mondiale.Sì,quel quadro che ritrae questo piccolo pezzo di terra della nostra piccola terra, è proprio lì,proprio all'Hermitage.
Sì,lo so.Tutto questo potrà apparire provinciale e limitato ad un mero orgoglio localistico.Però mi piace pensare che pure queste nostre terre,prima di diventare l'attuale piattume intellettuale e culturale, umano ed esistenziale,per colpa di una classe politica criminale ma anche per l'accidia culturale di noi che viviamo in queste terre,hanno avuto donne e uomini con un altro "sentire" e che hanno lasciato tracce di pensiero e di cultura.E di dignità.