05 ottobre 2012

FORSE CHE SI' FORSE CHE NO

 

 
Già l'inizio non era stato dei più promettenti:""Non escludo che si possa individuare un percorso, anche soltanto per una prima tappa, di riduzione del carico fiscale".Un linguaggio contorto ed involuto da far tornare alla mente il peggio delle astruserie del politichese della Prima Republica.Un linguaggio moroteo o doroteo,fate voi.
Comunque pareva che anche "lui",anche Mario Monti,finalmente se ne fosse accorto.Che si fosse accorto,cioè,che la pressione fiscale in Italia ha superato il 55%.Che le tasse incidono in maniera pesantissima sul bilancio delle famiglie e delle imprese italiane.Che i consumi hanno subito un tracollo.Che la disoccupazione è arrivata ai massimi storici.Tutte cose,del resto,che gli aveva ricordato Giampaolino,Presidente della Corte dei Conti,sollecitando il Governo a percorrere altre vie (vedi privatizzazioni) per allegerire il peso fiscale.Insomma pareva che anche il Prof./Premier Mario Monti se ne fosse accorto,lanciando con quel suo annuncio di alleggerimento fiscale,un messaggio,alle famiglie e agli imprenditori (Squinzi si era detto subito soddisfatto).Ora non dico che con quelle parole del Prof. si potesse vedere la luce in fondo al tunnel (quella la vede solo lui e un pò Passera,ma va bè,quest'ultimo già si sa che andrà a fare il politico e quindi comincia a spararle sempre più grosse,proprio come fanno i politici) ma almeno un minimo di "speranza" e di "ottimismo"almeno quello sì.
Ma quando si affermano certe cose,ed importanti per giunta,come la riduzione delle tasse,bisogna esser seri.Soprattutto se poi sei un tecnico.Perchè poi devi andare a spiegare come e in che modo fai questa benedetta riduzione della pressione fiscale,se poi questa sia veramente possibile.Fu del resto lo stesso Monti,solo qualche settimana fa,a dire che un abbassamento delle tasse non era possibile,sia per l'instabilità dei mercati che non lo consentono,sia perché la priorità è quella del rigore e dell'equilibrio dei conti.E invece adesso il "bocconiano"se ne viene bello tomo tomo e dichiara che:"non escludo che si possa individuare un percorso, anche soltanto per una prima tappa, di riduzione del carico fiscale".Una frase che non dice nulla,se non accompagnata da fatti concreti.Oltretutto il governo ha parlato a più riprese di "una riforma fiscale che potrebbe "evitare l’aumento delle aliquote Iva".Già.Potrebbe.Il governo piazza un bel condizionale.E se non è certo che venga scongiurato l'aumento dell'Iva,credere che vengano abbassate le tasse è impresa per ottimisti.O da irresponsabili,intenti più a pensare al proprio futuro politico che ad una efficace opera di  risanamento.
Ma con le leggi dell'economia non si scherza.Soprattutto,poi,quando c'è una Commissione Europea che ti guarda con occhio torvo.Ed è perciò che è subito arrivata (Agenzia ANSA delle 19.57) la "precisazione" di Palazzo Chigi:"Nulla ha detto il presidente Monti su misure fiscali da adottarsi entro la fine della legislatura".Come non detto,abbiamo scherzato.
Insomma.Un giorno sì e l'altro no.Una volta Monti vede la luce e l'altro no.Una volta dice che siamo in recessione e l'altro in ripresa.Faremo questo ma faremo anche quello.Ma la cosa più importante,quella che sopra ogni altra interessa gli italiani:queste tasse si possono abbassare sì o no?Chissà.Forse che sì,forse che no.....

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