Prima c'é stata a Caivano la violenza di un gruppo di minorenni su due bambine,un fatto che continua a verificarsi in tante,troppe parti d'Italia e che evidenzia quanto sia diffuso e continuo il mancato rispetto delle donne.Non passa giorno senza sentire nuove notizie di stupri e femminicidi che dilagano non solo nei quartieri degradati come Caivano,ma anche all'interno delle famiglie con una aggressività sessuale frutto di una distorta idea di "possesso" della donna da parte degli uomini.Una violenza accentuata quasi sempre dalla violenza tribale diffusa sui social.
Qualche giorno fa sono apparsi sulle mura di Torino alcuni manifesti contro gli immigrati.Erano manifesti scritti in tre lingue,stampati in quantità industriale,affissi in tutta la città:questo ci fa capire a quale livello di organizzazione è arrivato l'odio e il razzismo contro immigrati e stranieri che pure vivono fra noi,lavorano con noi e studiano nelle nostre scuole.
Infine ha destato notevole emozione la notizia della morte di cinque operai nella stazione ferroviaria di Brandizzo,in Piemonte,travolti da un treno mentre effettuavano lavori sui binari.Ancora altri morti sul lavoro,ancora un'altra tragedia che ci rammenta quanti rischi affrontano coloro che lavorano su impalcature,cantieri o laboratori di ogni genere,in un Paese dove continua ad esserci l'agghiacciante media di tre morti al giorno sul lavoro.Le vittime sono giovani ed anziani,uomini e donne,italiani e immigrati,che trovano la morte ogni giorno,nell'indifferenza generale.
E allora ciò che accomuna le aggressioni contro le donne,le minacce ai migranti e le morti sul lavoro è il fatto che avvengono continuamente,senza interruzione,in un’atmosfera di colpevole omertà,nell'assenza di provvedimenti da parte del governo e dei troppi che preferiscono voltarsi dall’altra parte.Questi fatti sono negazione di diritti e violazione di una Costituzione che pure sancisce il diritto a un lavoro sicuro,il rifiuto di ogni discriminazione e la protezione della sicurezza di ogni cittadino:donne,immigrati e operai inclusi.E quella violazione comincia quando si diminuiscono il numero delle scuole sul territorio,quando si priva la sanità pubblica di adeguati investimenti,quando non si interviene contro il dilagante razzismo negli stadi e sui social e non si adottano provvedimenti sulla sicurezza del lavoro.
Perché é questo che deve invece accadere in una vita "normale":le donne devono essere libere di vivere senza timori,gli immigrati di integrarsi senza pregiudizi e gli operai di lavorare senza temere per la vita.Chi violenta le donne,aggredisce gli stranieri e ignora le norme sulla sicurezza sul lavoro nuoce a ognuno di noi.Eppure il rimedio c'é:é la cultura,lo studio,la conoscenza."Fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza",faceva dira Dante a Ulisse.Senza conoscenza c'é ignoranza,odio e brutalità da parte di chi aggredisce le donne,offende gli immigrati,e rimane indifferente alle morti sul lavoro.
Perciò la responsabilità di garantire quei diritti richiede l'applicazione dei principi dello Stato di Diritto e impone al governo come priorità di destinare investimenti e risorse verso la cultura.Nulla può proteggerci di più dalla carenza di rispetto per il prossimo che lo studio e la conoscenza.La formazione etica e culturale delle giovani generazioni sono indispensabili per dar loro gli strumenti per comprendere:perché comprendere significa riconoscere i diritti degli altri,proteggendoli come fossero propri,S,rendendo così un Paese più prospero e sicuro.Studiare e conoscere:è questa la cura per prevenire l’ignoranza da cui nascono tali offese.Solo così si potranno veramente garantire più diritti,consentendo alle donne,agli immigrati ed agli operai di vivere senza paura.
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