02 febbraio 2023

STORIE DI ORDINARIA CRUDELTA'





Che se poi si va al nocciolo della questione si scopre quasi una logica di crudeltà,di disumanità nella narrazione che questo Governo fa nella gestione dei migranti.Sì,perché adesso con il c.d. Decreto  Piantedosi,le navi delle ONG che soccorrono in mare i migranti devono chiedere all'autorità governativa il "porto sicuro" dove portare a terra le persone salvate,e questi porti sono stati fino ad oggi individuati dal governo lontanissimo da dove il salvataggio é avvenuto,ad esempio ad Ancona,Ravenna,Carrara o La Spezia.Così,dopo aver subito violenze e torture nei campi di "accoglienza" libici(in realtà autentici lager)dopo aver fatto pericolosi attraversamenti dell'Adriatico,dopo esser passati per le mani di feroci e cinici "scafisti",che lucrano sul dolore e sul bisogno,questa gente é costretta ad affrontare ancora altri giorni e giorni in un mare spesso in burrasca.Questo Decreto di questo Governo costringe i migranti a stare ancora per giorni e settimane in attesa di un posto dove sbarcare,dove esser trattati finalmente per quelli che sono,esseri umani nella speranza di una vita migliore,loro che fino adesso solo vita disperata e negata hanno avuto.Già,perché qui si tratta di esseri umani,signor ministro Piantedosi,e non di oggetti o di un "carico residuale",come lei li chiama.

Stiamo parlando di esseri umani.Di donne e minori che dopo la traversata,dopo aver rischiato di morire nelle acque del Mediterraneo(come morti sono quei bambini di pochi mesi o pochi giorni che non si é fatto in tempo a soccorrere),dopo aver affrontato violenze e fame,ora a causa del decreto anti ONG subiscono anche questa ennesima fatica e sofferenza.Ed in questa logica ferocemente repressiva accade così che le navi ONG sulle quali i migranti sono arrivati,vengano mandate a migliaia di miglia di distanza,all’approdo più lontano possibile,con la giustificazione che non si possono intasare i porti del Sud e che i migranti vanno redistribuiti.Già,redistribuiti.E redistribiti dove?A Foggia,per esempio.Gli ultimi migranti é lì che sono stati mandati."Redistribuiti" a Foggia,mandati indietro da La Spezia a Foggia con un viaggio di altri 800 chilometri dentro un bus.Tutto questo svela che quella della redistribuzione è una ipocrita scusa.L’intento vero,cinico e spietato  è uno solo:punitivo.Rendere difficile il lavoro umanitario delle Ong.Perché quei migranti non potevano essere sbarcati a Lampedusa,per esempio,e di lì poi essere subito redistribuiti senza andare prima a La Spezia e poi tornare indietro a Foggia?.Ma il preliminare trasferimento in altri "porti sicuri" del Nord Italia dei naufraghi soccorsi dalle navi ONG rende chiaro che non era necessario mandare le persone via mare,in pieno inverno,fino in Liguria o Toscana o in Emilia,per poi farle tornare al Centro o Sud Italia.Quei giorni di navigazione in più inflitti a chi è sopravvissuto al mare,agli abusi in Libia e nel viaggio per giungervi e nei Paesi d’origine,sono una punizione cinica,spietata,freddamente studiata e voluta scientemente dal Ministero dell’Interno italiano.

Questo approccio é ovviamente rivolto alle Ong,bersaglio preferito di questo governo,come se poi non si sapesse che il maggior numero di arrivi di migranti in Italia avviene mediante barchini o i soccorsi effettuati dalla Guardia Costiera.Si intravede,in questo accanimento contro le Ong,il tentativo di distrarre la pubblica opinione per non mostrare l’incapacità di gestire il fenomeno migratorio.

Ma intanto sono gli operatori umanitari delle Ong a dover spiegare,guardando in faccia queste persone,il motivo di una rotta tanto lunga.Ed é dura da spiegare che non possono ancora scendere a terra,perché la verità sarebbe troppo cruda per chi guarda con fiducia all’Italia sperando di cambiare il proprio destino.

E' difficile infatti ad un volontario Ong,raccontare quello che veramente é,e cioé;"Questo Paese dove ancora non hai messo piede non ti vuole".Come si fa a dirlo ad esempio,a un bambino che é riuscito ad evitare di diventare soldato-bambino,che é sopravvissuto,alla sete e alla fame nelle terre d'Africa desertificate o alle violenze nei lager libici,o che é riuscito a non affogare durante l’attraversamento del mare magari già tentato due o tre volte?Come si fa a dire a quel bambino che,dopo essere stato finalmente soccorso in mezzo al mare e che dalle coste della Libia si vede portato fino a La Spezia per poi tornare indietro:"no Meloni e Salvini non ti vogliono in Italia?".Ecco,é questo il senso cinico e crudele che c'è nel decreto Piantedosi.

Ma intanto il Consiglio d’Europa ha condannato quel decreto Piantedosi,chiedendo esplicitamente al governo italiano di abrogarlo fino a che concrete misure non siano adottate per assicurare che le vite dei migranti non siano messe a rischio dall’impossibilità frapposta alle Ong di operare efficacemente.E dunque Bruxelles non considera il decreto sicurezza conforme alle norme europee e conferma la connessione diretta tra il disegno di legge e il suo costo umano.E' una condanna umiliante per il nostro Paese che dovrebbe far riflettere chi,oggi alla guida del Paese,gestisce il fenomeno migratorio con scopi puramente propagandistici,guardando sempre al prossimo sondaggio,senza la capacità di gestire il problema,ispirando la propria azione a nient'altro che a pura crudeltà.

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