Parafrasando l' "Amleto" di Shakespeare si potrebbe dire che c'è qualcosa di positivo nella schizofrenia con la quale Donald Trump ha imposto cambiamenti economici e geopolitici nello scenario internazionale da quando,appena 2 mesi e mezzo fa,si è insediato alla Casa Bianca.Soprattutto l'Europa sta constatando come le politiche di Trump stanno avendo effetti positivi a proprio favore.Trump,cioè,ha fatto riscoprire al Vecchio Continente l'importanza e il valore delle ragioni che furono alla base della sua nascita.Sì,se l'Europa sta rinascendo il "merito" è di quel truculento personaggio di Donald Trump che con il suo stile gangsteristico si accorda con gli altri boss mafiosi del pianeta,da Putin a Orban,dai neonazisti tedeschi di AFD a Nethaniau e ricatta gli ucraini,dà mano libera alle stragi Nethanyau a Gaza,minaccia gli alleati,ma alla fine lede gli stessi interessi economici dei piccoli risparmiatori americani.Sì,l'Europa dovrà un giorno ringraziare Trump per aver costretto l’Europa a ritrovare le ragioni dell'unità,la riscoperta della propria identità e dei propri valori.Volenti o nolenti ora ci sentiamo più europei.Stiamo prendendo atto che questo(fortunatamente)è il nostro destino e che non è certo roba di poco conto.Stiamo insomma cominciando a capire che l’Europa ci protegge meglio e di più delle singole nazioni,anche se l'avremmo già dovuto imparare dalla lezione della pandemia e del PNNR.
Ma i veri europeisti questo lo sanno.Sanno bene che cosa significhi il fatto che Paesi che si sono scannati per secoli,da 80 anni,invece,hanno scoperto l'importanza della pace e l'utilità della collobazione.Sì,da 80 anni l'Europa fa la fatica quotidiana di discutere e di comprendere le ragioni di tutti su tutto,anche dei famosi tappi delle bottigliette,perché anche nelle cose apparentemente marginali c’è il senso dell’Europa:stare insieme,perchè insieme ci si protegge meglio.
Quella fatica di discutere,quella volontà di capire le ragioni dell'altro anche nelle divergenze tra nazione e nazione(che del resto ci sono anche all'interno dei singoli Stati)è stata all’improvviso cancellata da Trump.L'America,l’amico di sempre ha cominciato a trattarci da nemici,a sbeffeggiarci,a dirci addirittura che qui da noi,in Europa,non c'è democrazia e che siamo solo "parassiti".Ed è qui che è scattato l'orgoglio europeo,la rivendicazione della nostra identità,della nostra comune grande,millenaria cultura;è stata questa la spinta che ci ha costretti a reagire.E nel farlo, abbiamo constatato che l’Europa non è solo un’istituzione ma anche un poderoso movimento politico,economico e culturale che si muove grazie ad alcune avanguardie più coraggiose e più lucide.Chi invece rimane chiuso in gretti e rozzi nazionalismi rimane indietro,nella sua incapacità di capire il mondo globalizzato che cambia.
Queste avanguardie più aperte e lungimiranti oggi in Europa sono la Francia,l'Inghilterra e la Germania,ed è grazie a loro se l'Europa fa altri passi avanti sulle due "D":Difesa e Debito,nel momento in cui il vecchio amico americano tradisce gli alleati europei,privilegiando il rapporto con le dittature e le autocrazie del resto del mondo.Proprio questo fa (ri)scoprire l'importanza dello stare insieme di popoli e di Stati come l'avevano pensata i Grandi Padri europei.E le due D diventano una nel momento in cui la Commissione Ue programma di fare debito comune per riarmare l’Europa,nome sul quale tante anime pure si scandalizzano ma che dà il senso della gravità del momento.
Del resto la necessità di una difesa e un esercito europeo appare tanto più necessaria proprio ora,per non accettare passivamente le nefandezze della nuova amministrazione americana.E infatti quei leader lungimiranti di Francia,Inghilterra e Germania hanno risposto agli insulti del vicepresidente USA Vance e dello stesso Trump che tradisce la martoriata ed eroica Terra d'Ucraina,aggredendo personalmente Zelensky,privilegiando il rapporto col criminale del Cremlino.Difendere l’Ucraina significa proteggere noi stessi,ma anche riaffermare i nostri valori.
I leader di Francia,Inghilterra e Germania hanno accolto alla lettera l’appello accorato dei più importanti e prestigiosi statisti europei,Mario Draghi,che con quel suo "do something" quasi gridato davanti all’Europarlamento ha come imposto all'Europa di "svegliarsi".Così Macron, Starmer e Merz hanno preso iniziative dall’enorme significato,con i primi progetti di un contingente militare europeo,per ora solo franco-britannico,mentre la Germania rompeva lo storico tabù del debito per riarmarsi.
Questo nuovo,sconcertante scenario mondiale fa saltare ogni modello di sovranismo e nazionalismo,con la straniante scoperta che l’unica vera entità proponibile è quella europea:si potrebbe quasi parlare di un "sovranismo europeo",un ossimoro che supera e va oltre il becero sovranismo nazionalistico,capace solo di ripetere all'infinito i soliti slogan di "Europa dei burocrati che misura le vongole e il diametro delle zucchine.Ed invece proprio il nazionalismo di Trump,il suo "America First",ha squassato il "sovranismo doc",che adesso si trova davanti un'Europa più salda e dal forte orgoglio identitario.Non foss'altro che per questo a Trump bisognerebbe dare il "Premio Carlo Magno", che ogni anno viene assegnato alla persona che ha dato il maggior contributo all'unità europea.
E l'Italia?L'Italia è la solita italietta,che traccheggia e galleggia,che assume i soliti atteggiamenti cerchiobottisti e opportunistici,aspettando di capire da che parte buttarsi.Così questa svolta dell’Europa ha evidenziato le difficoltà dei due campi politici italiani.Da un lato Meloni è stata letteralmente spiazzata dalle posizioni trumpiane.Contava di avere un ruolo(peraltro auto-assegnatosi)di «ponte» tra Europa e l'America del suo "amico" Trump.Ma proprio per compiacere le nuove posture antieuropeiste di Trump,la Meloni rischia di compremettere il suo europeismo,dimostrato col sostegno all’Ucraina.Adesso ha scelto di non scegliere,e trova sempre qualcosa che non va nelle iniziative degli alleati europei:sì a truppe in Ucraina ma con l’egida dell’Onu;riarmo sì,però,debito comune si,forse,ma.Così,mentre ai tempi di Biden la Premier italiana era centrale nello scacchiere internazionale ,oggi Merz, Macron e Starmer contano molto più di lei,nello stesso rapporto con Trump.
Dall'altro lato c'è il solito ondivago atteggiamento del PD,con Elly Schlein che ha perso clamorosamente l'occasione per ribadire l’europeismo del Pdà.E allora frasi come «noi non siamo con Trump e il suo falso pacifismo e non siamo con l’Europa per continuare la guerra»è solo un compromesso tra le varie anime del PD,come pure la critica al piano di riarmo di Ursula von der Leyen,votato da tutti gli altri Partiti Socialisti Europei.E non a caso un "padre nobile" del PD,Romano Prodi ha marchiato come "pacifismo imbelle" le posizioni assunte dalla Schlein sul piano di riarmo europeo.Piano che si può migliorare ma non si può bocciare come ha fatto il Pd, unico tra i partiti socialisti europei.
Con questa classe politica,allora,il rischio di un’Italia marginale è forte.Attualmente,infatti,il Paese degli europeisti De Gasperi e Spinelli,di Einaudi ed Ernesto Rossi si ritrova ad essere umiliato dal vergognoso sovranismo italiota.La "fortuna" è che adesso c'è Trump che ha tolto ogni alibi,che con la sue posizioni antieuropeiste costringe tutti a scegliere dove stare.Il resto d'Europa l'ha fatto e noi?