19 luglio 2025

QUI NON PUO' SUCCEDERE. O FORSE SI






90 anni fa,nel 1935,usciva in America il libro "It can’t happen here"(Da noi non può succedere)di Sinclair Lewis,primo scrittore americano a vincere il premio Nobel per la letteratura.Un libro che rientra nella categoria dei romanzi di genere distopico. 

Nel libro si ipotizza che alle elezioni del 1936 negli Stati Uniti   un leader populista,filofascista e filonazista, il senatore Berzelius (Buzz) Windrip,sconfigge il presidente uscente Franklin Delano Roosevelt,diventando il nuovo presidente del Paese.In campagna elettorale Windrip si era presentato come campione dei valori tradizionali americani,promettendo di riportare il Paese alla ricchezza ed al benessere,rendendo l’"America great again”(ricordano qualcosa queste parole?).In realtà la (resistibile)scalata al potere è stata resa possibile anche dall’acquiescenza della parte più evoluta della società americana, che a ogni gradino verso la dittatura,minimizza,rimuove e continua a ripetere “da noi non può succedere”, fino a che ci si accorgerà di essere ormai tutti in una trappola mortale e che sì,anche in America,il Paese della libertà per antonomasia,è accaduto che quella libertà sia stata soppressa.

La presidenza di Windrip inizia,infatti,nel modo più autoritario possibile.Riorganizza il governo in senso dittatoriale,limita i diritti di donne e delle minoranze, mette in carcere i suoi nemici, spaventa tutti i cittadini con misure sempre più repressive.Ridisegna completamente l’assetto politico degli Stati Uniti modificando radicalmente il governo degli USA,esautorando il Congresso ela Magistratura;reprime ferocemente ogni tipo di protesta;organizza ed arma forze paramilitari chiamate i “Minute Men”,gli MM(due consonanti che ricordano altre due consonanti,le SS)con piena libertà di picchiare,torturare, sbattere in prigione,perseguitare chiunque venga anche solo sospettato di avere idee diverse,istituendo campi di concentramento per dissidenti,imbavaglia l’informazione;scatena l’ostilità delle masse verso i migranti dal Messico,gli ebrei,i neri.

Sinclair Lewis scrive il romanzo nella metà degli anni ’30.In quegli anni, in Europa l'Italia è saldamente in mano al fascismo di Mussolini, la Germania è dominata dal pugno di ferro di Hitler.Negli stessi anni gli Stati Uniti affrontano la crisi economica del 1929,nota come "Grande Depressione".Il Presidente del romanzo di Sinclair,"Buzz" Windrip,l'affronta in maniera demagogica e populista:negli USA c'è bisogno di disciplina,volontà e di decisioni forti.Promette aiuti e sovvenzioni a tutti,e a quelli che saranno giudicati "bravi americani" ridotti in povertà dalla crisi,riceveranno denaro dal governo,mentre le donne devono stare a casa:al paese servono prolifiche mogliettine,non indipendenti lavoratrici.

In modo altrettanto magistrale,un altro grande scrittore americano, Philip Roth,scrive nel 2004 il romanzo Il complotto contro l'America (The Plot Against America),ambientandolo negli Stati Uniti nello stesso periodo storico del romanzo di Sincler Lewis.Anche qui sempre il presidente Roosevelt perde le elezioni contro Charles Lindbergh, il famoso aviatore che pare avesse realmente idee antisemite e simpatie per Hitler.Il nuovo presidente stringe un patto di ferro con Hitler e l'imperatore giapponese Hirohito e sceglie come suo ministro l’industriale Henry Ford,e anche qui si vede l'assonanza con la realtà di oggi se si pensa a un certo Elon Musk nel governo Trump.

La letteratura,dunque,in entrambi i romanzi diventa cronaca,i romanzi quasi come dei quotidiani.Sembra paradossale ma se si pensa a come il nuovo presidente americano Donald Trump si è mosso nella politica interna e quella internazionale,contro gli immigrati,umiliando l’Ucraina,favorendo l'azione criminale di Netanyahu a Gaza,l’associazione è inevitabile.

Sì,leggi il libro di Sinclair e vedi l'America di Trump.A pochi mesi dall’inizio del secondo mandato di Trump, gli Stati Uniti appaiono drammaticamente cambiati, sia in patria che sulla scena mondiale. La furia di Trump nel governo federale sta indebolendo i diritti costituzionali fondamentali sui quali sempre si è fondata la democrazia americana.L'odio da lui nutrito verso gli immigrati ha reso gli USA inospitali per i visitatori che pure concorrono ad arricchire il paese.Il suo sprezzo per le leggi ha indebolito la credibilità americana e reso gli Stati Uniti  una minaccia da temere persino dagli alleati tradizionali.Il chiaro obiettivo è quello di attribuirsi(con ricorso a strumenti per inesistenti emergenze)poteri straordinari,superando i normali meccanismi di controllo previsti da ogni normale democrazia.Il suo intento è quello di far crescere la sensazione che il Paese sia sotto attacco di Paesi stranieri e nemici interni.Ma usare le presunte "emergenze" facendo ricorso all'uso della forza attraverso FBI,DEA,Guardia Nazionale e Marines crea un vero e prorio stato di polizia dove gli agenti possono effettuare arresti a tappeto e  senza mandato e di detenere persone senza un giusto processo;creare campi di detenzione,incluso il famigerato centro di Guantanamo.Proprio come i "Minute Men" del libro di Lewis.

E' emblematico,ad esempio,quanto accaduto a Los Angeles,dove,contro le proteste di piazza di migliaia di cittadini per i rastrellamenti di immigrati in stile Gestapo,Trump ha fatto intervenire Guardia Nazionale e Marines.Trump vuole creare nella gente un senso di paura esistenziale cn la falsa narrazione di criminali che stanno prendendo il sopravvento per giustificare l'uso della forza repressiva dello Stato, abituando gli americani a vedere le forze armate nelle strade delle città.

E' per questo,allora,che il romanzo di Sinclair Lewis è quanto mai attuale,rivelatore di una profezia incredibilmente accurata del nostro tempo,caratterizzata dalla crisi della democrazia liberale statunitense e da scenari di autoritarismo.E' attuale lo è perchè le questioni sollevate su giustizia e libertà rimangono perenni.Lewis riteneva che il dissenso non è slealtà verso la propria Nazione,ma il cuore della democrazia americana,alimentata da uno spirito libero,indagatore,critico.Lewis riesce a far aprire gli occhi sul pericolo costante rappresentato dal tramonto della democrazia statunitense e anche delle nostre democrazie europee:non un fatto del passato, ma un rischio quanto mai attuale.

Oggi, con partiti,sindacati, gruppi sociali,ONG e altre organizzazioni fortemente indebolite,e con due disastrose crisi economico-finanziaria,come quella del 2008 e quella  post-Covid,la crisi delle democrazie liberali si è ancor più accentuata.Si sta così aprendo la strada a leader e movimenti – come Trump e il suo movimento Maga – portatori delle forme più radicali di populismo autoritario che mirano ad abbattere le norme del sistema democratico liberale.Le istituzioni da sole non bastano a frenare degli autocrati cinici e brutali se la democrazia viene ridotta al culto e al dominio della maggioranza e del governo (e il pensiero non può non andare alle parole di Alexis de Tocqueville sulla "dittatura della maggioranza")senza che vi sia un rispetto dei diritti e del ruolo delle minoranze.

La democrazia liberale funziona se i cittadini adottano una cultura di rispetto dei diritti degli altri di pensare ciò che vogliono. Soprattutto, se tutti i soggetti politici di maggioranza e di minoranza rispettano le regole e i princìpi di base del gioco democratico, il sistema di pesi e contrappesi (dalla divisione dei poteri ai meccanismi di "checks and balances"), lo stato di diritto, un’articolazione plurale dell’esercizio dell’autorità politica per la maggior parte del tempo, senza cercare di portare le istituzioni indipendenti(Tribunali,Forze Armate,media,scuola e università,le organizzazioni della società civile) sotto il loro diretto controllo e senza avere la pretesa di incarnare da soli la volontà del popolo. Le costituzioni democratiche sono difese da norme,ma anche da istituzioni funzionanti, partiti politici e cittadini organizzati.Di questo c'è bisogno se non vogliamo la fine della democrazia liberale,se non vogliamo che la distopia diventi realtà.

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