08 ottobre 2024

VITA E LETTERATURA



Giovedì 10 ottobre sarà assegnato il Premio Nobel per la Letteratura per il 2024,  il riconoscimento letterario più famoso al mondo. Come ogni anno negli ambienti editoriali e sui forum letterari sono iniziate le "scommesse" su chi vincerà.

Ogni anno circola questa battuta:iNobel per la letteratura viene vinto da uno scrittore diverso ma viene sempre perso  da Borges. La battuta è perfetta per designare una particolare categoria di scrittori,quella degli eterni candidati eterni perdenti. E se fino al 1986, anno della sua morte,il titolo spettava all'immenso genio letterario argentino,più di recente si è passati a designare lo scrittore americano Philip Roth nel ruolo di “ma com’è possibile che non glielo danno”.

Anche quest' anno, come ogni anno,all’inizio di ottobre,quando l’Accademia di Svezia annuncia il vincitore del Nobel, è partito il toto scommesse,con i bookmaker che dimostrano la loro superiorità sui critici letterari,Poi,come sempre,come tutti gli anni,ci saranno le recriminazioni come quelle che ci furono quando il Premio fu assegnato a Bob Dylan o Dario Fo.

Al momento sul World Literary Forum (uno dei più importanti forum letterari al mondo) c'è un grande dibattito sui possibili vincitori del Premio per il 2024.

La maggior parte delle previsioni,fondandosi sull'attuale drammatico scenario mediorientale,prevedono che potrebbe vincere un autore o un’autrice del mondo arabo(cosa che non succede dal 1988, quando vinse lo scrittore egiziano Nagib Mahfuz)e ancora una volta si fa il nome del poeta siriano Adonis, che a 94 anni, è considerato tra i più importanti scrittori arabi,segnalato tra i potenziali vincitori del Nobel già da diversi anni.Altri invece pensano che il Premio possa andare a un autore o un’autrice israeliana dalle posizioni pacifiste,come il 70enne David Grossman,oppure,per ragioni simili,alla scrittrice russa di origine ebraica Ludmila Ulitskaya, che ha 81 anni e ha espresso posizioni critiche sulla guerra in Ucraina; il suo ultimo libro uscito in Italia è Sinceramente vostro, Šurik.

Forse,però,il sistema più concreto per farsi un’idea dei favoriti di quest’anno è consultare le società che permettono di scommettere anche per il Nobel della letteratura e che in alcuni casi ci hanno azzeccato, come l’anno scorso quando il nome più quotato era quello del drammaturgo e scrittore norvegese Jon Fosse, che poi effettivamente vinse. Quest’anno le quotazioni sembrano favorire due nomi già circolati nel 2023, cioè quelli della scrittrice e poetessa cinese Can Xue e dello scrittore australiano Gerald Murnane.

Quella più favorita,però,sembra essere Can Xue



anche perché l’ultimo autore asiatico a ricevere il Nobel per la Letteratura fu lo scrittore giapponese naturalizzato britannico Kazuo Ishiguro nel 2017.Can Xue (si pronuncia più o meno “Tsan Sciue”) è lo pseudonimo di Deng Xiaohua, una scrittrice sperimentale e critica letteraria cinese di 71 anni. Suo padre era un giornalista e subì le persecuzioni contro la classe intellettuale portate avanti da Mao Zedong; anche lei non poté completare la sua istruzione e iniziò a lavorare molto giovane come operaia, insegnante e poi sarta. Cominciò a scrivere a metà degli anni Ottanta scegliendo uno pseudonimo che non aveva connotazioni di genere:per questo venne inizialmente scambiata per un uomo.Tra le sue opere pubblicate in Italia vanno ricordate:"Dialoghi in cielo" e La strada di fango giallo.

Gerald Murnane, l’altro favorito, ha 85 anni


Nel 2018 il New York Times Magazine lo definì "il più grande scrittore di lingua inglese di cui quasi nessuno ha mai sentito parlare", anche a causa del suo carattere eccentrico e della sua vita isolata(pare che così come Kant con la sua Konigsberg,non sia mai uscito da Victoria, lo stato australiano in cui vive). Molti di quelli che conoscono i suoi romanzi, però, lo considerano un “cult”, e tra loro anche J. M. Coetzee e Ben Lerner.Il suo libro più noto,pubblicato nel 1982, è  Le pianure. Se effettivamente dovesse vincere, sarebbe il secondo scrittore australiano a ricevere il Nobel per la Letteratura dopo Patrick White, nel 1973.

Le società di scommesse suggeriscono anche Alexis Wright, una scrittrice aborigena australiana nata nel 1950 e autrice di quattro romanzi, una biografia e alcune altre opere. Il suo romanzo più noto è I cacciatori di stelle.


C’è poi Jamaica Kincaid, pseudonimo di Elaine Potter Richardson, una scrittrice e saggista 75enne nata ad Antigua e Barbuda nel 1949 e naturalizzata statunitense.I suoi romanzi, saggi e racconti affrontano il colonialismo,le tematiche di genere,i rapporti familiari e in particolare il legame madre e figlia.



Un’altra scrittrice indicata da anni tra i possibili vincitori è la canadese Anne Carson,



poeta e professoressa universitaria di lettere classiche di 74 anni. Le sue opere sono spesso sperimentali e difficili da inquadrare in un preciso genere e in tematiche specifiche. Tra i suoi ultimi libri ci sono La bellezza del marito e Decreazione.

Nei primi cinque favoriti della società di scommesse Ladbrokes c'è anche lo scrittore e traduttore argentino César Aira,di 75 anni ed autore di oltre 100 romanzi e saggi 

e il rumeno Mircea Cărtărescu,di 68 anni,noto per la trilogia Abbacinante scritta in 14 anni.



Tra gli altri favoriti ci sono anche autori molto popolari che vengono indicati come possibili vincitori da anni: il giapponese Haruki Murakami,



 la canadese Margaret Atwood,


 lo statunitense Thomas Pynchon


il francese Michel Houellebecq noto anche per le sue prese di posizione sull'Islam


e l’indiano naturalizzato statunitense Salman Rushdie,



che lo scorso aprile ha pubblicato il libro autobiografico Coltello,in cui racconta l’accoltellamento che subì nell’agosto del 2022 che lo rese cieco da un occhio.

A decidere il vincitore o la vincitrice sarà l’Accademia svedese, che,come sempre,è composta da scrittori, linguisti e studiosi svedesi, a partire da una selezione di cinque finalisti. Ogni anno la commissione dell’Accademia invita persone e organizzazioni competenti a inviare una preferenza tra scrittori, drammaturghi e poeti di tutto il mondo, e le riduce a cinque candidati sottoposti all’intera Accademia. I nomi dei candidati a ogni edizione vengono resi noti ufficialmente 50 anni dopo. Per esempio quest’anno sono stati diffusi quelli del 1973, in cui furono candidati 101 autori e in cui arrivarono in finale lo statunitense Saul Bellow (che poi vinse nel 1976), Anthony Burgess, l’inglese William Golding (che vinse nel 1983) ed Eugenio Montale (che vinse nel 1975).

A voler essere volgarmente materialistisi si può dire che l'importanza del Nobel per la Letteratura non è solo mediatica, ma anche economica: il premio vale infatti 11 milioni di corone svedesi, quasi 950 mila euro. Può quindi cambiare concretamente la vita di uno scrittore, che improvvisamente diventa ricco, famoso in tutto il mondo, e viene invitato a festival ed eventi letterari e a scrivere su giornali e riviste; soprattutto riesce a vendere più libri in paesi in cui non era ancora riuscito ad arrivare.

Il nostro è un Paese nel quale per una meschina e volgare classe politica vale la frase:"con la cultura non si mangia”.Ma in un Paese come l’Italia che dell’intreccio tra arte, bellezza, storia, paesaggio ha fatto da secoli un tratto della propria identità, la cultura può,deve invece essere un momento di crescita civile e democratica,un fattore di sviluppo economico e,dopo la pandemia e le sue conseguenze sanitarie e sociali,l'inizio per nuove prospettive di vita.

Nessun commento: