Viviamo tempi senza precedenti nella
storia umana.Tempi caratterizzati da cambiamenti profondi e potenti che si sommano insieme e contemporaneamente,alcuni casualmente, in parte
dettati da precisi interessi,e ognuno di loro desta in noi stupore, meraviglia,ma anche tanta paura.
C'è stato,per esempio,l'espandersi sempre più ampio e inarrestabile della civiltà digitale e dell'intelligenza artificiale che sono strettamente correlati con un elemento fondamentale di una democrazia e cioè la stampa(finora in modalità cartacea)che è poi uno dei principi basilari attraverso cui viene assicurata,in una società liberaldemocratica,una delle manifestazioni più importanti della libertà,quella di espressione e del pensare.
Sempre più frequentemente,poi,assistiamo a formidabili eventi naturali che testimoniano quanto ormai i cambiamenti climatici stanno trasformando le nostre vite:alluvioni,siccità,caldo in ogni periodo dell'anno sono tutti fenomeni che impongono ai governi di tutto il mondo scelte e decisioni radicali.Tanto per rimanere alla sola Italia(ma il fenomeno è globale e mondiale)stiamo appena uscendo da un’estate con temperature elevatissime,maggiori di quelle dell’estate precedente e dell'altra ancora,mentre,contemporaneamente nel giro di un anno,abbiamo visto per 3 volte le terre dell'Emilia Romagna allagate e devastate in maniera impressionante.I cambiamenti climatici spiegano anche il perchè delle sempre più poderose migrazioni di popoli non più dovute solo alla fuga dalle guerre e dai regimi tirannici,ma
anche perchè molte zone del pianeta sono inabitabili per calore e siccità.
Mutamenti profondi e drammatici sono anche quelli intervenuti negli equilibri geopolitici mondiali che avevano retto il pianeta dalla fine della 2° Guerra Mondiale fino a oggi. Nuovi attori sono entrati in gioco (innanzitutto la Cina) cambiando
struttura, alleanze e pesi degli interessi globali. Tutto questo non
poteva non avere effetti sulla politica,anzi solo le inquietudini e gli affanni del vivere quotidiano impediscono di vederli.
Di
fronte a cambiamenti di tale portata e in assenza di certezze, la gente reagisce con sgomento e timore per il futuro.Lo sgomento e la paura spingono questa stessa gente a cercare soluzioni ritenute facili e immediate verso
destra,alla ricerca di un protettore,di qualcuno che ponga
riparo e rimetta le cose "a posto".In fondo in Italia è sempre andata così,con la gente che è andata sempre alla ricerca dell'uomo(o della donna nella versione aggiornata)forte che promette castelli e faccia sfracelli.Lo raccontava,ad esempio,già Piero Gobetti nella sua opera "Elogio della ghigliottina" quando parlava della "servitù volontaria" degli italiani,della loro "infanzia" civile e politica grazie alla quale Mussolini avrebbe potuto durare nel tempo non perchè avesse la stoffa del tiranno,ma perchè gli italiani avevano "l'animo degli schiavi".
Il risultato del concorrere di questi molteplici eventi epocali è l'indebolimento della forma democratica degli Stati.I Parlamenti,massimo organo di partecipazione popolare,sono svuotati di poteri e in questo vuoto si espandono società private con immensi capitali,sostituendosi alla loro azione con la velocità e la forza del denaro.I riti della
democrazia,sono lenti,macchinosi,richiedono tempo,dovendo conciliare interessi diversi per la ricerca del pubblico interesse.Le autocrazie,invece,non rispettano leggi,procedure o regolamenti e anzi a molti questo piace,e non in molti avvertono il pericolo sotteso.Questo pericolo si racchiude in certe società che pure si definiscono democratiche ma che invece sono l'esatto opposto della democrazia.E' il caso del regime politico ungherese e del suo discutibilissimo leader(così caro al populismo italiano)Viktor Orbán che ha formulato una assurda teoria di "democrazia illiberale".Un tale ossimoro non ha senso.Una democrazia o è liberale o non lo è.
Ed invece quella formula è stata "esportata" anche fuori dell’Ungheria,perfino negli Stati Uniti, la più grande democrazia occidentale, dove appena qualche anno fa si è consumata la più grande violenza che ad una democrazia possa essere portata e cioè l'assalto al Parlamento americano.
E' questo che spiega la rinascita politica ed elettorale di movimenti e partiti europei di impronta
neofascista e neonazista.E' la paura di un presente così carico di
incognite e incertezze che spiega il ritorno sulla scena pubblica degli eredi di epoche vergognose per la Storia dell'Umanità.
Ma,appunto,non tutti si rendono
conto che la messsa in discussione della forma democratica,vuol dire in definitiva
mettere in gioco l’idea stessa di libertà.
La libertà decade quando l’abitudine a viverla rende evanescente lo
spettro della sua mancanza.Sembra dimenticata la lezione di Piero Calamandrei:"la libertà è come l’aria.Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia".
Sono proprio quelli i momenti nei quali molti,senza nemmeno accorgersene,barattano la propria libertà con la
sicurezza, la rassicurante lentezza della democrazia con la sbrigativa
velocità dei regimi autoritari.
Nel terribile secolo XX che ci siamo lasciati alle spalle ci sono
stati gli orrori di due guerre civili europee,di tre regimi tirannici(fascismo,nazismo e comunismo)e dell'immane tragedia della Shoah.Eppure l'Europa è stata capace di rialzarsi e ricostruire quei valori e quegli ideali che sono stati alla base del suo progetto civile e culturale.
Ma le ultime generazioni sembrano non avere idea della fatica e del sangue che sono stati necessari per costruire quel sogno europeo.E' per questo che oggi quel sogno appare oggi in parte
svanito e il cammino dell’Europa messo in pericolo.Un regime tirannico o illiberale vive del pugno di ferro di chi
lo regge,ma una democrazia vive solo se sorretta dalla convinta adesione
dei suoi cittadini.80 anni di pace e il dare per scontato quella libertà e quei diritti che tanti sacrifici son costati ai nostri padri e ai nostri nonni hanno spento questa consapevolezza.
Nessun commento:
Posta un commento