Questa concezione di sovranità e nazionalità non è basata sui diritti, la cittadinanza, la Costituzione e la libertà, ma ancora e sempre sull’identità biologica originaria da conservare e proteggere.Sono del resto proprio queste le idee care a quel tal generale Vannacci.Per lui gli esseri umani si devono classificare non in quanto esseri umani ma per categorie,comunque altre e diverse.Così i gay "non sono normali" e i disabili vanno messi in classi separate.E perchè "quelli" che hanno un diverso colore della pelle rispetto a "noi","non hanno le caratteristiche somatiche italiane".Come se poi il popolo italiano non fosse quello etnicamente più eterogeneo con tutte le migrazioni avvenute nei secoli e per i contatti multietnici e culturali avvenuti sulle nostre terre.
La presunzione per le destre è dunque quella secondo cui noi,italiani ed europei,all'interno del fenomeno migratorio rappresentiamo la “normalità” ed è per questo che saremmo autorizzati a distinguere tra un “noi” e un “loro”. La politica di destra intravvede un mercato elettorale nel cittadino solo, spaesato, che dopo non essere mai uscito dai confini del Paese si trova improvvisamente globalizzato a casa sua, e lo incoraggia a trasformare “loro” in un pericolo permanente. I migranti sono l’avversario,il nemico:e se da irregolari diventano regolari "loro" possono lavorare in Italia,potendo(giustamente)rivendicare aspettative di diritti, del welfare, della cittadinanza. Qui nasce il conflitto, perché "loro", gli "intrusi" diventerebbero addirittura come "noi" ed è qui che esplodono fomentate insicurezze che negano il diritto ad avere diritti dei "nuovi" italiani,ricacciandoli in ghetti sociali e culturali.Di conseguenza i "veri" italiani vivono i diritti come cosa propria ed esclusiva,come privilegio, rifiutando condivisioni e solidarieta'.
Ma spacciando paure si finisce col vivere proprio nella paura e nell'angoscia.Abbiamo così quelle narrazioni del ministro Lollobrigida per il quale sarebbe in corso addirittura "una sostituzione etnica" e l’impegno epico-etico della Premier Meloni di "difendere Dio,la Patria e la nostra civiltà".
Ecco quindi che ne vien fuori quell'idea identitaria di comunità nazionale chiusa nella tutela biologica della discendenza,basata su una presunta superiorità etnica,che cerca garanzie nei suoi valori sacri,Dio, Patria, famiglia.È un'idea cieca e ottusa che non vede i cambiamenti epocali culturali ed economici che vengono da una società sempre più multietnica,come anche quella italiana è già diventata e che invece è come angosciata da questi mutamenti e dal rischio della perdita dell'identità nazionale in un mondo globalizzato che là fuori,oltre i nostri confini,comunque esiste e con la quale comunque bisogna fare i conti.
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