09 settembre 2012

UN CANTO LIBERO


Tante,tantissime volte Lucio Battisti,del quale oggi ricorre il 14° anniversario dalla scomparsa,dichiarò che la politica non lo interessava.Che lui con la politica non c'entrava niente,non voleva entarci per niente.Eppure sin dal 1972 si cominciò a dire (come se poi quella fosse stata la cosa più importante di Lucio) che Battisti sarebbe stato fascista.Che le sue canzoni erano un'apologia del fascismo.Figuriamoci!Eppure in "quella Italia,che è ancora"questa" Italia si continuò a dire questo.Come per "sporcare" il libero pensiero di Lucio.Per fermare chi non si uniformava alle idee dominanti,a chi semplicemente voleva cantare un"canto libero".Addirittura il cantautore Pierangelo Bertoli arrivò a dire che "negli anni settanta si sapeva che Battisti stava a destra e che era vicino al MSI.Non c'era bisogno di prove, lo si sapeva e basta".Lo si sapeva e basta.Non c'era bisogno di prove:e la sentenza dei tribunali stalinisti della cultura italiana era emessa.Senza possibilità di appello.
La "leggenda" fu alimentata perchè ogni brano,ogni rigo di ogni canzone di Battisti,veniva passata al setaccio della pseudocultura italiota dell'epoca.Come "La canzone del sole" (nella quale il riferimento al «mare nero» fu riconosciuto come metafora della simbologia fascista),Oppure come "La collina dei ciliegi" (dove "planando sopra boschi di braccia tese" fu interpretato come un riferimento al saluto romano).Ed ancora: "Il mio canto libero" venne ritenuta come una metafora dell'ideologia di destra.Anzi,a proposito di quest'ultimo brano le braccia alzate che apparivano sulla copertina dell'album,stavano a significare per gli squallidi,rossi pennivendoli dell'epoca,un "chiaro" riferimento al saluto romano.Mentre in realtà,come disse anche Mogol,compagno di strada di Battisti per quasi tutta la sua vita artistica,rappresentavano,solo e semplicemente un inno alla libertà.
Ed ora,a 14 anni di distanza,i pennivendoli di allora,dietro le grandi scrivanie delle varie redazioni di giornali "politically correct",stanno a pontificare e a glorificare la "grande" importanza,la genialità di Lucio Battisti.
Che squallore.L'Italia,"quella" Italia,ma in fondo anche "questa" Italia dei giorni nostri,non ti meritava,non ti merita Lucio.Perchè in Italia non si è sono mai potuti sopportare spiriti liberi.Perchè in Italia è difficile trovare spazio per "un canto libero"......

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