24 settembre 2012

SOLO SILENZIO


 
A volte mi chiedo se ci sono ancora.Se "esistano" ancora.No,certo,non saranno più come "allora",ma almeno uno si illude che un poco,almeno un poco somiglino a "quelli là".
E la cosa ti fa rabbia,perchè con quelli lì c'ero stato anche io,avevo "sentito" anch'io certo cose.Certe "cose" liberali.Ma ora?Ma oggi?Dove sono più i radicali?Cosa fanno oggi i radicali?
Oggi i radicali li senti per il loro silenzio.Sì,perchè oramai sono un partito "buio",che si aggira negli oscuri cunicoli della politica italiana,senza capacità di parlare,senza il coraggio di parlare.Sì è vero.Anche una volta tacevano.Ma allora erano loro a tacere,ad imbavagliarsi,per dimostrare che era il regime cattocomunista a non far parlare voci diverse,perchè allora diversi erano i radicali.E si imbavagliavano per meglio far sentire alla gente le parole di fuoco che sapevano dire sulla partitocrazia,sull'occupazione "manu militari" della RAI e di tutti gli altri enti che lo statalismo assistenzialistico e "compromissorio" PCI-DC foraggiava in maniera evidente.
Ed i radicali erano anche quelli del processo di Napoli contro Enzo Tortora.Quando seppero portare sul banco degli imputati la giustizia criminale italiana,i privilegi e gli abusi della Casta giudiziaria.Erano,i radicali,quelli che pruovevano il referendum sulla responsabilità civile dei giudici,anche scippato dalla legge Vassalli,scritta "per ordine" e "sotto dettatura" dei Torquemada della giustizia italiana.Quelli sì erano i radicali.I radicali con i valori e la cultura liberale italiana,quelli della laica "religione della libertà".Quelli erano radicali.
E i radicali erano quelli del "Nessuno tocchi Caino",che si battevano e lottavano e volevano affermare la cultura garantista anche in Italia,dove la parola "garantismo" è stata sempre sconosciuta e (cosa ancora più grave) misconosciuta.Quelli erano i radicali.
Ed i radicali erano quelli,gli unici,che avevano il coraggio di parlare con il Dalai Lama,quando gli uomini delle Istituzioni,per ragioni o "affari" di Stato,rifutavano di riceverlo o di vederlo,fingendo di ignorare le stragi dei monaci tibetani compiute dal regime comunista cinese
Ma oggi?Dove sono?Ci sono ancora i radicali in terra d'Italia?Ogni volta sei costretto,tu che per un certo periodo radicale sei stato,perchè liberale ti senti,a porti questa domanda.E ancora di più me la son posta questa domanda in questi giorni.Per il "caso" Sallusti me la sono posta.Perchè difronte al "caso Sallusti" non ho sentito parola alcuna che veniusse dalle loro bocche.Niente.Silenzio totale.Assoluto.Eppure questo è uno di quei casi nei quali la coscienza di un radicale,di un liberale non può star zitta.E se sta zitta diventa complice,connivente con una magistratura criminale che offende lo Stato di diritto,che oltraggia lo spirito liberale,che cerca di intimidire chi vuole parlare con parole diverse.E se stai zitto stai dalla parte di chi ha massacrato il Diritto oggi,qui in Italia,nella terra di Beccaria.E Sallusti oggi rappresenta chi vuole parlare "libero"e "diverso".Sallusti è il simbolo di cosa è diventato quest'Italia.Un Paese che è ad uno degli ultimi posti nel mondo proprio per il "modo" di celebrare i processi qui,oggi,in Italia.E difronte a queste che una volta erano "LE" battaglie radicali,non odi parole radicali di indignazione.Di ribellione.Di accusa a "queto" sistema di vergogna giudiziaria.
Ma in fondo in fondo,perchè meravigliarsi?Oggi i radicali italiani sono "desaparecidi",di loro non si hanno più notizie:scomparsi come sono nei meandri oscuri del Palazzo che una volta "loro",i radicali (quelli veri,non quelli che di radicale adesso portano solo il nome) assaltavano ogni giorno per denunciarne gli abusi e le illegalità dei suoi occupanti.E non importa se nelle aule parlamentari i radicali ci fossero oppure no.O se erano solo 3 o 4 o 5.La loro voce la sentivi e come se la sentivi.Oggi,invece,silenzio,solo silenzio. 

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