29 settembre 2012

LO SPECCHIO D'ITALIA

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Per fortuna è arrivato il 28 settembre,ultimo giorno utile per presentare le liste per le elezioni regionali siciliane del 28 ottobre prossimo.Sì,per fortuna.Perchè se ci fosse stato qualche giorno ancora,chissà quante altre liste ancora sarebbero arrivate.Sì.Per fortuna.Perchè già così,già al momento sono 47 (47,dicasi 47!) i simboli presentati.
E allora ricapitoliamo.Per tentare di capirci qualcosa,in questi incredibili ed oscuri (o fin troppo chiari?) meandri della politica siciliana.
Come antipasto,partiamo dal PD,che in terra di Sicilia si ritrova alleato con l'UDC,nelle cui fila militava un certo Cuffaro,condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra.Questa alleanza elettorale non è proprio andata giù ai militanti del PD siciliano che che si sono scatenati in una valanga di critiche,praticamente una rivolta,contro i vertici locali del loro partito.
E poi la sinistra d'opposizione.La candidata Giovanna Marano,sindacalista della Fiom-Cgil,sarà appoggiata da Idv,Sel,Verdi,in contrapposizione,quindi,con il PD.Per la verità se proprio vogliamo dirla tutta,qualche "diversità di vedute",diciamo così,c'è anche a livello nazionale tra il PD e i suoi "supposti" alleati,IdV,Sel e Verdi (vedi "foto del Palazzaccio").
E naturalmente non poteva mancare LUI,il "ras" siciliano,Gianfranco Micciche',ex Forza Italia,ex PDL,ex viceministro berlusconiano,il quale,adesso,è alleato con il suo "nemico" di sempre,Raffaele Lombardo,Governatore uscente e plurinquisito.Peraltro,detto per inciso,Lombardo ha già cominciato ad applicare le regole del "diritto ereditario".E così,dopo aver fatto eleggere il fratello alla Camera dei Deputati,ora candida il figlio "Toti".Il "Trota" del Sud,praticamente,che viene dopo Renzo,il "Trota" verde del Nord.Insomma per i Lombardo la Sicilia è "cosa loro",un affare di "famiglia".Insieme a Lombardo,Miccichè si è assicurato anche l'appoggio del leader del FLI Gianfranco Fini,il quale,a sua volta,può ora contare sulla nuova arrivata nel FLI siciliano,l'ex forzaitaliota Stefania Prestigiacomo,la quale,stanca,dopo 15 anni passati a fare sempre la Ministra,è ora andata in cerca di un altro "Futuro".
E poi Nello Musumeci,candidato del Pdl,in soccorso del quale sono corsi tanti politicanti locali provenienti dal FLI,dall'UDC,dall'MPA di Lombardo,forse tutti fiduciosi dei sondaggisti che danno vincente proprio il candidato PDL.Peraltro Musumeci aveva promesso di fare liste "pulite",senza personaggi inquisiti o non proprio "in odore di santità" politica e penale.Ed invece niente.A parte la incontestabile,specchiata moralità del gaalantuomo Musumeci,un bel pò di gente non proprio in regola col codice penale pure si è infilate nelle liste del PDL.
Si dice spesso che la Sicilia è il "laboratorio politico" italiano,il luogo,cioè,dove vengono preparate e sperimentate quelle formule e quelle alchimie politiche che poi saranno applicate in sede nazionale.Ma forse più che di "laboratorio" la Sicilia è lo SPECCHIO d'Italia.In essa,cioè,si riflettono i mali politici d'Italia:trasformismo,parassitismo,clientele, assistenzialismo di Stato,malavita, malagiustizia,arroganza del potere.E il numero stesso di liste presentate è il paradigma dell'incapacità di autoriforma del sistema politico,siciliano ed italiano.
Tantissime le liste.Tantissimi i candidati.Tutti per il bene della "loro" Sicilia,ovviamente.O forse la Sicilia per il bene di tutti "loro"? 

OGGI....


28 settembre 2012

SALUTI AL DUCE




"Sallusti si faccia pure il suo periodo di galera così potrà scrivere del problema delle carceri con cognizione di causa!".
Con queste parole l'onorevole (si fa per dire) Enzo Raisi,deputato di Futuro e Libertà,dichiara di essere d'accordo con la condanna a 14 mesi per diffamazione inflitta al Direttore del "Giornale" Alessandro Sallusti.
E dunque così parlò Raisi,esponente del partito del presidente della Camera (con vista su Montecarlo) Gianfranco Fini.Così Raisi espresse il suo "pensiero" (beh,però,non esageriamo.Attribuire capacità di pensare a Raisi è impresa davvero ardua).
Credendo di essere preso sul serio e per uscire per almeno 10 minuti dall'ombra del suo stato di subumanità politica,questo Raisi onorevole (si fa sempre per dire) Enzo ha aggiunto: "Sallusti ha scritto una falsità.Dunque è giusto che si faccia il carcere come lo fanno tutti quelli condannati per lo stesso reato.C’è gente che è andata in galera per striscioni ingiuriosi allo stadio, non si capisce perché‚lui,casta nella casta,dovrebbe ricevere un trattamento diverso".
Forse sarebbe il caso di far notare a Raisi che lui milita in un partito che si chiama "Futuro e Libertà".Nel quale viene richiamata la parola "Libertà",quella stessa parola che adesso Sallusti non conosce più.Ma lui,probabilmente,conosce solo le parole opposte a quelle dell'attuale suo partito:"Passato" e "Regime" (fascista).
Saluti al Duce,onorevole (si fa per dire) Raisi!

26 settembre 2012

DOPO LA GUYANA....


DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE NEI CONFRONTI DI ALESSANDRO SALLUSTI PASSEREMO DIETRO TIMOR EST....

24 settembre 2012

SOLO SILENZIO


 
A volte mi chiedo se ci sono ancora.Se "esistano" ancora.No,certo,non saranno più come "allora",ma almeno uno si illude che un poco,almeno un poco somiglino a "quelli là".
E la cosa ti fa rabbia,perchè con quelli lì c'ero stato anche io,avevo "sentito" anch'io certo cose.Certe "cose" liberali.Ma ora?Ma oggi?Dove sono più i radicali?Cosa fanno oggi i radicali?
Oggi i radicali li senti per il loro silenzio.Sì,perchè oramai sono un partito "buio",che si aggira negli oscuri cunicoli della politica italiana,senza capacità di parlare,senza il coraggio di parlare.Sì è vero.Anche una volta tacevano.Ma allora erano loro a tacere,ad imbavagliarsi,per dimostrare che era il regime cattocomunista a non far parlare voci diverse,perchè allora diversi erano i radicali.E si imbavagliavano per meglio far sentire alla gente le parole di fuoco che sapevano dire sulla partitocrazia,sull'occupazione "manu militari" della RAI e di tutti gli altri enti che lo statalismo assistenzialistico e "compromissorio" PCI-DC foraggiava in maniera evidente.
Ed i radicali erano anche quelli del processo di Napoli contro Enzo Tortora.Quando seppero portare sul banco degli imputati la giustizia criminale italiana,i privilegi e gli abusi della Casta giudiziaria.Erano,i radicali,quelli che pruovevano il referendum sulla responsabilità civile dei giudici,anche scippato dalla legge Vassalli,scritta "per ordine" e "sotto dettatura" dei Torquemada della giustizia italiana.Quelli sì erano i radicali.I radicali con i valori e la cultura liberale italiana,quelli della laica "religione della libertà".Quelli erano radicali.
E i radicali erano quelli del "Nessuno tocchi Caino",che si battevano e lottavano e volevano affermare la cultura garantista anche in Italia,dove la parola "garantismo" è stata sempre sconosciuta e (cosa ancora più grave) misconosciuta.Quelli erano i radicali.
Ed i radicali erano quelli,gli unici,che avevano il coraggio di parlare con il Dalai Lama,quando gli uomini delle Istituzioni,per ragioni o "affari" di Stato,rifutavano di riceverlo o di vederlo,fingendo di ignorare le stragi dei monaci tibetani compiute dal regime comunista cinese
Ma oggi?Dove sono?Ci sono ancora i radicali in terra d'Italia?Ogni volta sei costretto,tu che per un certo periodo radicale sei stato,perchè liberale ti senti,a porti questa domanda.E ancora di più me la son posta questa domanda in questi giorni.Per il "caso" Sallusti me la sono posta.Perchè difronte al "caso Sallusti" non ho sentito parola alcuna che veniusse dalle loro bocche.Niente.Silenzio totale.Assoluto.Eppure questo è uno di quei casi nei quali la coscienza di un radicale,di un liberale non può star zitta.E se sta zitta diventa complice,connivente con una magistratura criminale che offende lo Stato di diritto,che oltraggia lo spirito liberale,che cerca di intimidire chi vuole parlare con parole diverse.E se stai zitto stai dalla parte di chi ha massacrato il Diritto oggi,qui in Italia,nella terra di Beccaria.E Sallusti oggi rappresenta chi vuole parlare "libero"e "diverso".Sallusti è il simbolo di cosa è diventato quest'Italia.Un Paese che è ad uno degli ultimi posti nel mondo proprio per il "modo" di celebrare i processi qui,oggi,in Italia.E difronte a queste che una volta erano "LE" battaglie radicali,non odi parole radicali di indignazione.Di ribellione.Di accusa a "queto" sistema di vergogna giudiziaria.
Ma in fondo in fondo,perchè meravigliarsi?Oggi i radicali italiani sono "desaparecidi",di loro non si hanno più notizie:scomparsi come sono nei meandri oscuri del Palazzo che una volta "loro",i radicali (quelli veri,non quelli che di radicale adesso portano solo il nome) assaltavano ogni giorno per denunciarne gli abusi e le illegalità dei suoi occupanti.E non importa se nelle aule parlamentari i radicali ci fossero oppure no.O se erano solo 3 o 4 o 5.La loro voce la sentivi e come se la sentivi.Oggi,invece,silenzio,solo silenzio. 

22 settembre 2012

GIUSTIZIA CRIMINALE

Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti potrebbe andare in carcere.Per il reato di "supposta" diffamazione.E potrebbe restarci per 14 mesi,se mercoledì 26 settembre la Cassazione confermerà la sentenza della Corte d’Appello di Milano.Verdetto con il quale Sallusti veniva condannato,in qualità di ex direttore di "Libero",a un anno e due mesi senza condizionale
I fatti risalgono al 2007:"La Stampa" pubblica una notizia su una ragazzina di 13 anni, che rimane incinta ma viene autorizzata ad abortire dal tribunale di Torino.In seguito all’aborto soffre disturbi mentali tali da portarla in un reparto di Psichiatria.Sul caso nasce un dibattito fra chi difende la scelta dei giudici contro la Chiesa e i gruppi antiabortisti.E sull'argomento interviene anche "Libero",con un  commento firmato con lo pseudonimo Dreyfus:"Qui ora esagero.Ma prima domani di pentirmi,lo scrivo:se ci fosse la pena di morte e se mai fosse applicabile in una circostanza,questo sarebbe il caso.Per i genitori,il ginecologo,il giudice”.Il commento non suscita le proteste dei genitori della ragazzina o del ginecologo.Provoca invece la querela del magistrato Giuseppe Cocilovo che è in servizio presso l’ufficio del giudice tutelare e il cui nome non è stato fatto né da "La Stampa" né da "Libero" né da altri giornali.
Cocilovo,invece,si sente chiamato in causa.E querela Sallusti "supposto autore del commento firmato “Dreyfus”".E per Sallusti i giudici scelgono la linea dura,condannandolo a quattordici mesi di carcere.E la motivazione della sentenza è di appena dieci righe."La condizionale viene negata,sia per altre condanne per diffamazione subite da Sallusti,sia,scrivono i giudici,per la sua «pericolosità» e dalla previsione che se lasciato a piede libero potrebbe commettere altri reati. Su uno dei punti cruciali, e cioè se sia lui l’autore dell’articolo incriminato, la motivazione è sbrigativa: «Direttore responsabile del quotidiano Libero e quindi da intendersi autore dell’articolo redazionale a firma Dreyfus».
E dunque in Italia siamo (ancora) a questo.Alla sopravvivenza,nell'ordinamento repubblicano,di una legge fascista:quella per la quale le cause per diffamazione e per i reati di opinione vengono sottoposte alla giustizia penale e non a quella civile.Ecco.Possiamo davvero "vantarci" di questo primato.L’Italia è l'unico Paese al mondo nel quale è possibile che avvengano "queste" cose.Nemmeno in Burkina Fasu.Nemmeno difronte ad una sentenza della Corte di Strasburgo in cui si afferma che il carcere è incompatibile con la libertà di stampa.
Siamo l'unico Paese al mondo nel quale un giornalista può finire in carcere per le sue idee,per le sue opinioni,perchè esprime le proprie opinioni su giornali "diversi" da quelli vicini al sole del potere.
Ma siamo anche l'unico Paese al mondo dove non ci si indigna e non ci si ribella difronte ad una così grande vergogna giudiziaria.O meglio.Ci si indigna e ci ribella a corrente alternata.Perchè le idee e le opinioni,in Italia,non sono tutelate allo stesso modo.Non possono trovare "diritto di cittadinananza" se la cosa interessa una "certa" parte politica.
Ed allora?Dove sono finiti i difensori dell'articolo 21 della Costituzione ("La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure")?.Dove sono finiti i giornalisti che hanno subito "editti bulgari"?Dove è finito il popolo degli "imbavagliati" ai quali era "vietato",dai governi di centrodestra,esprimere idee ed opinioni diverse?
Niente.Nemmeno una parola da parte di nessuno.Destra,sinistra,centro.Nessuna parola di condanna,nemmeno un cenno,nemmeno un intervento da parte di chi,a cominciare dal Presidente della Repubblica,blatera 24 ore su 24 in difesa dei "sacri valori" della Costituzione.Ma l'articolo 21 della Costituzione è stato per caso abrogato,signor Napolitano?
Ma soprattutto.Ci sono e dove sono oggi in Italia i "garantisti?Nella politica,nei telegiornali e giornali (anche su questa vicenda si è ripetuto lo squallido ed ipocrita comportamento dell'Ordine dei Giornalisti che quando si tratta di giornali e giornalisti "non omologati" si limita ad esprimere una "ferma" condanna ed una "vibrata" protesta:addirittura!).Dove sono i garantisti nel mondo della cultura?E nel centrodestra,dove dovrebbero esserci valori liberali chi ha parlato di questa vicenda?Silenzio,massimo silenzio anche su questo caso,anche quest volta. 
"Giustizia malata" titolava "Il Giornale" nel riportare la vicenda.No.Non è una giustizia "malata".E' una giustizia "criminale". 

20 settembre 2012

SOLO VIAGGIARE...NULL'ALTRO VOGLIO


Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. (…) Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva (…) Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.

(José Saramago)

19 settembre 2012

PANNELLA PERCHE' NON FAVELLI ?




E' famoso l'aneddoto che racconta che quando completò la sua famosissima scultura, il "Mosè",Michelangelo,contemplandola e stupito egli stesso tanto era perfetto,per la rabbia gli scaraventò addosso il suo martello esclamando:"Perché non favelli?"
Ecco.La stessa domanda si potrebbe rivolgere ai radicali italiani.Certo.Non è che Bonino e Pannella possano essere considerati,dei Mosè,dei capolavori della politica italiana.Anzi.Negli ultimi periodi stanno realizzando orrende brutture politiche certamente non degne della cultura e tradizione radicale.Ma la domanda va comunque loro posta.Ed è una domanda alla quale bisogna dare risposta serie e chiare,per il rispetto di quelle tradizioni liberali/libertarie/liberiste che essi dicono di rappresentare.E per rispetto di quegli elettori che nei valori liberali ancora si riconoscono.
Ordunque.Il PD,con il quale i Radicali Italiani sono organicamente ed elettoralmente alleati,è impegnato nel dibattito sul tema delle primarie per la scelta del candidato Premier alle prossime elezioni politiche.E su questo tema stanno ogni giorno di più esplodendo i contrasti e le contraddizioni interne ad un Partito Democratico composto dalle più varie anime politiche,culturali,sociali.Con conseguenti contrastanti visioni della società italiana e delle  risposte da dare per la soluzione dei problemi di questo Paese.Ed è forse proprio per questo che in così tanti (troppi) stanno proponendo la propria candidatura alla guida del Partito.Si va da tal Laura Puppato (chi era costei?) al semisconosciuto Pippo Civati.Dal "promesso sposo" Nichi Vendola,all'ex segretario UIL,ex segretario PSI,ex Alleanza Democratica,ex PPI,ex DS e forse anche ex di se stesso,Giorgio Benvenuto.Con il "raddoppio",per giunta,di un altro socialista.Infatti,come se non bastasse Benvenuto,un altro socialista ancora si propone:Riccardo Nencini che è a capo di una "forza" elettorale "addirittura" dello 0,1%.E poi vengono "loro".Bersani e Renzi,i veri e seri candidati delle primarie.Con quest'ultimo,Renzi di Firenze Sindaco,che ha ormai invaso le città e le giornate degli italiani.Con la sua testa che ti spunta da ogni dove e che ti sta addosso in tutte le metropolitane,nelle stazioni ferroviarie,che compare sui manifesti 6x6,quelli alla Berlusconi,per capirci.E ogni giorno ogni giornale e ogni telegiornale non può farsi mancare la sua "esclusiva" intervista al Sindaco fiorentino.Perchè adesso,lui,il Renzi ha tanta necessità di far parlare di sè medesimo.Adesso ha necessità di visibilità politica.Adesso.Come recita il suo slogan.Adesso,non domani o chissa quando.Adesso.Ma a furia di pronunciare sempre le stesse parole ("generazioni", "rinnovamento","rottamazione") un pò di noia la sta pure a far venire il Renzi di Firenze.Solo che "adesso" è un pò "salmonesco" dire queste cose di Renzi di Firenze Sindaco.Non è "politically correct".E forse Matteo si da da fare prima che arrivi il Massimo esponente del PD che invece sostiene il Pierluigi da Bologna.(A proposito,piccola digressione:che singolare,non invidiabile record ha stabilito Bologna.Gran parte del peggio della politica italiana proviene dalle sue mura:leggi alla voce Pierluigi,appunto,ma poi anche Gianfry e Pierferdy).E poi,appunto,c'è,l'altro.C'è Bersani,che è nella confusione più totale.Tra una foto a Vasto e la ricerca di un "vocabolario" (come ha detto in un'intervista a Lucia Annunziata) nel quale scrivere nuove parole e progetti politici.Quali essi siano nessun lo sa (nemmeno lui).
Ora in tutto questo tragicomico contesto non si capisce perchè non si possa "sentire" qualcosa di liberale anche nel centrosinistra.Perchè non si possa vedere una candidatura di un radicale alle primarie per un davvero radicale cambiamento del PD e del Paese.Per buttare a mare (altro che rottamare) veramente e radicalmente tutti le quarentennali facce che continuano a ballare sulle scene della politica italiana.Per aprire un pò la finestra e far entrare un pò di aria liberale/libertaria/liberista anche a sinistra.E allora,per favore:Pannella,favella.

17 settembre 2012

TECNICI E GIUDICI,ED IL POPOLO?


In un saggio dal titolo molto significativo"Questa Europa è in crisi",il filosofo,storico e sociologo tedesco  Juergen Habermas ha affrontato la problematica democrazia/economia,nel contesto della grave crisi economica mondiale che sta sconvolgedo consolidati e secolari assetti politici,economici e sociali intrnazionali.In ogni Stato,sostiene Habermas,si sono creati meccanismi per i quali i singoli Stati formano,nei loro parlamenti nazionali,maggioranze ibride che consentano loro di ottemperare alle direttive di Bruxelles per accedere agli aiuti economici da parte dell’Unione.Ma il Consiglio europeo richiede,come condizione di accesso agli aiuti,l’adozione di determinate politiche come la previdenza,il mercato del lavoro,la sanità.In questo modo l'Europa  finisce per invadere questioni di specifica competenza dei parlamenti nazionali che,di fatto,vengono esautorati nell'esercizio delle proprie prerogative.Ad avviso di Habermas questo "auto investimento di autorità da parte dell'Europa”,rappresenta un modello di esercizio del potere diverso da quello democratico,un modello che Habermas definisce “esercizio post-democratico del potere” a livello transnazionale.
Ma forse la situazione è addirittura peggiore,perché le stesse decisioni del Consiglio europeo sono  a loro volta connesse a quelle di altre istituzioni,come la Banca centrale europea, e il Fondo monetario internazionale o addirittura di Paesi estranei all’Unione europea,come gli USA,la Cina,etc. con un forte potere finanziario e con imponenti interessi da salvaguardare nel mercato globale dell’economia,così da rappresentare un esercizio del potere ancor più “postdemocratico” di quanto già non sia.E tale forma di esautorazione dei parlamenti nazionali opera,oltretutto,a discapito degli Stati con economie deboli, per i quali gli aiuti sono indispensabili,stabilendo così una disparità di livelli partecipativi al formarsi della Unione Europea,estranea alle previsioni dei Trattati dell’Unione.Uno svuotamento delle prerogative dei parlamenti e conseguentemente  della democrazia.
Una via d’uscita,almeno a livello teorico,potrebbe essere,secondo Habermas,quella di una “democrazia transnazionale”,nella quale,in un clima di reciproca fiducia dei cittadini d'Europa,sviluppi una forma di solidarietà che dovrebbe portare i cittadini europei  a "ratificare" le decisioni prese dagli organismi europei.Ma oggi una soluzione del genere appare del tutto improponibile visto il crescente risentimento dei popoli d'Europa contro l'Europa stessa e le sue articolazioni economico-finanziarie.
Ed allora per Habermas esiste un'altra via” che può guidare verso la formazione di una solidarietà europea.Attribuire ad un unico organo giurisdizionale sovranazionale,la Corte di Giustizia di Lussemburgo,il monopolio interpretativo del diritto dell’Unione,affermando il “primato” del diritto comunitario su quello dei singoli Stati,i quali dovrebbero necessariamente uniformarsi ai giudici europei.Alla mancanza attuale di sufficiente solidarietà civica tra i popoli degli Stati membri dell’Unione,farebbe dunque da contrappeso una già avviata “solidarietà interpretativa” dei giudici.
Ed allora quale Europa?Quella dei tecnici in una sorta di "governo dei migliori"?Quella,che in questo momento sembra prevalere,degli organismi ed istituti economico-finanziari?O ancora quella dei giudici?Habermas,si sa,ha sempre posto al centro dei suoi studi,il ruolo delle istituzioni in relazione alla crisi di legittimità che mina alla base le democrazie contemporanee e i meccanismi di formazione del consenso.E le sue riflessioni  pongono sempre grossi quesiti ai quali non è facile dare risposte.Il fatto certo,però,è che in "questo" contesto,chi rimane fuori sono i Parlamenti,e cioè il Popolo,e cioè la Democrazia.Tutti con la maiuscola,per ora.Fino a quando non è dato sapere. 
 

14 settembre 2012

SI E' SPENTA LA LUCE

 

Io,per la verità,non l'avevo vista.Forse perchè troppo impegnato a cercare di capire quanto dovevo pagare di IMU.O forse perchè stavo leggendo la bolletta dell'Enel che in un mese è aumentate del 10%.O forse perchè mentre facevo benzina,guardavo allibito il prezzo del carburante.O fors'anche perchè cercavo di capire come avrebbe fatto a campare quel mio amico "esodato" ora che è rimasto senza lavoro e senza pensione.Insomma,sia quel che sia sia,io "quella luce" là proprio non l' avevo vista.Eppure,però,Monti al Meeting di CL a Rimini aveva con sddisfazione proclamato che la crisi era passata e che si vedeva la luce in fondo al tunnel.Mah.Sarà che lui avrà la vista migliore della mia (credo che debba proprio decidermi a farla questa visita dall'oculista)ma insomma quella luce io proprio non la vedevo,continuo a non vederla.Comunque,mi son detto,se lo dice lui ed i suoi Prof. che tecnici sono,che Prof. sono,che sono quel che sono,un pò di ottimismo devo nutrirlo anch'io,diamine.
Senonchè qualche giorno dopo apro il giornale (no,non era "Libero" o "Il Giornale",era solo "Il Sole" della Confindustria) e ti leggo i dati dell'ISTAT e dell'OCSE.Nel primo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo è diminuito dell'1,4% nei confronti del primo trimestre del 2011.E ti leggo che la recessione è tecnicamente conclamata.E ti leggo che si tratta del calo peggiore dal primo trimestre del 2009.Che il settore edile è quello che ha il segno "meno" più accentuato (-3,2%) ma che anche gli altri settori non se la passano tanto bene,con le attività del commercio,degli alberghi,dei pubblici esercizi al meno 1,0%,e così pure il settore del credito,delle assicurazioni,dell'attività immobiliari.Non parliamo,poi,della spesa delle famiglie,che ha avuto un calo del 2,4% su base annua ed è perciò che esse,le famiglie  rimandano a data da destinarsi l'acquisto di nuovi beni durevoli,come elettrodomestici e auto.E così dopo qualche giorno il Prof/Premier Monti ha dovuto "confessare" e lo fatto dicendo che:"Se l'Italia è in recessione le decisioni del mio governo vi hanno contribuito".Non solo:SuperMario ha aggiunto (letterale) che il suo governo ha addirittura "aggravato" la recessione.Parole pesanti quelle del Premier.Peccato che i due maggiori siti di informazioni del paese (nonchè maggiori "sponsor" del Prof. e del suo Governo) e cioè quello del "Corriere" e quello di "Repubblica",hanno pensato bene di occultare la "confessione" del Prof, seppellendola rapidamente con le altre (non) notizie.
A questo punto non ci ho capito più niente.Ma come.Proprio Monti ci aveva detto che la crisi era oramai finita e che si "vedeva" la luce in fondo al tunnel,ed ora proprio lui ci dice che siamo in recessione.Che dire?Probabilmente il Prof. ci aveva raccontato una gran panzana ed ora,difronte ai dati incontesatbili forniti da Istuti nazionali ed internazionali ha dovuto confessare che le cose stanno un "tantino" diversamente.Che la crisi non è finita.E che la luce che lui vedeva non c'è.E che nonostante,o forse proprio per l'azione del suo governo la luce si è spenta.O non si è mai accesa."E (non) m'illumino d'immenso".....  

09 settembre 2012

UN CANTO LIBERO


Tante,tantissime volte Lucio Battisti,del quale oggi ricorre il 14° anniversario dalla scomparsa,dichiarò che la politica non lo interessava.Che lui con la politica non c'entrava niente,non voleva entarci per niente.Eppure sin dal 1972 si cominciò a dire (come se poi quella fosse stata la cosa più importante di Lucio) che Battisti sarebbe stato fascista.Che le sue canzoni erano un'apologia del fascismo.Figuriamoci!Eppure in "quella Italia,che è ancora"questa" Italia si continuò a dire questo.Come per "sporcare" il libero pensiero di Lucio.Per fermare chi non si uniformava alle idee dominanti,a chi semplicemente voleva cantare un"canto libero".Addirittura il cantautore Pierangelo Bertoli arrivò a dire che "negli anni settanta si sapeva che Battisti stava a destra e che era vicino al MSI.Non c'era bisogno di prove, lo si sapeva e basta".Lo si sapeva e basta.Non c'era bisogno di prove:e la sentenza dei tribunali stalinisti della cultura italiana era emessa.Senza possibilità di appello.
La "leggenda" fu alimentata perchè ogni brano,ogni rigo di ogni canzone di Battisti,veniva passata al setaccio della pseudocultura italiota dell'epoca.Come "La canzone del sole" (nella quale il riferimento al «mare nero» fu riconosciuto come metafora della simbologia fascista),Oppure come "La collina dei ciliegi" (dove "planando sopra boschi di braccia tese" fu interpretato come un riferimento al saluto romano).Ed ancora: "Il mio canto libero" venne ritenuta come una metafora dell'ideologia di destra.Anzi,a proposito di quest'ultimo brano le braccia alzate che apparivano sulla copertina dell'album,stavano a significare per gli squallidi,rossi pennivendoli dell'epoca,un "chiaro" riferimento al saluto romano.Mentre in realtà,come disse anche Mogol,compagno di strada di Battisti per quasi tutta la sua vita artistica,rappresentavano,solo e semplicemente un inno alla libertà.
Ed ora,a 14 anni di distanza,i pennivendoli di allora,dietro le grandi scrivanie delle varie redazioni di giornali "politically correct",stanno a pontificare e a glorificare la "grande" importanza,la genialità di Lucio Battisti.
Che squallore.L'Italia,"quella" Italia,ma in fondo anche "questa" Italia dei giorni nostri,non ti meritava,non ti merita Lucio.Perchè in Italia non si è sono mai potuti sopportare spiriti liberi.Perchè in Italia è difficile trovare spazio per "un canto libero"......

08 settembre 2012

L'OBBLIGO DI PARLARE

 
Il Canada ha chiuso la propria ambasciata a Teheran e ha espulso tutti i diplomatici iraniani che ancora sono sul suo suolo nazionale.Una decisione che segna una cesura netta nei rapporti diplomatici tra Occidente e Iran.Lo ha annunciato il ministro degli Esteri canadese, John Baird attraverso un comunicato scritto."Il regime iraniano ha fornito un aiuto militare crescente al regime di Bashar el Assad e si rifiuta di rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite riguardanti il suo programma nucleare.Inoltre Teheran «minaccia con dichiarazioni continue l'esistenza di Israele e sostiene tesi antisemite e razziste, incitando anche al genocidio".
Il Canada,dunque,è stato il primo (e unico) Paese al mondo che abbia avuto il coraggio e la decisione di prendere questa posizione forte.Tutti gli "altri" Paesi invece no.Tutti gli "altri" Paesi "ascoltano" soltanto.Ascoltano,in  silenzio e con pavidità,senza batter ciglio,senza reagire,le parole di   Ahmedinajad,le sue  tesi "negazioniste" dell'Olocausto,la sua dichiarata volontà di "cancellare Israele dalla faccia della Terra".Tutti gli "altri" Paesi,diversamente dal Canada,invece no.Tutti gli "altri" stanno a guardare il massacro della popolazione civile e dei bambini siriani che compie il regime di Assad,grande alleato di Teheran.Ma il Canada no.Il Canada si schiera.Senza timori,senza esitazioni.Ben sapendo i rischi di attentati terroristici che correrà da questo momento in poi in tutto il mondo.E mentre tutti gli altri Paesi continuano a riunire "summit",votare inutili ed ipocrite mozioni in quella insignificante e vergognosa macchina burocratica che sono diventate le Nazioni Unite,il Canada parla,il Canada agisce,il Canada dice da che parte sta.Certo.Non è che questa iniziativa comporterà chissà quali effetti pratici,concreti,efficaci.Ma il Canada,con questo atto, ha (ri)dato valore e significato alle parole libertà e democrazia.Ha dimostrato,non solo a parole,chi è a favore del rispetto della democrazia e dei fondamentali diritti di libertà dei popoli israeliano,iraniano e siriano.
Gli altri,tutti gli altri Paesi,dalla Cina alla Russia e perfino agli stessi USA stanno a guardare.Ad esprimere la propria  "condanna",la propria "disapprovazione" sui fatti della Siria.Punto e basta.Perchè per loro più che la vita dei bambini siriani,più che la difesa dei diritti di un popolo,contano gli interessi commerciali nella zona.E contano le grandi strategie geopolitiche nella zona.Ed anche Francia e la Gran Bretagna rimangono in silenzio,al contrario di quanto avvenne per la Libia,quando un'incredibile schieramento di uomini e mezzi furono così pronti ad intervenire in quel Paese.Per difendere "la libertà del popolo libico",si disse allora.Per accapararsi commesse commerciali,contratti industriali,in realtà,altro che diritti del popolo libico.Per non parlare dei paci-finti di casa nostra,di quei coraggiosi paladini della libertà che,lontani dale bombe di Hamas ed Hezbollah,bruciano in ogni angolo d'Italia,la bandiera d'Israele,boicottano i negozi ebraici,come avveniva al sorgere del regime nazista.
Scriveva Oriana Fallaci:"Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.Un dovere civile,una sfida morale,un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre".
Che volete.Nella mia pochezza,per quel poco che può valere,io sto con Oriana,io sto con il Canada.  

06 settembre 2012

MA ANCHE NO......






 
Uno psicodramma quello che sta vivendo il Partito Democratico in questi giorni.Ma fors'anche e forse più una commedia.Tutta all'italiana.Ed il regista è sempre "lui".Il Massimo del PD,il Massimo D’Alema che dice di volere,per il centrosinistra,nuove cose.E spiega il significato ed il senso del "suo" nuovo.Che poi,in fondo è la riproposizione del solito "refrain",il film da tanti,troppi anni proiettato sugli schermi della politica italiana:la grande ammucchiata.Il lider Maximo dice infatti che “se vinciamo le elezioni governeremo con la sinistra di Vendola,MA ANCHE con i moderati di Casini.Questa è la condizione per una maggioranza sufficientemente ampia per governare”.Già.Sufficientemente ampia  per governare.Certo,sarà davvero duro il governare di questa "ampia" maggioranza.Sì,perchè Casini e la Bindi saranno d'accordo con Vendola su una legge sui matrimoni gay e sulle adozioni di figli da parte di una coppia omosessuale?E cosa deciderà questa maggioranza su certi temi "sensibili" come l’aborto e l’eutanasia?.Questa maggioranza che politiche adotterà in materia di Alta Velocità?Quella degli amici di Vendola,i No Tav,o darà spazio alle prospettive di sviluppo economico del nostro paese in Europa?E in politica estera?Come saranno i rapporti con  Israele e gli Stati Uniti?Ed il "convitato di pietra",il liberalismo,l’economia “liberale” come sarebbe trattato al tavolo del Consiglio dei Ministri?A favore o contro le liberalizzazioni,a favore o contro le privatizzazioni e le dismissioni,per consentire,finalmente,tagli reali alla spesa pubblica e di conseguenza la riduzione del prelievo fiscale?E a proposito di tagli alla spesa pubblica,la maggioranza "in divenire" Bersani-Casini-Vendola,darà ascolto all'Europa nel tagliare la spesa improduttiva della Pubblica Amministrazione o continuerà con la solita,vecchia,becera politica clientelare catto-comunista?E qualche problemino,io credo,lo avrà questa maggioranza sui temi della riforma del lavoro e quella delle pensioni.
Il PD,come ovvio che sia,dovrà essere il “garante” del governo di questa nuova,strana maggioranza.Ma quale  PD?Quello di Bersani o quello di Renzi?Quello di D'Alema o quello dei "rottamatori",che non vogliono nel prossimo esecutivo gli ex ministri dei governi D’Alema,Prodi e Amato?Il PD dei trenta-quarantenni,o degli ultrasessantenni?Dei laici o dei cattolici?Di Enrico Letta o degli ex capi del vecchio Pci-Pds-Ds?Quello dei giustizialisti amici dei Pm o quello dei garantisti custodi di una sinistra dei diritti civili?Insomma, il PD che già di per sé è un’accozzaglia di feudi e sentimenti diversi che si scontrano su tutti i temi importanti dovrebbe farsi “garante” dell’unità di una coalizione che avrebbe come unico collante (e questa è l'unica cosa certa)ancora il solito,vetero,becero anti-berlusconismo con o senza Berlusconi.
E in questa "nuova" maggioranza,nel "nuovo" esecutivo che ne deriverebbe,D’Alema stesso potrebbe tornare a fare il ministro degli Esteri,tornando magari a passeggiare nelle capitali del Medio Oriente a braccetto con i terroristi,mentre Casini a Washington si spertica in lodi per Obama o Romney e mentre a Roma,capitale del cattolicesimo,Vendola si batte in singolar tenzone con Cesa e Volontè sui diritti delle coppie o dei coniugi gay di adottare figli.
A ben vedere,però,anche il governo Prodi fece esperienze più o meno simili.Infatti i Ministri e i sottosegretari di Rifondazione Comunista,dopo aver votato a favore di "qualcosa",subito dopo scendevano in piazza per protestare contro quel "qualcosa".
Ma poi,in fondo,perchè disperare nel tentativo di costruire la nuova "Cosa" Bianco-Rossa (per la verità più Rossa che Bianca)?In fondo l'esperienza delle cose fatte/non fatte è pur sempre un insegnamento.E così la "nuova" maggioranza potrà avvalersi di "lui",di "Uolter".Di Veltroni."Yes.We can".Sì.Un Governo del genere si può fare.Basta seguire i consigli del sempre giovane "Uolter".Basta seguire i suoi insegnamenti.Perchè questa maggioranza (Uolter dixit) potrà fare tutto quello che vorrà,MA ANCHE NO,anche l'esatto contrario.Tanto,alla fine della fiera,quello che conterà davvero per questa "ampia" maggioranza sarà di acchiappare quante più poltrone,sedie e strapuntini possibili.Come ai tempi del Governo Prodi,appunto.

05 settembre 2012

BUONA FORTUNA RAGAZZI


Le Facoltà di Medicina e Odontoiatria hanno inaugurato oggi la tornata dei test d'ammissione all'università.Dopo le "eclatanti" novità annunciate dal Ministro Francesco Profumo (poi qualcuno mi spiegherà quali grandiose novità ha portato quest'altro cervellone governativo,perchè io fino adesso non è che ci abbia capito niente) si preannuncia una settimana di fuoco (e di polemiche) per gli aspiranti universitari.
Almeno sulla carta resta sempre Medicina la facoltà più difficile da conquistare.Per 10mila posti sono oltre 77mila le domande presentate quest'anno.Più o meno per ogni ammesso ci sono 10 candidati.
Questi test introdurranno gli ammessi nel mondo universitario italiano.Un consiglio anche se non richiesto?State attenti,ragazzi.State per entrare nel sistema perverso delle università italiane.State per entrare tra le baronie universitarie italiane con le cattedre che passano da padre in figlio,così,come per diritto ereditario.E dopo l'Università verrà il momento dell'ingresso nelle ASL e negli Ospedali pubblici,nello sconquasso del sistema sanitario nazionale.
Buona fortuna ragazzi.Ne avrete davvero bisogno nei disastrati territori dell'Università e della Sanità italiana.Per ora scherziamo su,con la canzone di Gianni Morandi.Domani,come diceva Rossella,"sarà un altro giorno" della mala(ta) sanità italiana.E purtroppo,già lo si sa,non sarà un giorno migliore.Chiedere ai politicanti nostrani per crederci.
In bocca al lupo,ragazzi.
Clem  

01 settembre 2012

BUIO A MEZZOGIORNO

"Beeindruckend"("Impressionante").Così la Merkel ha definito l'azione economica del Governo Monti.Che poi non è che questa parola rappresenti necessariamente una valutazione positiva dell'operato di Monti & Company.Ma comunque sia Beeindruckend.Impressionante.E probabilmente anche l'ISTAT condivide quella parola della Merkel quando snocciola i dati economici e sociali (specialmente quelli sulla disoccupazione).Sono un autentico bollettino di guerra quei dati.La disoccupazione complessiva si attesta a livelli altissimi e soprattutto rispetto al 2011 aumenta di oltre il 2,5%.I giovani continuano a pagare prezzi pesantissimi alla crisi:a luglio viene superata la barriera del 35%.di disoccupati.E la situazione è ancora peggiore se si considera che la disoccupazione giovanile rispetto al 2011 cresce quasi del 7% e che nel Sud si registrano punte del 48% di disoccupazione tra le donne.La crisi è là e continua ad attaccare.La disoccupazione non allenta la presa facendo segnare nuovi record di persone in cerca di lavoro,soprattutto tra i giovani e chiudendo le porte al posto fisso. I dati dell'Istat sulle forze lavoro parlano chiaro: tra aprile e giugno il tasso di disoccupazione ha toccato quota 10,5%, il livello più alto dal 1999,mentre il tasso di under 25 in cerca di un impiego sale al 33,9%, come non era mai accaduto dal 1993,cioè quasi venti anni fa.E non va meglio per i precari,che,tra dipendenti a tempo e collaboratori,arrivano a circa 3 milioni di persone senza certezze sul futuro.Ma non solo giovani.Perchè l'ISTAT guarda anche i dati anagrafici della disoccupazione.E così può dire che circa la metà dell'aumento della disoccupazione è costituito da persone di almeno 35 anni.Oppure di persone che hanno perso un impiego,di licenziati.Oppure di "esodati",non è vero Ministro Fornero,Ministro del "lavoro"?
Ecco,davvero questi dati sono "impressionanti".E sono questi dati che hanno fatto aumentare il numero di suicidi in Italia,in ispecie nel Nord-Est.E che stanno facendo montare un clima di tensione e rabbia sociale,come accade a Taranto o nelle miniere del Sulcis.
Impressionanti questi dati.Nonostante o forse proprio per le politiche economiche del Governo Monti.E allora difronte a questi dati per piacere state zitti Presidente Monti e Ministro Passera.Perchè non siamo proprio fuori dalla crisi,come voi ci avete raccontato.Perchè nessuna luce di uscita si vede fuori dal tunnel.Perchè,a dirla con Arthur Koestler,siamo in pieno buio a mezzogiorno.