23 dicembre 2024

RACCONTI DI NATALE







Il Natale è giorno veramente unico,particolare e incomparabile non solo per la religione e per la Cristianità in particolare,ma un pò per tutto il mondo e per tutte le genti.Sarà forse per quella singolare atmosfera,per quel particolare stato dell'animo e per quel tempo di attesa e di vaga speranza che quei piccoli,grandi momenti che il Natale sa dare.Ed il Natale è la festa dei bambini,forse perché intorno a loro almeno in quel giorno possono vedere gioia e sorrisi.

Eppure anche se unico e singolare,tanti e tanto diversi sono i modi nei quali scrittori e poeti hanno raccontato questo giorno.Così c'è il modo più classico e fiabesco come quella dei fratelli Grimm(bella la loro favola "Gli Elfi e il Calzolaio")e come i Grimm anche Hans Christian Andersen nel suo racconto:"L’abete", dove si narra la storia di un piccolo abete ansioso di crescere.Una volta cresciuto,viene tagliato e portato in una casa per essere abbellito;l' abete si sente inorgoglito per aver raggiunto una casa degli uomini.Tuttavia, al termine dei festeggiamenti viene riposto in soffitta senza troppa cura.E l'insegnamento allora è questo:bisogna sapersi rallegrare e meravigliare anche dell'esistente e del presente, del dove si vive,della bellezza del bosco,di una giornata di sole o degli uccellini che cantano, senza pensare soltanto a un futuro che forse non sarà come viene immaginato.

Forse però la più celebre tra le favole natalizie è senz’altro "Canto di Natale" di Charles Dickens,notissima in tutto il mondo.La storia racconta di Ebenezer Scrooge, un ricco e anziano commerciante molto tirchio che non crede all’amore,alla generosità e alla carità. Ma in una notte magica,Scrooge riceve la visita di tre spiriti, il Passato, il Presente e il Futuro.Grazie a loro, Scrooge comprende che il Natale è un momento di riflessione e di amore per il prossimo e decide di cambiare la sua vita, diventando un uomo migliore e più generoso.


E tantissimi ancora e tutti grandissimi sono gli autori di ogni tempo che hanno scritto sul Natale:da Collodi a Tolstoj,da Lope de Vega a Stevenson,da Twain a Rimbaud,e ancora D'Annunzio,Pascoli, Deledda,Trilussa, Brecht e Moravia.Per non dire,poi,del teatro,per il quale basterebbe ricordare "Natale in casa Cupiello" del grandissimo Eduardo De Filippo.Ognuno di questi autori ha raccontato il proprio modo di "sentire" il Natale;ognuno,con le loro parole e i propri racconti hanno saputo sorprendere,commuovere,rallegrare,emozionare.

Ma ci sono anche modi più originali e diversi di raccontare il Natale.Come,ad esempio,"Miniature di Natale" della scrittrice americana Pearl Buck,premio Nobel per la letteratura nel 1938.In esso l'autrice parla del significato misterioso e unico del Natale e dei vari modi in cui i protagonisti dei suoi racconti giungono a scoprirlo.I racconti si basano sui ricordi dei molti Natali trascorsi dall’Autrice sia in Cina sia in America. Non importa che l’albero sia il bell’abete della tradizione americana o un esile bambù cinese o anche che non vi sia niente di tutto questo.Ciò che conta è lo spirito del Natale, il momento magico in cui ogni essere umano, solo con se stesso e con i suoi ricordi, sente il bisogno di dare e ricevere amore, solidarietà, comprensione.Come pure quegli altri fondamentali sentimenti:la fratellanza fra gli uomini, quale che sia il colore della loro pelle; l’imperativo di proteggere i bambini innocenti dalle ingiustizie e dai pregiudizi del mondo; la necessità che i popoli della terra non siano travagliati dalle guerre.Un’esortazione all’amore e alla fede rivolta per tutti.


Un altro modo originale di raccontare il Natale è quello di un altro Premio Nobel della Letteratura,Luigi Pirandello.Nella novella "La Messa di quest'anno", la riflessione sul Natale l'Autore rimpiange la perduta innocenza della fanciullezza e avverte la delusione del presente per la mancanza del vero spirito natalizio di amore, carità e umana solidarietà. Anche in una festa così diffusa, il suo intervento non manca di sottolineare i difetti tipici della modernità con il culto d’una realtà che inneggia al laicismo,al positivismo e alla tecnica.L’autentica verità del Natale è in quelli che soffrono, ma questi purtroppo,a causa delle loro sofferenze,non riescono più a sollevare lo sguardo al cielo.


Davvero tanti sono i modi con i quali si può raccontare questo giorno particolarissimo dello Spirito e della Mente.Ma forse per chi già da tempo bambino non lo è più,quelli di Buck e di Pirandello sono i modi più veri e autentici di "sentire" il Natale. 

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