Ai confini d'Europa c'è una guerra scatenata dalla Russia di Putin contro l'Ucraina che dura ormai da 3 anni.E mentre i missili di Mosca continuavano e continuano a cadere sulle città ucraine massacrando centinaia di civili,è arrivato l'orrore del 7 ottobre 2023,il pogrom dei macellai di Hamas contro Israele che ha provocato la durissima risposta militare di Tel Aviv prima contro Hamas e poi contro l'altra organizzazione terroristica islamista di Hezbollah,entrambe finanziate e armate dal sanguinario regime degli Ayatollah dell'Iran,entrambe azzerate da Israele.Ed ora in Siria crolla il regime di Assad,l'altro feroce dittatore sostenuto dall'Iran degli Ayatollah e dalla Russia di Putin che intervenne in Siria nel 2015 a difesa del regime di Assad,bombardò e sterminò con i gas i gruppi ribelli al regime dello stesso Assad.Ma ora quello stesso regime,nel giro di pochi giorni è crollato sotto i colpi del gruppo jihadista Hayat Tahrir Shameda(Hts)capeggiato da Mohammed al Jolani,che è entrato a Damasco mentre Assad scappava a Mosca lasciando dietro di sè una lunga scia di sangue e centinaia di migliaia di morti,fosse comuni e prigioneri torturati,seviziati e mutilati.
Così,adesso,mettendo insieme alcuni punti,si può capire che il crollo repentino del dittatore siriano Assad apre una finestra dalla quale osservare l'intreccio fra i principali attori del nuovo Asse del Male che molti qui in Occidente ancora si rifiutano di vedere.Perchè è qui,in questa regione del mondo che tutto si lega.Guardare ai collegamenti che qui ci sono tra gli stati canaglia ci fa capire che il conflitto in Ucraina e quello in Medio Oriente sono strettamente collegati e che la difesa delle democrazie passi anche dalla capacità di saper vedere chi sono gli alleati veri dell’occidente libero e chi i suoi nemici giurati.
Nel caso della Siria le buone notizie che arrivano per l’occidente riguardano le ragioni che hanno portato alla caduta di Assad,che ci dicono che la resistenza eroica dell’Ucraina contro la Russia ha costretto Putin a lasciare sguarniti alcuni fronti(come appunto quello siriano)e che le vittorie di Israele contro Hamas ed Hezbollah hanno indebolito l’Iran a tal punto da non renderlo capace di difendere il suo grande alleato Assad.L’intreccio tra Ucraina e Medio Oriente è ancora più evidente se solo si pensa ad alcuni fatti accaduti non molti anni fa.
Nel 2015,dopo l'occupazione della Crimea da parte della Russia e i successivi accordi di Minsk,Putin mandò truppe russe in Siria per aiutare Assad(già allora amico degli ayatollah iraniani)e riconquistare Aleppo,assediata dai ribelli jihadisti.Da quel momento si saldò il patto tra il regime di Putin e quello dell'Iran(che poi,a difesa di Assad,inviò in Siria i terroristi di Hezbollah).La Russia pubblicizzò quell'intervento come un grande trionfo, tenendo anche conto dell'abbandono della zona da parte degli USA.Indubbiamente la Russia,con quell'intervento,si assicurò uno sbocco sul Mediterraneo,con l'utilizzo del porto della città siriana di Tartus delle proprie navi militari.Dal canto suo Assad fu tra i primi a riconoscere l’annessione illegittima della Crimea della Russia,e dall'inizio della guerra in Ucraina,diede un contributo all’aggressione russa mandando mercenari in Ucraina.
Ed anche l'Iran,principale alleato di Assad,rifornisce la Russia di droni iraniani che Putin utilizza per colpire i civili ucraini.Ma intanto essendo la Russia impegnata sul fronte ucraino, ha indebolito l’asse del terrore, come testimoniato dalla fragilità del regime di Assad.Dal canto suo Israele,avendo duramente colpito Hamas ed Hezbollah e lo stesso Iran,ha lasciato Assad senza "amici" e il dittatore siriano è inevitabilmente crollato.
Tutta la vicenda siriana,allora,è lì a dimostrare che l’asse del male è vulnerabile e che se veramente si vuole indebolire Putin in Ucraina,si devi indebolirlo anche in medio oriente e che se si vuole rimuovere il sanguinario regime degli ayatollah iraniani lo si deve indebolire anche in Ucraina.Dunque il filo c’è,ed è quello che ci ricorda che difendere Israele e l’Ucraina significa difendere non solo i confini di due paesi aggrediti ma anche i confini delle nostre democrazie.
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