20 giugno 2023

SE MUORE ANCHE LA PIETA'





Lampedusa nel 2013,e poi il canale di Sicilia nel 2015 e poi Cutro,nel febbraio di quest'anno.E adesso quest'immane tragedia avvenuta nelle acque di Pytos,nelle isole del Peloponneso dove c'é stato un naufragio di un peschereccio nel Mar Egeo con a bordo più di 700 persone :600 i morti e tra loro circa 100 bambini che erano nella stiva del peschereccio.Posti diversi e lontani tra loro,eppure così vicini ed eguali.E' come se una invisibile linea rossa legasse tutti insieme quei posti.Una linea al di là della quale sembra che ogni sentimento di umanità e solidarietà,comprensione e compassione(dal latino "patire con",condividere il dolore,la sofferenza)siano mai arrivati.

Ma forse la notizia più mostruosa di quest'enorme sciagura é che essa non fa più notizia,per quanto siamo quasi come abituati ed indifferenti al fatto che migliaia di esseri umani muoiano ogni anno a pochi chilometri dalle nostre coste o per le strade della civilissima Europa.Forse perché,se non sappiamo respingere la falsa narrazione populista dei Meloni,Salvini e Piantedosi,non riusciamo più a intendere quanto grave sia quello che sta accadendo.Ed il problema comunque rimarrà,perché questi disgraziati sono così disperati che continueranno ad arrivare,preferendo rischiare la vita in questi terribili viaggi della speranza,piuttosto che vivere gli orrori delle proprie terre.

Ed invece queste sono cose che ci riguardano da vicino,visto che guerre,crisi ambientali,persecuzioni e violenze,sono tutti fattori che determinano esodi di massa sempre più massicci dal sud al nord del mondo.Uomini,donne,bambini che scappano per mettersi in salvo che quasi mai trovano rifugio e assistenza in Europa.Ed infatti i governi europei,di fronte a tragedie come quella di Cutro e l’ecatombe nel Peloponneso,dopo qualche ipocrita lacrime da coccodrillo,non sanno o non vogliono trovare un terreno comune d'intesa se non quello di vietare approdi, violando trattati internazionali e ogni principio di umanità.

Da anni,ormai,l'Europa soccombe al nazionalismo e alle campagne di odio della destra xenofoba.Non ci sono vere discussioni su come governare la mobilità delle persone,sull'individuazione di soluzioni praticabili e la previsione di modelli di integrazione.E nemmeno la creazione di un programma europeo di ricerca e salvataggio che impedisca queste stragi.

L’obiettivo di risolvere l'epocale problema dei flussi migratori rimandando indietro i migranti illegali verso paesi di partenza o di transito é dunque solo un miraggio,agitato dai governi solo a fini elettorali e di politica interna.Il fatto é che in questo momento non ci sono leader europei del livello di un De Gasperi,un Adenauer o uno Schumann,in grado di uscire da egoismi e immobilismi,per pensare in maniera lungimirante ad un continente vicino che tra 20 anni avrà due miliardi e mezzo di abitanti.Il sostegno all’Africa è nostro interesse,oltre che un obbligo storico e morale.

Questa nuova strage al largo della Grecia,dimostra infatti che occorrebbe fare di tutto per evitare nuove tragedie del mare, proteggendo donne,bambini e famiglie,ed in questo modo anche l’onore del continente europeo.Questa tragedia ci impone l'obbligo di tenere a mente che la parola “Solidarietà”,oltre che una parola citata nella Costituzione e nella Carta dei diritti dell’UE,dovrebbe essere un sentimento etico ed umano,invece oramai scomparso dal nostro patrimonio morale.

L’Europa è diventata sempre più inospitale,chiusa di fronte a gente che fugge da altre terre a cercare sopravvivenza e pane.In questo atteggiamento si coglie la decadenza e il disfacimento dell'originario,comune patrimonio culturale europeo come sognato da tante grandi,da Victor Hugo  ad Altiero Spinelli.

Erano proprio queste,invece,le caratterisitiche della cultura e della civiltà europea ed italiana:l'accoglimento e lo scambio con altri e diversi mondi,da quello giudaico a quello arabo e bizantino.Ed invece oggi siamo qui,a guardare con indifferenza,quasi con fastidio,quelle immagini che ci arrivano dal Peloponneso.Ma quei(tanti)morti non sono salme,non sono statistiche sull’ammontare dei cadaveri:sono uomini,donne e bambini con una vita spezzata per sempre.Per questi altri 600 morti non ci sono state braccia tese,braccia che li salvassero e permettessero loro di sbarcare sulla terraferma.

Ma quando finirà tutto questo?Sembra che perfino Dio taccia,sembra che abbia abbandonato quei suoi figli che ancora di più Lo invocavano.E intanto l’ingiustizia continua a trionfare.E non ci ribelliamo nemmeno più di fronte a queste immani stragi di migranti.Troppe sofferenze,troppe morti.Nell’Egeo sembra essere morta anche la pietà.

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