09 giugno 2023

E' STATO LO STATO











Pensavamo che gli orrori del caso Cucchi,morto in un Comando dei carabinieri a Roma per le violenze,le percosse e i pestaggi brutali ricevuti dai militari dell'Arma,fossero un caso gravissimo ma comunque isolato.Ma poi ci sono stati i pestaggi e le violenze della polizia carceraria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere,dove i detenuti venivano costretti a mettersi in ginocchio,le mani dietro la testa,la faccia rivolta al muro e giù manganellate e calci e pugni ed umiliazioni anche contro un uomo in sedia a rotelle.

E non c'eravamo ancora tolti dagli occhi le immagini brutali del video della trans già bloccata a terra e pestata a sangue dagli agenti della Polizia Municipale di Milano che solo qualche giorno dopo un altro video ha mostrato due carabinieri che sferrano pugni e calci ad un giovane bloccato e fermato a terra.

Insomma,é sembrato di rivedere anche in Italia le brutali scene di violenza della polizia americana contro la gente di colore,come quelle che portarono alla morte di George Floyd.



E in questi giorni ancora una volta la legge si é fermata fuori un Palazzo dello Stato,proprio uno di quelli nei quali il cittadino ancor di più si aspetterebbe di veder tutelati i propri diritti.E' accaduto a Verona.E' accaduto nella Questura di Verona,dove un’umanità dolente ritenuta di serie B(tossici,ladruncoli,senza tetto,piccoli spacciatori,migranti di varie etnie)é stata per mesi trattata con sadismo,violenza,disumanità e con umiliazioni da una ventina di agenti(tra cui alcune donne)che lì prestano servizio.Questo fecciume di gente(loro sì che sono del ciarpame subumano)hanno inflitto alle loro vittime ogni possibile variante di violenza fisica e psicologica.Percosse,bagni nell’urina,spray urticante negli occhi e nel retto,atti spesso alimentati da “odio razziale”.Delle assolute carogne che hanno abusato del loro potere e delle loro divise.Per quegli agenti quella povera gente portata in Questura era solo carne da macello che prima,però,era da offrire al ludibrio degli altri lestofanti loro colleghi.Come quando obbligavano un povero cristo,un clohard,un povero senza tetto a urinare in un angolo e poi a farsi straccio per asciugare con la sua pelle e i suoi vestiti la propria urina.Tutti soprusi e vessazioni contro i più fragili,affetti da dipendenze,come alcool o stupefacentie o stranieri senza permesso per colpa delle leggi del trio Meloni-Salvini-Piantedosi.

Nella Questura di Verona si torturava.Ma evidentemente parecchi erano anche affetti da malattia del sonno o da sordomutismo.Perché in tutti questi mesi,ad esempio,di nulla si accorgevano di quello che stava succedendo il questore  o tutti gli altri colleghi dei carnefici di Verona.

Ora sarà un giudice che accerterà i fatti e le responsabilità.Perché,grazie a Dio,siamo ancora in uno Stato di diritto.Ma uno Stato di diritto doveva far rispettare anche i diritti di quei poveri cristi e così,invece,non é stato.E non basta affidarsi alla solita retorica che é colpa solo di alcune “mele marce” che infangano le migliaia di agenti che servono il Paese con lealtà.

In realtà il tema che questa vicenda pone è di natura politico-culturale.Certo,in Italia non c'é alcun allarme democratico da parte delle forze dell’ordine;é però altrettanto vero che in Italia c'é un rapporto stretto tra una cultura autoritaria,xenofoba,refrattaria ai diritti,che percorre il Paese e gli uomini(e le donne)chiamati a difendere l’autorevolezzza e l'integrità delle istituzioni e dell'ordinamento democratico.Un esempio ?.In questi giorni la destra di governo sta per approvare una legge che abolisce il reato di tortura,e questo nonostante che da quasi 40 anni l'ONU abbia adottato la Convenzione internazionale contro la tortura e abbia indetto per il 26 giugno di ogni anno la Giornata internazionale per le vittime della tortura.E questo nonostante che l'art. 13 della nostra Costituzione stabilisca:"E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà".Ed invece questo governo oscurantista e repressivo,guidato dal duo Meloni-Salvini,dopo aver criminalizzato i rave parties  e qualificato per legge la gestazione per altri come crimine  universale,adesso vuole abolire il reato di tortura,in nome di una concezione etica del diritto penale.

E pensare che anche Papa Francesco ha chiesto che la comunità internazionale si impegni nell'abolizione della tortura."Come é possibile-si chiede Bergoglio-che la capacità di crudeltà dell'uomo sia così grande?".Perché,egli aggiunge,la tortura "non é storia di ieri,ma anche di oggi".Queste cose Papa Francesco le aveva dette già anni fa,in un discorso del 2014 alla delegazione dell’Associazione internazionale di diritto penale,quando sottolineò che “questi abusi si potranno fermare unicamente con il riconoscere il principio del primato pro homine,vale a dire della dignità della persona umana sopra ogni cosa”. 

E dunque i fatti di Verona segnalano la necessità di una cultura della legalità,da parte delle forze dell'ordine,volta a mantenere il rispetto dei diritti di ogni individuo,anche se e soprattutto se questi sia in stato di limitazione della propria libertà,con tolleranza zero contro ogni forma di abuso di autorità.Ma occorre anche che anche le forze politiche che oggi governano il Paese abbiano il senso di una sacralità per i principi dello stato di diritto e per i valori e i principi della Costituzione smettendo finalmente di adoperare scomposte parole d’ordine identitarie,talvolta oscene,che denotano piuttosto una forma di cultura autoritaria e intollerante.Altrimenti al prossimo episodio come quello di Verona non si potrà certo dire che é stata solo colpa di qualche "mela marcia":si dovrà dire che é stato lo Stato a violare la legge.

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