06 novembre 2013

I CIECHI E GLI IDIOTI

Quanto ci costa la crisi di governo

Alla fine anche il caso Cancellieri verrà superato dal governo nonostante i maldipancia del Pd che vorrebbe in realtà votare  la mozione di sfiducia dei grillini.Ma comunque resterà un'altra ulteriore incrinatura dell'esecutivo.Nato come esecutivo delle larghe intese, il governo si trova a fare i conti con i tre partiti che lo sostengono (Pd,Pdl,Scelta Civica) profondamente divisi al proprio interno,tutti lacerati tra la tentazione di staccare la spina e quella di andare avanti, anche per salvare il posto di molti parlamentari che in caso di elezioni anticipate non verrebbero rieletti."Stabilità" è la parola magica che dovrebbe  seppellire tutti i problemi.Ma l'incapacità di questo esecutivo ad elaborare riforme strutturali fa aggravare i problemi,laddove il Paese ha invece bisogno di seri e profondi interventi di politica economica.Ed invece i problemi politici si intrecciano con quelli economici,di programma e quelli giudiziari di Berlusconi.Il  governissimo di Letta è ormai un governicchio.Quello di Anna Maria Cancellieri è fatto serio,grave per la credibilità dell'esecutivo.E grave fu il comportamento di Angelino Alfano nel caso Shalabayeva(del quale peraltro nessuno si ricorda più,fors'anche per convenienze antiberlusconiane).Ma è soprattutto l'azione  del ministro dell'Economia Saccomanni a colpire.Ex  numero due della Banca d'Italia e lucidissimo analista delle riforme da fare quando era in via Nazionale,da ministro non ha impostato neppure una riforma.C'è poi la Legge di stabilità,che non piace a nessuno,è che perciò è ancora un cantiere aperto.In essa si svolge un'autentica corrida tra i partiti intenti a cambiarla perchè davvero presenta assurdità fiscali inenarrabili.Essa non contiene alcuna riforma strutturale,nessuna misura di sistema.Ma il non plus ultra è stato raggiunto con la lite tra Saccomanni e Istat sui conti pubblici,cioè sulla questione che interessa l'Europa.Quest'ultima ha dato ragione all'Istat,nonostante che il ministro avesse accusato l'istituto di statistica di non aver valutato adeguatamente le misure per la crescita messe in cantiere dal governo.Con conseguente,clamorosa figuraccia di Saccomanni ed ulteriore perdita di credibilità dell'esecutivo.E  dire che nel governo c'è anche l'ex presidente dell'Istat.Quanto ai rappresentanti del Pd al governo,essi non sanno che riproporre politiche stataliste come le vicende Alitalia e Telecom dimostrano.Ed intanto Renzi sta per diventare leader del Pd,con conseguenti spaccature del partito e riposizionamenti di figuri a suo tempo "rottamati" dal presunto leader.Ma il ragazzotto di Firenze non ha ancora spiegato il suo programma per palazzo Chigi.Ammesso che un programma ce l'abbia.Perchè,come dice Giampaolo Pansa che è uno che se ne intende,Renzi sotto la lingua non ha niente e che "è un illusionista.Ridicolo più che spregevole".E non è che i "governativi" del centrodestra de la passino meglio.Nella guerra tra lealisti  berlusconiani e governativi (i quali entrambi dicono di riconoscersi nel PPE)non si intravede programma alcuno.E non basta dichiararsi "sentinelle antitasse".Occorre fare riforme come quelle realizzate da altri governi retti da popolari europei:riforme strutturali vere e serie,improntate ai tagli di spesa pubblica,a leggi più flessibili sul lavoro,al rilancio dei sistemi produttivi.E queste politiche riformatrici non le ha fatte la sola e solita Germania,ma perfino la Spagna,compagna di "sventure economiche" dell'Italia.Probabilmente anche il nostro Paese,alla fine,uscirà dalla recessione con uno striminzito 0,7 per cento di Pil,ma non ci sarà né crescita né svolta.Perchè i nostri governanti sono quelli dianzi descritti.Perchè,come diceva Shakespeare,"è terribile quell'epoca nella quale un governo di idioti governi dei ciechi".Noi stiamo vivendo quell'epoca.Possiamo però sperare in un miracolo.Che quelli che finora sono stati ciechi,cioè il popolo,cioè la gente che ha votato in un certo modo per poi subire queste idiote politiche economiche,riacquisti la vista e mandi a casa,con rivolte fiscali,come quelle di Torino,dove gente esasperata dal livello di tassazione,s'è distesa sui binari dei treni,e si liberi degli idioti oggi al governo.Per il governo,invece,non c'è da aspettarsi nessun miracolo.All'idiozia non c'è rimedio.

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