Facciamo finta di crederci?Ed allora fingiamo di credere che,come dicono loro,nel PD c'è "semplicemente" un ampio e approndito dibattito democratico.Che c'è una dialettica all’interno del partito".Ok,facciamo finta che.Ma fino ad un certo punto puoi fingere,però,perchè non si possono non vedere "certe" cose,perchè troppo eclatanti sono i contrasti,le contraddizioni,le polemiche in casa PD.Cominciò ad aprile il "dibattito democratico ed approfondito" del Pd con le trattative per la formazione del Governo.Allora c'era Bersani vincitore delle primarie ma candidato Premier sconfitto,il quale,ancora frastornato dal mancato successo elettorale,realizzò un capolavoro del non-sense politico.Si mise a guardare le (5) Stelle per fare un "governo del cambiamento,ma le (5)Stelle non lo stettero a guardare nemmeno un pò,sbeffeggiandolo sul web anzi.E poi vennero i giorni per l'elezione del Presidente della Repubblica.Dapprima Bersani offrì a Berlusconi una rosa di candidati per il Quirinale.E quando il PDL si disse disponibile a votare Marini,il giorno dopo gran parte dei dirigenti PD,nonostante gli accordi presi,si rifiutarono di votare quel nome proprio perchè (orrore!)sarebbe stato votato anche dal centrodestra.Ma ancor di più l'elettorato PD si infuriò perchè non veniva votato un uomo d’area,quel Rodotà, che proprio nel PCI-PDS-DS era stato eletto parlamentare.Ma non bastò nemmeno questo.Il "capolavoro" il Pd lo fece con l'impallinamento di Romano Prodi,già leader dell'Ulivo e Premier del centrosinistra,il quale,designato all'unanimità dal PD,dovette poi subire l'onta della carica dei 101 traditori che non lo votarono nel segreto dell'urna.
Ecco.A distanza di mesi,questa è l’immagine che resta:un partito che in pubblico si esprime in un modo e poi fa l'esatto contrario.E se negli ultimi casi a giustificare questa schizofrenia si sono nascosti dietro "il supremo interesse" del Paese e la salvaguardia del governo,nei "giorni del Presidente" l’unica causa fu una feroce faida interna che ancora adesso,a pochissimi giorni dall’elezione del nuovo segretario,permane e che anzi sta toccando picchi sempre più alti di rissosità,come è successo con D'Alema che ha definito "analfabeta" Matteo Renzi.
Sì,è vero.Il Pd ha dovuto affrontare prove durissime con il proprio elettorato per le "larghe intese"con Berlusconi,il nemico di sempre.Ma quante doppiezze,quante tensioni interne ha dovuto affrontare il PD in questi mesi.Il caso Shalabayeva,ad esempio,che vide il vicepremier Angelino Alfano sul banco degli imputati per l’estradizione dei congiunti di un dissidente kazako nel Paese d’origine.E se vai a rileggere i giornali di quel periodo sembra di sfogliare quelli di ieri sul caso Cancellieri:il Pd,coi renziani in testa,a chiedere le dimissioni del ministro ed il premier Letta(su suggerimento dell'inquilino del Quirinale)che si schiera al fianco del suo vice paventando,come del pari è successo con la Cancellieri,una crisi di governo,ottenendo in tal modo che il partito respingesse la mozione di sfiducia presentata dal M5S ma anche da Civati.E poi c'è stato il caso Cancellieri,roba di poche ore fa.Dapprima il Pd si schiera,pur con qualche mal di pancia,con il ministro.Poi,siccome si stanno facendo le primarie,Renzi dice che sulla Cancellieri lui voterebbe in maniera diversa da quella "ordinata" da Epifani,mentre addirittura Civati presenta una propria mozione di sfiducia al ministro.Insomma u gran casino,ognuno dice quello che gli pare e piace.Ma ancora una volta interviene Letta(sempre "ispirato" e protetto dell'uomo del Colle)che dice,ancora una volta,che il il sì alla mozione contro il Ministro sarebbe anche un sì alla crisi di governo.E Renzi e Civati impacchettano e portano a casa,con relativo grande scorno e con tanti saluti alla coerenza e alle parole di fuoco contro il Ministro.E gli elettori continuano a non capire e a scappare(non ingannino i risultati in Basilicata:il Pd ha perso oltre 30mila voti).Ma c'è un tema,l’unico,sul quale i piddini sono coerenti tra il dire e il fare:la decadenza di Berlusconi e l'antiberlusconismo più in generale.In nome della guerra al Cav persino la tenuta del governo passa in secondo piano.Sempre in attesa che alla segreteria vada Matteo Renzi.Da quel momento ipocrisie e schizofrenie saranno superate.Da quel momento,si spera,che un SI sia un SI,un NO sia un NO.E Renzi potrà finalmente realizzare il proprio sogno recondito:mandare a casa Letta.Sempre che Nonno Giorgio,regista,interprete,sceneggiatore e coreografo del film intitolato:"Larghe intese" glielo permetta.
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