30 novembre 2013

ALLA SALUTE DEL POPOLO SOVRANO


Ne è passato del tempo da quel 1993,quando si tenne un referendum(promosso dai "soliti" radicali di Marco Panella)per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.Certo,allora il risentimento nei confronti della casta politica non era ai livelli attuali ma pur tuttavia l'esito di quel referendum fu schiacciante.Il popolo(sovrano,si diceva una volta per significare che davvero il voto dei cittadini contava qualcosa)si espresse in modo chiaro:stop al finanziamento pubblico.Con quel referendum la gente,in sostanza,disse:signori politici,le mani nelle mie tasche per finanaziare le vostre attività,non le mettererete più.Trovatevi altre forme,altri modi per finanziarvi,così come avviene in maniera del tutto legittima e trasparente ovunque nel resto del mondo. Ma siccome siamo in Italia,siccome siamo nel Paese di una classe politica arrogante, proterva ed immorale,l'esito di quel referendum,espressione della volontà popolare,è stato di fatto ignorato e disatteso.Il popolo vota e decide?E chissene frega.I politici continuano a fare quello che vogliono.E infatti ancora oggi i partiti (anche quelli non più rappresentati in Parlamento)continuano a percepire danaro pubblico,camuffati ipocritamente sotto la più "nobile" formula di "rimborsi elettorali".E quel che è peggio senza nessuna forma di controllo da parte di chicchessia.Cambia il nome,non certo la sostanza.La fregatura resta:sono sempre soldi pubblici,soldi dei contribuenti, che finiscono nelle tasche dei partiti.Ed ogni giorno senti che in qualche Regione o Provincia o Comune,da qualunque partito guidata,di qualunque schieramento politico,destra,sinistra,centro,indistintamente,quei soldi pubblici sono utilizzati per finanziare alte attività "istituzionali" dei politici:acquisto di bottiglie di champagne e cene luculliane,alberghi di lusso,accompagnatrici a tariffa oraria,acquisto di titoli di studio accademici e via di questo passo.Vent'anni sono passati da quel 1993,da quel referendum,che ottenne un incredibile consenso da parte degli italiani ma niente,proprio niente, è cambiato.Pur difronte ad una crisi economica squassante,i partiti,i politici continuano ad incassare fiumi di danaro pubblico,continuando a vivere "un'altra" vita rispetto alla vita della gente comune.Una vita,quella della gente comune,fatta di lavoro che manca,di tassazione che aumenta,di negozi e piccole industrie che chiudono.Questa è la distanza tra la politica e la gente,lo scollamento per così dire "culturale" in senso lato tra il Palazzo e la collettività.
Un giorno succede,però,che dopo "soli" 20 anni dal referendum il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio si accorge che qualcosa non torna,che quel referendum è stato ignorato,e solleva una questione di legittimità costituzionale.Questa è proprio notizia meritevole di un'edizione straordinaria nei giornali e telegiornali:"Il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio,Raffaele De Dominicis-riportano infatti le agenzie-ha sollevato questione di legittimita' costituzionale contro le leggi-provvedimenti che hanno reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti."Per vent'anni con una caterva di leggi camuffate,dice De Dominicis,la politica ha eluso i risultati del referendum del '93 in cui la maggioranza degli italiani si espresse in maniera contraria al finanziamento".La questione di legittimità costituzionale e' stata sollevata da De Dominicis nell'ambito dell'indagine nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita,Luigi Lusi,uno che come Fiorito,come Belsito,come Penati,come tanti altri,di finanziamento ai partiti ci ha campato alla grande.
E così dopo vent'anni,dopo "soli" vent'anni,Raffaele De Dominicis,si è accorto(ma almeno uno se ne è accorto)che la casta fa quello che vuole alla faccia del popolo sovrano.Ma state tranquilli italiani.Non è che l'intervento di De Dominicis porterà un "sollievo" per le tasche degli italiani ed un pò di moralità nella politica italiana.State tranquili italiani,non succederà nulla.Nulla di nulla.La questione di legittimità costituzionale non sortirà alcun effetto.Perché? Perché siamo in Italia. E magari tra altri venti anni un altro procuratore della Corte dei Conti si accorgerà che l'esito di quel referendum è stato disatteso e quel procuratore,per ritagliarsi un pò di visibilità solleverà un'altra cavillosa e inutile questione.Nel frattempo gli italiani continueranno a pagare l'ICI-IMU-IUC-TASI,TARE ed i politici continueranno ad usare danaro pubblico per le loro "attività istituzionali":festeggiare,andare in alberghi a 5 stelle con le loro "amichette",comprare Ferrari e yacht e a brindare.Alla salute del popolo sovrano,alla salute degli italiani.

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