28 ottobre 2013

10 E LODE


Ed alla fine anche "loro" non ne hanno potuto più di "loro".Perfino i magistrati non ne hanno potuto più dei loro colleghi magistrati.Il troppo è troppo.Ed il troppo era stato già raggiunto,per esempio,con il PM di Palermo Antonino Ingroia,il quale si era esibito in ogni tipo di spettacolirizzazione e sovraesposizione del suo ruolo di giudice.Esternazioni di tutti i tipi;partecipazioni a congressi di partito in veste di "gueststar";tanti articoli su giornali politicamente schierati(un nome a caso?"Il Fatto"),presentazioni di libri i cui autori erano dichiaratamente schierati da una "certa" parte.Presenzialismi televisivi,attraverso i quali criticare aspramente i(blandi)provvedimenti adottati da Parlamento ed Esecutivo  in tema di giustizia.Ed insomma ed alla fine nemmeno i magistrati ne hanno potuto più dei magistrati.Ad un anno dalla partenza del suo "aggiunto",Antonio Ingroia,il procuratore di Palermo,Francesco Messineo,ha detto basta.Basta all’«esposizione di opinioni personali ed orientamenti lato sensu ideologici».Basta alle parole in libertà,alle «accese,unilaterali critiche a provvedimenti normativi adottati o in corso di adozione».Basta alle «enfatiche e generalizzate denigrazioni di intere categorie sociali ed a maggior ragione di singole persone, con particolare accentuato divieto per gli altri soggetti del processo».Insomma basta.Incredibile!Stravolgente,eppure è proprio così.Eppure è vero.In una circolare contenente «direttive obbligatorie» per tutti i PM,Messineo tenta di avviare la "normalizzazione".
Il «caso specifico»,la goccia che ha fatto traboccare il vaso,è stato un numero,è stato un "voto" (un 4 meno)che il procuratore aggiunto Vittorio Teresi,successore di Ingroia,ha dato al giudice Mario Fontana,Presidente del Tribunale che si è occupato del Processo Mori,per le motivazioni della sentenza di assoluzione del generale dall’accusa di favoreggiamento aggravato.Probabilmente Teresi s'era infuriato per le "bacchettate" che il Giudice Fontana gli aveva dato nelle motivazioni della sentenza di assoluzione:"Le ipotesi avanzate dall'accusa, restano ipotesi e nuoce alla verifica della fondatezza delle stesse l'inclinazione a trasformarle in fatti sforniti di prova.Per un P.M. e, a maggior ragione, per un giudice è questo un punto fermo, dal quale non si può prescindere" (!!!!).Serve dire che sulle accuse di Teresi il Csm non ha mosso un dito?Macchè.Tutto troppo scontato,tutto così prevedibile.
Scrive così Messineo che «gli interventi dovranno essere rigorosamente limitati e perimetrati» agli argomenti delle conferenze stampa e bisognerà «respingere o eludere garbatamente» le domande dei giornalisti considerate fuori tema.Ma tu guarda che stranezza:il giudice non deve criticare le leggi,ma verificare SOLTANTO la loro corretta applicazione alle fattispecie di reato.Ed i giudici non dovranno essere "incontinenti":«Misura,continenza ed equilibrio nell'estrenazione di giudizi od interventi verso l'esterno.
Teresi ha dato un 4 meno ai giudici che hanno emesso la sentenza di assoluzione per il Generale Mori.A me,invece,va tanto di dare,almeno per questo e almeno per questa volta, un 10 e lode al giudice Messineo.

Nessun commento: