13 aprile 2013

UN ALTRO RINASCIMENTO ? NO,GRAZIE

In principio ci furono Bassolino e la Jervolino con il loro "Rinascimento napoletano".Come poi quel Rinascimento è andato a finire è cosa nota:sommerso da montagne di spazzatura,sotterrato da ondate di scandali.Poi è arrivato "Giggino" De Magistris con la sua falsa/farsa "Rivoluzione napoletana",che avrebbe dovuto cambiare Napoli con le due  parole magiche:"modernità","legalità".Ma è da un pò che Giggino vive asserragliato nel suo bunker comunale in Piazza Municipio,assediato dalla rabbia,dall'esasperazione,dalla ribellione dei napoletani contro di lui.Commercianti,borghesia grande e piccola,disoccupati organizzati, industriali,partiti. Critiche da ogni dove.E perfino un dirigente di polizia ha detto,in questo quadro di normale anormalità:"Ma perchè nessuno al Comune ascolta questa gente,così incazzata?".Ed infatti nel Comune tutto tace,nessuna risposta ai problemi della città.Scaricabarile continuo tra Comune,Provincia,Regione,Prefettura.E intanto la rabbia sale e la tensione sociale è alle stelle,al punto di esplodere,sobillata anche dalla camorra.
Ma il problema di Napoli ha in sé qualcosa di più tragico della parabola di questa sottospecie di sindaco.Il fatto è che la città vive sopra un vuoto che non è solo quello geologico che fa crollare i palazzi e sprofondare le strade.No.Napoli è un autentico buco nero.E' un disastro ambientale con la sua archeologia industriale di Bagnoli,uno degli scempi ecologici più grandi al mondo.E lì,dove un giorno sorgeva l'Italsider di Bagnoli,ora sorge (sorgeva?) la Città della Scienza,andata a fuoco,o forse sarebbe meglio dire incendiata,poco più di un mese fa.Disastro ambientale,dunque,ma anche culturale.Da che parte la si guardi,sotto accusa rimane sempre quella borghesia cittadina tecnocratica e liberoprofessionale,anche se elevata cultura.Che però è lontana anni luce dalla cultura e dai valori ideali dell'illuminismo della Repubblica Partenopea del 1799.La cultura dei Carlo Lauberg e degli Ignazio Ciaia,dei Mario Pagano e dei Vincenzo Cuoco,dei Domenico Cirillo e dei Melchiorre Delfico.O quella del giornale della repubblica napoletana,il "Monitore Napoletano",diretto da Eleonora Pimentel Fonseca.
Oggi quel mondo borghese-politico-culturale,coalizzato in forma passeggera e casuale al momento dell'elezione di De Magistris,per una serie di concause,si ritrova di nuovo spaccato, sfiduciato,difronte al fallimento del progetto politico e culturale che aveva pensato,immaginato,sognato.
Ed ora che quel progetto si è sfasciato,disintegrato,il sindaco si trova più concretamente e prosaicamente ad affrontare la rivolta di cittadini,automobilisti,commercianti,contro la "ZTL",la zona a traffico limitato,che proprio lui,proprio Giggino" ha voluto in una città già cronicamente impazzita nel traffico.E la "ztl" arriva proprio nel momento in cui arrivano i tagli sui mezzi pubblici.E poi c'è l'altra l'altra genialata,di stampo prettamente bassoliniana,di questa macchietta di sindaco.Lui,il sindaco,ha pensato bene di risolvere il problema rifiuti,non certo con inceneritori o raccolta differenziata ma imbottendo di rifiuti una lunga ed infinita schiera di navi destinazione Olanda.
Un cataclisma politico culturale,insomma.E pensare che napoletani "eccellenti" occupano i vertici della presidenza della Repubblica,della Banca d'Italia,della Rai,delle Generali.Ma niente paura.Adesso arriva l'America's Cup,ovvero la vetrina internazionale.Con il "piccolo" particolare,però, che quella"vetrina" è costata 8 milioni di euro,e i napoletani continuano a vivere i problemi della disoccupazione,delle case,e della "munnezza".Ed è per questo che i napoletani sono inviperiti.Perchè loro alle regate non ci vanno mica.Perchè loro,i napoletani,continuano a vivere problemi di immensa ed immediata gravità,rivolgendo,già che ci sono,un "grato" pensiero anche a  Mario e ad Elsa.E il Sindaco non c'è.E se c'è è occupatp.Perchè il sindaco pensa alle regate.E mai come in questo caso sarebbe opportuno,a dirla con la Ortese,che "Il mare non bagnasse Napoli".
Sul dramma napoletano il "Corriere del Mezzogiorno" ha aperto un dibattito,dando voce ad intellettuali ed ex amministratori i quali,pur con sensibilità diverse,sono addivenuti alla stessa conclusione:chiudere quest'esperienza amministrativa prima che sia troppo tardi.E tra le varie voci che hanno partecipato al dibattito c'è stata quella di Giuseppe Narducci,ex pm di Calciopoli ed ex assessore alla Legalità nella Giunta di De Magistris prima che ques'ultimo lo cacciasse via.Narducci, per un vero cambiamento,ha invocato per Napoli la semplice normalità amministrativa,che a Napoli sarebbe la prima delle rivoluzioni.Ecco,appunto.I napoletani ne hanno abbastanza di Rinascimenti e di Rivoluzioni.I napoletani vogliono soltanto una cosa.Che poi è quella che a loro riesce meglio:vivere la vita.Normale,possibilmente.

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