30 aprile 2013

UNA TAZZINA DI CAFFE'


Oddio.Cambiare idea è cosa assolutamente legittima.Non è mica un reato.Ed anche Enrico Letta,neo premier di un governo di "larghe intese" ha avuto il suo cambiamento di idee nei confronti di Silvio Berlusconi,l'uomo che per certa politica italiana rappresenta il Male Assoluto,il Cancro d'Italia come dice  Nick Vendola.Sì.Evidentemente Enrico Letta ha avuto un...ripensamento su Silvio,sul suo interlocutore principale di oggi con il quale ha formato il governo delle "larghe intese".Solo pochi mesi,infatti,diceva l'Enrichino:“Berlusconi è un interlocutore col quale non si può nemmeno prendere un caffè.Con lui non si può fare un patto per l’emergenza del Paese” (La Gazzetta del Mezzogiorno, 17 settembre 2012).Parole non molto diverse da quelle usate da Bersani durante la campagna elettorale:"fare un governo con Berlusconi?Io penso solo a "smacchiarlo" il giaguaro".Oppure quelle dette sempre dal buon Pierluigi durante le consultazioni per la formazione del nuovo govern:"Uè,ragassi,mica starete a pensare che io voglia fare un governo con Gasparri e Brunetta?".Ed invece un governo con il PdL lo ha poi fatto il PD,lo ha fatto un governo col PdL l'uomo della tazzina di caffè.Dopo la figuraccia fatta nei giorni dell'elezione del Presidente della Repubblica quelli del PD sono stati costretti a farlo un governo con il Caimano.Anche per "ordine" di Re Giorgio.
Ma se Letta un Governo ha fatto,lo deve anche alle....diciamo così,"sponsorizzazioni" di certi "ambienti" frequentati dall'Enrichino.Ambienti,luoghi,posti,gente molto...."discreta",che non ci tiene molto ad appalesarsi all'universo mondo,anche perchè "loro",la gente di quegli ambienti che l'Enrichino frequenta,è sempre tanto,ma proprio tanto impegnata con banche,finanza,industria,gionali,politica.Non poteva non averli dalla sua parte questi sponsor,l'Enrichino.Lui è infatti membro  di diversi di quei circoli elitari (Bilderberg,Aspen,la Trilaterale di David Rockefeller)della Terra:uomini d'affari,finanzieri,banchieri,industriali,una specie di Governo Mondiale dell'Economia e del Potere Politico globale,per così dire.E non è che tutte queste associazioni siano delle perle di trasparenza.Si perchè Bilderberg,ad esempio,così come scrive in un suo libro l’ex magistrato Ferdinando Imposimato:“.....riveste un ruolo chiave nelle stragi e nella strategia della tensione,come rivela un documento trovato nelle mani di Franco Ventura, il noto terrorista nero di Ordine nuovo”.
Ma non basta Bilderberg.A voler scorrere il "cursus honorum" del neo premier,così come ha fatto l'Espresso,si scopre chi paga,per i suoi vari "incarichi",l'Enrichino:Enel, soprattutto.Ma anche Eni,Telecom,Vodafone,Sky,Lottomatica,Sisal,Autostrade Italia,Nestlé,Farmindustria e il gruppo Cremonini.Tutti generosi sponsor della fondazione VeDrò,da cui nasce la rete di potere del premier incaricato.Tutti amici dell'amico Letta,dunque.Tutti contenti della formazione del Governo da Letta fatto.Sì,perchè come dicevano gli antichi latini,che di cose "di mondo" se ne intendevano,c'è sempre un "do ut des".Soprattutto in certa politica,soprattutto dove la politica decide certa economia.E proprio perciò,queste "associazioni" adesso saranno contenti dell'elezione del "nostro",anzi del "loro" Enrichino.E forse tutte insieme lo avranno invitato a bere una tazzina di caffè con Silvio.Sarà stato un caffè amaro quel caffè bevuto da Enrico con Silvio.Ma Parigi,Roma in questo caso,val bene una....tazzina di caffè.Anche se bevuta con Silvio.

27 aprile 2013

VIETATO SOGNARE.....

File:Monument Nabokov Montreux 23.12.2006.jpg
 
Nel suo straordinario romanzo:"Invito ad una decapitazione"Vladimir Nabokov narra la surreale vicenda del protagonista,Cincinnatus,il quale,dopo essere stato condannato a morte,rientra nella prigione nella quale rimane rinchiuso in attesa dell'esecuzione della sentenza,senza però riuscire a conoscere,nonostante le sue ripetute richieste,quale sarà il giorno nel quale essa sarà posta in essere.
Ma qual'è la colpa per la quale Cincinnatus è stato condannato a morte?Una colpa surreale,appunto:"Un personaggio importante-dice il narratore-aveva mosso contro di lui un'accusa di secondo grado.Con prudenza,sotto forma di congettura,si suggeriva la sostanziale illegalità di Cincinnatus......La colpa di vivere,in sostanza,la colpa di esserci,di essere perchè essere pensante e pensante in maniera diversa dagli "altri".Perchè Cincinnatus aveva una sua peculiareità,una sua originalità,se si vuole:"essere impenetrabile ai raggi altrui.".Di non poter essere condizionato dai comportamenti,dal pensiero dagli "altri",dunque.
 
Durante il periodo della detenzione Cincinnatus gira e rigira nella sua cella e legge e rilegge le otto regole affisse al muro che i detenuti erano tenuti ad osservare.La sesta in particolare:"è opportuno che il detenuto non abbia affatto-o in caso contrario provveda immediatamente ad eliminare-sogni notturni il cui contenuto possa risultare incompatibile con la condizione e lo stato di prigioniero,quali:paesaggi splendenti,gite con amici,pranzi familiari(..........)
 
In questi anni,in questi giorni di feroce crisi economica,dinanzi ad un governo mondiale dell'economia che lavora solo per finanza e banche,difronte a potentati internazionali politico-economico-industriali-massmediatici,come quello di Bilderberg,ad esempio,in presenza di una disoccupazione straziante,con pensioni da fame,con anziani,disabili abbandonati in un angolo buio di una società sempre più egoista,potrà tornare ancora il tempo dei sogni?Temo che anche in questi giorni d'oggi continua a valere la sesta regola imposta a Cincinnatus......

25 aprile 2013

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

C'è voluto un uomo di 88 anni,c'è voluta la rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica per arginare (arginare,non certo por fine)la follia suicida del Pd,il suo masochismo politico-istituzionale.E' stata la prima volta nella storia repubblicana che un Presidente della Repubblica uscente viene rieletto.Ma proprio questo fatto nuovo ed eccezionale dà il senso della gravità della crisi del PD.E si può star certi che non è mica finita qui.
Si dice che il Pd è diviso in bande o tribù in lotta tra loro.Indubitalmente vero.Ma che ci siano fazioni diverse e contrastanti in un partito non è poi così strano,anzi è quasi inevitabile.Basti pensare alle feroci lotte di potere tra le varie correnti della DC della Prima Repubblica.Ma il problema vero è il modo in cui queste fazioni si combattono e la (in)capacità del segretario Bersani di tenerle sotto controllo.Del resto l'incapacità di gestire i contrasti interni al partito si è riflessa nella lunga vicenda delle trattative per la formazione del nuovo governo.Ma la colpa non è stata solo la incapacità di Bersani di gestire le fibrillazioni interne del partito.Il fatto è che il PD non ha una linea politica e questo è dovuto al fatto che il Pd è nato già in modo anomalo:perchè c'è stata una fusione di due diverse tradizioni politiche:ex e postcomunisti,ex e postdemocristiani.Entrambe non sono riuscite a tagliare col proprio passato con la conseguenza che mai il PD ha saputo/potuto elaborare una identità nuova.Le identità si formano con le scelte politiche.Ma il Pd non ha avuto la forza di fare queste scelte,il coraggio di affrontare i problemi che queste scelte comportavano.Risultato: nessuno è in grado di dire quali siano le idee del Pd,che cosa sia il PD oggi.Già in campagna elettorale la segreteria Bersani ha ondeggiato se allearsi con Casini o con Vendola,anziché definire una proposta politica per il paese.Fare riformismo o appoggiare le pulsioni estremizzanti della Cgil?Liberismo o corporativismo statalista,Monti o Vendola?Tra tutti queti tentennamenti e contraddizioni ne è venuta fuori una  campagna elettorale fiacca,priva di idee-forza che hanno consentito il recupero di Berlusconi che di idee-forza ne ha messe tante in campo,a cominciare dall'IMU.
Nasce da qui la guerra tra bande all'interno del Pd.Quello di Bersani è stato un fallimento totale ma annunciato:prima alle elezioni,poi nelle trattative per il governo (mai con il PDL,sempre alla rincorsa indecorosa dei grillini)infine nella trattativa per la presidenza.
Ora si andrà al congresso.Che sarà,quasi sicuramente e ancora una volta,un congresso non risolutivo,perchè un Congresso delle non scelte,nel quale non si discuterà di idee e quindi di identità,ma ci sarà il solito scontro tra potentati locali e regionali con un accordo finale di potere (magari  Franceschini capogruppo e Renzi segretario).Con la solita violenta truculenza antiberlusconiana della base,del resto a tanto nutrita per anni dal gruppo dirigente.
"Cronaca di una morte annunciata"a dirla con Gabriel García Márquez?Sì.Una morte annunciata,un suicidio di massa se il Pd non affronta le sue divisioni interne,spostandole dalla guerra per bande alla dialettica politica.Per questo, però,c'è bisogno di persone capaci di spendersi per un progetto,invece di patti di potere.Ai quali non si sono sottratti nemmeno i giovani parlamentari e i giovnidirigenti di questo nuovo,vecchissimo Partito. 

21 aprile 2013

RENZI, IL VECCHIO CHE AVANZA





Nel delitto "di famiglia" col quale il PD ha....accoppato Romano Prodi certe...cose sono fin troppo chiare,non possono essere nascoste.Una delle cose che proprio non si riesce ad.... occultare è il fatto che Matteo Renzi,il "nuovo" del PD,è stato uno dei principali congiurati nell'assissinio (politico) di Prodi.E dire che proprio Renzi era stato uno degli sponsor di Prodi,salvo poi essere,come le letture numeriche e politiche dimostrano,uno degli "assassini" del Professore.
In questa vicenda politica-istituzionale Renzi, il nuovo(?) che avanza ha giocato sporco.Ha giocato come i vecchi capicorrenti del peggiore regime scudocrociato.Con tanti saluti alle primarie,alla partecipazione della base,alle speranze di trasformazione del Pd da partito postcattocomunista in moderno partito laburista.Sin da subito,infatti,si sono viste le giravolte,le contorsioni,gli arrampicamenti politico-partitici del Sindaco di Firenze.Che evidentemente ha imparato bene e presto le ciniche lezioni del suo illustre concittadino Niccolò in fatto di coltelli e veleni,tradimenti e voltafaccia.
Ed allora sarebbe opportuno che l'uomo "nuovo" della politica italiana rispondesse a qualche domanda:perchè per lui Prodi andava bene e Franco Marini no?Anzianità anagrafica?Mica c'è n'è tanta,in fondo.Anzianità di servizio nella Casta?Da questo punto di vista,Prodi è un soggetto vecchissimo,preistorico,giurassico.Un boiardo di Stato della Prima e della Seconda Repubblica e che ha occupato ogni tipo di poltrona,da Presidente dell'IRI a Presidente del Consiglio.E per quanto riguarda le vicende giudiziarie va detto che Marini uscì da Tangentopoli senza ombra alcuna.Il  professore bolognese,invece,fu salvato dalle inchieste della magistratura grazie all'intervento (richiesto) dell’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro.Senza parlare dei misteri del "Caso Moro".Ancora oggi ci si chiede come sia stato possibile prendere per buone le sue falsità recitate innanzi al Parlamento e alla Magistrura,sulla storia della seduta spiritica,quella del "piattino" di Via Gradoli.
E vogliamo dire dei danni arrecati al Paese?Sì,certo.Marini era sindacalista,e sappiamo quanti e quali disastri ha combinato la Casta sindacale italiana.Ma niente di paragonabile a quello che ha combinato il Professore.Da presidente dell’Iri ha svenduto l’Alfa Romeo,e poi ha tentato di fare lo stesso con la cessione della Sme al suo amico De Benedetti. Ma soprattutto ci ha fatto entrare nell’euro accettando un tasso di cambio che ha tagliato le gambe a imprese e famiglie.E allora,perchè Prodi sì e Marini no?Per un motivo molto semplice,di cui Renzi dovrebbe vergognarsi.In realtà il Sindaco di Firenze ha giocato sporco solo per uno squallido,egoistico tornaconto personale,giocando,oltretutto,questa sua partita personale sulle istituzioni ed in un momento drammatico per il Paese.Per il Sindaco Prodi andava bene perché portava alle elezioni subito e gli dava il modo di correre da candidato premier.Marini no perché con lui si "rischiava" di fare larghe intese che lo avrebbe lasciato a fare "solo" il Sindaco.
Complimenti signor Renzi.Può darsi che alla fine della partita si prenderà tutto il "piatto" (non il piattino:quello è di Prodi;gli serve per le sue sedute spiritiche).Ma lei non ha portato nulla di nuovo.Nel suo "movimentismo" non c'è nessun "nuovismo".C'è tutta roba già vista.E' la roba degli Andreotti e dei Fanfani,dei Moro,Forlani e De Mita (sì,De Mita;proprio quello che nominò Prodi presidente dell'Iri).Quanto al partito di cui lei adesso si approprierà,gli italiani,dopo il vergognoso "Congresso" che avete celebrato nell'Aula di Montecitorio,hanno capito che non solo non ha nulla di"liberal",ma che è addirittura peggiore di quello al quale voleva dare la scalata l’inverno scorso.E lo sa perchè?Perchè le primarie di cui lei si è fatto portabandiera,da eccellente strumento di partecipazione,non hanno fatto altro che mantenere lo "status quo".Quello delle correnti e correntine,delle lotte intestine e delle faide interne.Perchè le primarie non hanno conciliato le due anime di questo partito:quella di cultura cattolica e quella post comunista,entrambe accomunate,però,nell'accaparramento di poltrone e strapuntini,come lo squallido spettacolo che avete offerto in Parlamento ha dimostrato.E probabilmente lei,signor Sindaco,tra qualche mese dovrà scegliere di quale partito vorrà essere capo,dato che ormai il PD è sempre più vicino ad una scissione.Altro che partito "liberal";altro che partito riformista.Anzi,mi permette un consiglio?Si procuri una lanterna,signor Sindaco,e faccia come Diogene.Vada alla ricerca degli uomini riformisti nel suo partito.Mi sa tanto che ne troverà,se ne troverà,davvero pochi.

18 aprile 2013

DI ANTIBERLUSCONISMO SI PUO' MORIRE

Abbiamo votato il 24 febbraio.E Napolitano fece le consultazioni(dal PD,al PDL a Sudtirolervolkspartai e Union Valdotaine(ma quanta gente bisogna sentire per fare le governo?).E arrivò il pre-incarico a Bersani.E Bersani,a sua volta,cominciò le sue consultazioni.Dal PD,al PDL alla Sudtirolervolkspartai alla Union Valdotaine.Ed in più "Gargamella" sentì financo Roberto Saviano e don Luigi Ciotti.Manco che in Parlamento ci andassero loro a votare un Governo Bersani.Come se non si dovesse far presto con la crisi che c'è.Difficile costituire un governo,certo,dopo quello tsunami grillino che c'è stato alle elezioni.Eppure una soluzione c'era.Un governo PD-PDL per affrontare subito la drammatica crisi economica del Paese.Ma Bersani un governissimo con Berlusconi non lo vuol sentire nemmeno da lontano.Manco a pensarci al matrimonio con Silvio.E allora a Gargamella non restò che genuflettersi ai grillini.A correre dietro a tal Crimi,a "corteggiare" tale Lombardi.Salvo poi essere deriso da entrambi e dal capo di entrambi,dal Grillo parlante,cioè.E così per i propri "no" più che per quelli altrui,Bersani sconsolato tornò al Colle a dire che le sue erano state consultazioni "non risolutive".E siccome in Italia quando non si sa o non si vuole fare qualcosa si costiutisce una Commissione,ecco che Napolitano ti nomina una bella "Commissione di Saggi".Per far cosa?Massì anche i bambini lo sanno:buttar il can per l'aria,perdere tempo,almeno 10 giorni,in attesa che qualcosa accadesse.
Intanto a Palazzo Chigi,dopo più di 50 giorni dalle elezioni,nessun governo,niente di niente.Ma la crisi mica si ferma,mica aspetta che si faccia un nuovo governo.
E mentre un Governo ancora non c'è,un Presidente della Repubblica non c'è più.Così in questo Paese così già tanto incasinato,problema si somma a problema,senza possibilità di risolverli, perchè in questo Paese,a differenza che altrove,la politica non si fa come altrove si fa.Perchè in Italia,da quando c'è Silvio Berlusconi,la politica è solo guerra,dove non si fanno prigioneri.
Epperò il luogo dove il "logos" politico è più andato in crisi,è senz'altro quello del PD.Basta vedere gli avvenimenti di questi giorni,di queste ore.Tutti contro tutti.Piccoli,insignificanti deputatini alla prima legislatura.Grandi volponi di lungo corso.E tutti a darsele di santa ragione.Davanti agli italiani esterefatti,che vedono questa classe politica incurante dei loro problemi che si aggravano ogni giorno di più.Incurante della disoccupazione che aumenta,delle pensioni da fame,dei negozi che chiudono perchè non ce la fanno più.Incurante della gente che dalle Marche alla Liguria,al Veneto,all'Emilia si toglie la vita per le troppe tasse.
No.Niente di tutto questo preoccupa i piddini.A loro interessa poter dire:"abbiamo una banca".A loro interessano le Presidenze di Camera,Senato e adesso della Repubblica.Ma proprio dalle elezioni del Presidente della Repubblica è stata finalmente scattata l'istantanea del PD di oggi.Un ammasso di rovine fumanti.Uno sfasciume politico.E le elezioni del Presidente hanno del pari fatto capire il "progetto" politico offerto dal PD al Paese in questi 20 anni:l'antiberlusconismo.Solo e soltanto violento,greve,feroce antiberlusconismo.Con tanto di "supporti" massmediatici e giudiziari.Ma quando si campa,come il PD ha campato in questi 20 anni,di pane e antiberlusconismo,quando si nutre il proprio elettorato di feroce antiberlusconismo,anche questo  può capitare:morire d'antiberlusconismo.Perchè se di antiberlusconismo sei accecato,non "vedi" e non "senti" più i problemi della gente e la  drammaticità dei problemi economici del momento.Perchè l'unica fissa,la sola preoccupazione è sempre e solo quella:vedere il Caimano in galera.Però poi l'antiberlusconismo non lo controlli più ed esplodono contraddizioni e divisioni ed amen alle primarie e a quant'altro.
"Yes,we can",dicevano i "democratics" de noantri.Oppure:"I care",scimmiottando the President of United States."We can"."I care".In realtà "They know nothing".Non sanno niente,quelli del PD,delle necessità,dei problemi della gente,perchè tra la gente non ci sono più,troppo presi a dividersi le spoglie di questo sventurato Paese.Peggio delle peggiori cricche del potere scudocrociato.E così oggi il PD ha fatto "bum".E'esploso.Andato in mille pezzi.Dilaniato in faide,guerre intestine,lotte tra bande,rese di conti che l'antiberlusconismo aveva nascoste.E come tra lavandaie volano gli stracci,mentre Grillo se la ride e Silvio riempie le piazze.E gli stracci volano innanzi ai loro elettori,che ora strappano le tessere,e che sempre si sono ritenuti "diversi","superiori",rispetto alla troglodita plebaglia del centrodestra.
E intanto son passati più di 50 giorni dalle elezioni;e l'Italia continua ad essere senza un Governo.E mentre tutto questo accade,Confindustria dice che questo tempo passato senza un governo ci è costato quanto un punto di Pil.E Concommercio dice che entro l'anno chiuderanno altre migliaia di negozi.E mentre tutto questo accade Monsignor Bagnasco dice che:"la politica si decida a finirla con ogni indugio immotivato e affronti seriamente i problemi della gente che non ne può più".E mentre tutto questo accade,accade anche che un altro italiano,per la crisi,per le tasse,per la mancanza di lavoro  si toglie la vita.....

13 aprile 2013

UN ALTRO RINASCIMENTO ? NO,GRAZIE

In principio ci furono Bassolino e la Jervolino con il loro "Rinascimento napoletano".Come poi quel Rinascimento è andato a finire è cosa nota:sommerso da montagne di spazzatura,sotterrato da ondate di scandali.Poi è arrivato "Giggino" De Magistris con la sua falsa/farsa "Rivoluzione napoletana",che avrebbe dovuto cambiare Napoli con le due  parole magiche:"modernità","legalità".Ma è da un pò che Giggino vive asserragliato nel suo bunker comunale in Piazza Municipio,assediato dalla rabbia,dall'esasperazione,dalla ribellione dei napoletani contro di lui.Commercianti,borghesia grande e piccola,disoccupati organizzati, industriali,partiti. Critiche da ogni dove.E perfino un dirigente di polizia ha detto,in questo quadro di normale anormalità:"Ma perchè nessuno al Comune ascolta questa gente,così incazzata?".Ed infatti nel Comune tutto tace,nessuna risposta ai problemi della città.Scaricabarile continuo tra Comune,Provincia,Regione,Prefettura.E intanto la rabbia sale e la tensione sociale è alle stelle,al punto di esplodere,sobillata anche dalla camorra.
Ma il problema di Napoli ha in sé qualcosa di più tragico della parabola di questa sottospecie di sindaco.Il fatto è che la città vive sopra un vuoto che non è solo quello geologico che fa crollare i palazzi e sprofondare le strade.No.Napoli è un autentico buco nero.E' un disastro ambientale con la sua archeologia industriale di Bagnoli,uno degli scempi ecologici più grandi al mondo.E lì,dove un giorno sorgeva l'Italsider di Bagnoli,ora sorge (sorgeva?) la Città della Scienza,andata a fuoco,o forse sarebbe meglio dire incendiata,poco più di un mese fa.Disastro ambientale,dunque,ma anche culturale.Da che parte la si guardi,sotto accusa rimane sempre quella borghesia cittadina tecnocratica e liberoprofessionale,anche se elevata cultura.Che però è lontana anni luce dalla cultura e dai valori ideali dell'illuminismo della Repubblica Partenopea del 1799.La cultura dei Carlo Lauberg e degli Ignazio Ciaia,dei Mario Pagano e dei Vincenzo Cuoco,dei Domenico Cirillo e dei Melchiorre Delfico.O quella del giornale della repubblica napoletana,il "Monitore Napoletano",diretto da Eleonora Pimentel Fonseca.
Oggi quel mondo borghese-politico-culturale,coalizzato in forma passeggera e casuale al momento dell'elezione di De Magistris,per una serie di concause,si ritrova di nuovo spaccato, sfiduciato,difronte al fallimento del progetto politico e culturale che aveva pensato,immaginato,sognato.
Ed ora che quel progetto si è sfasciato,disintegrato,il sindaco si trova più concretamente e prosaicamente ad affrontare la rivolta di cittadini,automobilisti,commercianti,contro la "ZTL",la zona a traffico limitato,che proprio lui,proprio Giggino" ha voluto in una città già cronicamente impazzita nel traffico.E la "ztl" arriva proprio nel momento in cui arrivano i tagli sui mezzi pubblici.E poi c'è l'altra l'altra genialata,di stampo prettamente bassoliniana,di questa macchietta di sindaco.Lui,il sindaco,ha pensato bene di risolvere il problema rifiuti,non certo con inceneritori o raccolta differenziata ma imbottendo di rifiuti una lunga ed infinita schiera di navi destinazione Olanda.
Un cataclisma politico culturale,insomma.E pensare che napoletani "eccellenti" occupano i vertici della presidenza della Repubblica,della Banca d'Italia,della Rai,delle Generali.Ma niente paura.Adesso arriva l'America's Cup,ovvero la vetrina internazionale.Con il "piccolo" particolare,però, che quella"vetrina" è costata 8 milioni di euro,e i napoletani continuano a vivere i problemi della disoccupazione,delle case,e della "munnezza".Ed è per questo che i napoletani sono inviperiti.Perchè loro alle regate non ci vanno mica.Perchè loro,i napoletani,continuano a vivere problemi di immensa ed immediata gravità,rivolgendo,già che ci sono,un "grato" pensiero anche a  Mario e ad Elsa.E il Sindaco non c'è.E se c'è è occupatp.Perchè il sindaco pensa alle regate.E mai come in questo caso sarebbe opportuno,a dirla con la Ortese,che "Il mare non bagnasse Napoli".
Sul dramma napoletano il "Corriere del Mezzogiorno" ha aperto un dibattito,dando voce ad intellettuali ed ex amministratori i quali,pur con sensibilità diverse,sono addivenuti alla stessa conclusione:chiudere quest'esperienza amministrativa prima che sia troppo tardi.E tra le varie voci che hanno partecipato al dibattito c'è stata quella di Giuseppe Narducci,ex pm di Calciopoli ed ex assessore alla Legalità nella Giunta di De Magistris prima che ques'ultimo lo cacciasse via.Narducci, per un vero cambiamento,ha invocato per Napoli la semplice normalità amministrativa,che a Napoli sarebbe la prima delle rivoluzioni.Ecco,appunto.I napoletani ne hanno abbastanza di Rinascimenti e di Rivoluzioni.I napoletani vogliono soltanto una cosa.Che poi è quella che a loro riesce meglio:vivere la vita.Normale,possibilmente.

OTTIMA NOTIZIA, ANZI PESSIMA


Certo che ai tempi della cara,vecchia liretta una notizia come questa avrebbe fatto davvero la gioia dei Governi.Avrebbe cioè fatto piacere ai governi della Prima Repubblica,conoscere il comunicato di oggi dell'Istat,nel quale si dice che il tasso d'inflazione annuo si è dimezzato nell'arco di sei mesi,scendendo dal 3,2 % di marzo all'1,6% di settembre.E ai governi della Prima Repubblica erano notizie come queste che facevano piacere,perchè poprio ad un'inflazione bassa,pari al 2-3% all’anno,essi miravano.Perchè un'inflazione così bassa stimolava i consumatori ad acquistare beni e servizi.Perchè con una bassa inflazione era più conviente,per famigli ed imprese, prendere a prestito il denaro,poiché nei periodi di bassa inflazione gli interessi quasi sempre sono bassi. 
Senonchè "questo" calo dell'inflazione è sintomo ed effetto della grave crisi che attraversa il Paese.Perchè se calo d'inflazione c'è stata,essa è dovuta al fatto che a marzo i prezzi dei prodotti acquistati con più frequenza dai consumatori (dal cibo ai carburanti),il cosiddetto «carrello della spesa»,(che poi va a formare il "paniere" sul quale l'Istat fa le sue rilevazioni,hanno subito un rincaro del 2% su base annua,un tasso superiore all'inflazione (1,6%).Ed il carrello della spesa è meno caro perchè si svuota dei prodotti base per l'alimentazione dalla frutta (-4%) agli ortaggi (-3%),dal grana padano (-7%) fino alla carne bovina che registra un calo delle macellazioni del 7 per cento nel primo trimestre.La riduzione del tasso di inflazione,cioè,riflette il clima di depressione nei consumi che ha variato non solo i menu,ma anche il livello qualitativo dei prodotti acquistati con 23 milioni di italiani che oramai quotidianamente fanno la spesa «low cost».Gli italiani spendono molto,ma molto di meno rispetto al passato.Ed il commercio è costretto a ricorre ai "saldi" fuori stagione e alle "svendite"per "rinnovo locali".Nel mese di marzo, i prezzi addirittura scendono su base annua la farina e altri cereali del 2,2 per cento, per i vegetali freschi del 2,5 per cento,per i vini del 4,1 per cento, le uova del 6,1 per cento e la frutta fresca che fa segnare il maggior rincaro del 7,7.Perchè,contemporaneamente,scendono i consumi.
Insomma il calo dell’inflazione non è certo una buona notizia,,ma un’ulteriore prova della recessione in atto che ha portato ad un abbattimento dei consumi riportandoli indietro agli anni ’90,con effetti a catena sui prezzi al consumo che,in mancanza di mercato,inevitabilmente diminuiscono.Eclatante è il calo del prezzo dei beni energetici non regolamentati (benzina,gasolio,metano) indubbiamente dovuto ad un diminuito uso dell’auto e del trasporto su gomma dei beni di consumo.
Ed allora cosa avrebbe dovuto fare un governo "serio" e non economicamente "immorale" come quello che è invece stato quello di Mario Monti?Avrebbe dovuto fare una riforma fiscale con abbattimento delle aliquote IRPEF dei lavoratori dipendenti e dei pensionati,ad esempio.Avrebbe dovuto applicare ricette di liberalizzazione e di privatizzazioni con vendite del patrimonio pubblico,ad esempio.Avrebbe dovuto detassare i salari di produttività,per esempio.E tagliare il cuneo fiscale.E così,con poche parole e molti fatti davvero liberali,si sarebbe aumentato il reddito delle famiglie,rilanciando,di conseguenza,i consumi e quindi la produzione di beni e servizi,con conseguente beneficio per l’occupazione.Questo avrebbe dovuto fare un governo serio.Già.Un Governo serio.Mica il Governo Monti.

09 aprile 2013

UN "VIAGGIO" STRAORDINARIO

Diverse ricerche storiche e letterarie,passate e recenti, hanno individuato nella notte tra il 7 e l'8 aprile 1300,l'inizio del viaggio di Dante Alighieri nell'Inferno,il primo dei "mondi" dell'aldilàcon il quale inizia la "Divina Commedia" che i più grandi scrittori e poeti di ogni tempo e di ogni luogo hanno considerato come la più straordinaria opera letteraria di sempre.Da Pasolini a Luzi,da Eugenio Montale ad Eliot,da Ezra Pound a Julies Borges,tanti scrittori ed intellettuali hanno utilizzato e continuano ad utilizzare la "Commedia" come fonte di immensa ispirazione tematica,linguistica ed espressiva.
Nella "Commedia" Dante incontra Virgilio,che lo accompagnerà nella visita dell'Inferno, prima tappa della sua purificazione dal peccato.La scelta del poeta latino Virgilio come guida di Dante nel suo viaggio non è casuale.Nella concezione medievale,infatti,Virgilio era considerato l'uomo più sapiente esistito prima della Rivelazione di Cristo:egli è quindi simbolo della ragione e dell'apice che essa può raggiungere senza l'illuminazione divina.E sempre nel Medioevo,Virgilio era ritenuto un profeta "inconsapevole" della venuta di Cristo,in quanto nella IV Bucolica egli parla della nascita di un "puer" che riporterà gli uomini all'età dell'Uomo,che farà riscoprire e ritornare l'Età dello Spirito e della vera dimensione umana.
La Commedia tende a una rappresentazione drammatica della realtà,intrisa di una spiritualità cristiana nuova che si mescola alla passione politica e agli interessi letterari del poeta.In essa,infatti,si narra di un viaggio immaginario nei tre regni dell'aldilà (Inferno,Purgatorio e Paradiso)nei quali si proiettano il bene e il male del mondo terreno,compiuto dal poeta stesso, quale "simbolo" dell'umanità, sotto la guida della ragione e della fede.
"Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate".
(Divina Commedia Canto III dell'Inferno)