11 agosto 2012

TENGO FAMIGLIA (DI SINISTRA)


Qualche mese fa Feruccio De Bortoli,direttore del "Corriere della Sera",proclamò una giornata dell’«orgoglio di appartenenza al Corriere».Ed in quella occasione promise la valorizzazione professionale dei redattori ed il raf­forzamento dell’identità della te­stata.Beh,a due mesi di distanza e a ben guardare non è che cotanta solenne promessa sia mai stata almeno in parte mantenuta.E a dirlo è lo stesso CDR del "Corrierone".E di cosa il Cdr accusa De Bortoli?Troppa "tolleranza" (la vogliamo chiamare così?) ri­spetto ad un male storico nei gior­nali e nel Corriere,ma oggi ende­mico, come il nepotismo:stessa famiglia: fratel­li, padri e figli, padri e figlie,mari­ti e mogli, mariti di..., mogli di..., generi di,....Chi per esempio?Beh,si potrebbe dire Stefano Jesu­rum,ad esempio,gene­ro di Enzo Biagi.O il critico cine­matografico Paolo Mereghetti, marito della collega Orsola Riva, figlia di Massimo Riva, giornali­sta amico di De Bortoli e per no­ve anni senatore del Pci. O Maria Laura Rodotà, figlia di cotanto pa­dre. O Gianna Fregonara, mo­glie di tanto Letta.Il molto onorevole PD Enrico Letta,ad esempio.
Eppure per mezzo della "grande firma" di Francesco Giavazzi Il Corriere ha condotto da tempo,sulle sue prime pagine,furenti campagne contro il nepotismo universitario.Eppure Gianantonio Stella e Sergio Rizzo attaccano da tempo la Casta politica.Ma il nepotismo e la Casta giornali­stica,così numerosa al "Corriere,quella no.Di quella non se ne parla al Corriere,nemmeno un accenno a Via Solferino.
E poi c'è dell'altro dicono quelli del CDR.Il Corriere prima chiede e ottiene un so­stegno economico pubblico per lo stato di crisi.E allontana nell’ul­timo periodo 49 giornalisti,in­centivati al prepensionamento.E poi distribuisce soldi e rubri­che a palate a nuovi collaborato­ri esterni.Oppure strapaga altre "grandi firme".Aldo Grasso,"dicunt" a via Solferino,ha ben sei rubriche (una di tv, quella del lunedì che era di Francesco Alberoni, una sul Corriere.it , tre sui periodici del gruppo: Io donna , Style , Set­te ).Certo.Grasso è bravo,non si discute.Ma è giusto un così vasto impegno di "energie"? In più, ogni settimana, scrive due pagine su "La Lettura" firmate insieme con la sua allieva prediletta,Cecilia Penati.
Fonti attendibili dentro il Corriere rife­riscono che Pietro Citati, barone della critica italiana, è pagatissi­mo (4mila euro ad articolo.La crisi economica,evidentemente,alcuni non sanno nemmeno cos'è,salvo poi a strologare su di essa).
E poi c’è la contestatissima cam­pagna acquisti in altre testate (solo per caso esclusivamente di sinistra),assumendo o chiaman­do a collaborare molti giornali­st­i provenienti soprattutto dal "Ri­formista",grazie alla,diciamo così,"sponsorizza­zione" dell’emerito opinionista Antonio Polito (a sua volta e a suo tempo sponsorizzato da D’Alema), che non appena oltrepassato il portone di Via Solferino,fir­mano subito in prima pagina.Tommaso Labate,ad esempio.Luca Ma­strantonio,per esempio.Una volta,invece, si assumeva gente (quasi) solo dal­l’ Unità ... dal condirettore Lucia­no Fontana al caporedattore Gianpaolo Tucci.An­che se, a pensarci, pure Lucrezia Reichlin, che oggi scrive in gran spolvero di economia sul Corrie­re , è figlia di Alfredo, altro stori­co direttore del quotidiano co­munista.
Ma comunque niente paura.Avanti un altro.C'è sempre un posto al "Corrierone".Purchè abbia parenti importanti.E di sinistra,of course....

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