"Quello delle biciclette".Così,forse,si sarebbe autodefinito il Pittore Aligi Sassu,del quale quest'anno ricorrono i 100 anni dalla nascita."Il ciclismo-egli diceva-ha un significato ascetico:non è l'atleta che vuol fare bella figura,ma l'uomo che accetta disciplina e sofferenza per giungere ad un esito non materiale".Tutt'altra roba,come è ovvio,questa concezione del ciclismo rispetto a quella di oggi che corre tra doping ed interessi economici.
Oppure "quello dei cavalli",si potrebbe definire Aligi Sassu.Così come infatti lo definì Dino Buzzati nell'ammirare i suoi quadri nei quali il soggetto principale era per l'appunto il cavallo ritrato nella manifestazione tradizionale dell'Ardia,in Sardegna,che si tiene nei comuni di Sedilo,Pozzomaggiore e Samugheo il 6 e 7 luglio di ogni anno e che consiste in una rituale processione a cavallo con tre tappe finali di corsa per raggiungere il santuario dedicato all'imperatore romano Costantino Primo.O come lo definiva Pablo Picasso che definiva i "suoi" cavalli:"galoppanti,rampanti,volanti,pieni d'estro,d'eleganza".
E "Quello dei cavalli" "visse d'arte".Visse una vita d'arte.Oggi,per ognuno di noi,visitare gli Uffizi oppure la Pinacoteca di Brera,o i Musei del Vaticano o gli Scavi di Pompei è un qualcosa che si inserisce all'interno di una gita,oppure come tappa in un viaggio programmato.Per lui no."Lui" per vedere il Beato Angelico a Firenze montava in bicicletta e partiva:300 chilometri all'andata,300 al ritorno.
Ed anche nell'Europa credette.In questa Europa oggi così cadente,scomposta,lasciata in preda agli appetiti della grande finanza mondiale e che lui adesso,per fortuna,non può vedere.Proprio per il Parlamento Europeo,infatti,realizzò un pannello di 150 mq,per significare gli ideali ed i valori dell'unione degli Stati del Vecchio Continente.
E forse poprio per tutto questo anche la Morte si fermò,rispettosa,deferente,ad aspettarlo.Lo prese e se lo portò via quando aveva 88 anni,il giorno in cui compiva 88 anni.
Nessun commento:
Posta un commento