Da sabato 25 febbraio,non c'è bar,ufficio,scuola,redazione di giornale,blog,social network e via cantando,che non parli d'altro.Dove si parli di "quella roba lì".Della partita Milan Juve.Del finimondo scoppiato per i due gol non concessi,uno a ciascuna squadra.Ed al centro della bufera ancora e sempre loro,gli arbitri.Le "maledette giacchette nere" come si diceva una volta.Adesso il colore è cambiato,è vero.Ora le giacchette sono "policrome",ma la sostanza non cambia.Sono sempre e solo loro i "responsabili",quelli che per gli italioti dietrologi pallonari alterano i risultati di una partita,falsano l'esito del campionato..E allora dagli all'arbitro.E allora basta con "questi" arbitri.E allora vai con la tecnologia.Tutti (anche per quelli che del calcio non se ne sono mai sbattuti) sentono l'obbligo di dire la loro."C'è bisogno di sensori,moviole,telecamerine,replay e magari dell"occhio di falco" che nel tennis è quella specie di moviola elettronica che "sentenzia" sulle giocate delle palle sospette. Ogni giocatore (nel calcio ogni squadra) può richiedere di vedere dove veramente è caduta la palla mediante una migliore “vista”.Di falco,appunto.
Finora la corrente di pensiero della moviola era rimasta un pò scordata nei sottoscala televisivi.Ma adesso vedrai come te la ricacciano,specie nelle tv private, dove i saltimbanchi che si aggirano per quelle trasmissioni lunghissime pur dovranno inventarsi qualcosa per passare le ore (e arraffare il gettone di presenza).E verranno di nuovo fuori le correnti di pensiero,le teorie o le categorie filosofiche degli italioti intellettuali pallonari.
Ma tutta 'sta roba di elettronica,tecnologia applicata al calcio io non la voglio.Il calcio non è uno sport americano, con i suoi tempi morti, con il pop-corn l’hot dog,la Coca-Cola e le ragazze pon pon.Il calcio non si può permettere tutto questo.Morirebbe nei gorghi e nei pantani dei tempi morti moviolostici.
Ma tutta 'sta roba di elettronica,tecnologia applicata al calcio io non la voglio.Il calcio non è uno sport americano, con i suoi tempi morti, con il pop-corn l’hot dog,la Coca-Cola e le ragazze pon pon.Il calcio non si può permettere tutto questo.Morirebbe nei gorghi e nei pantani dei tempi morti moviolostici.
La semplice verità è che non c’è nessun complotto, nessun disegno criminale.C’è solo e soltanto un uomo chiamato arbitro con i suoi pregi e con i suoi difetti.E' un uomo,soltanto un uomo con due occhi e due gambe.Come tutti gli altri uomini.Nel suo lavoro a volte è bravo,altre no. E non sbaglia nè più nè meno di un dirigente che acquista un giocatore infortunato o che non può giocare la Champions League (vero Moratti?).E di un allenatore che sbaglia e mette in campo una formazione sballata.O di un calciatore che sbaglia un gol facile facile (alla Calloni,per intenderci).Oppure dei tifosi che "sbagliano" quando sfasciano lo stadio o assaltano i pullman dei tifosi dell'altra squadra.Appunto.L’arbitro è uno di noi.Sbaglia lui,come sbaglio io,come sbagliamo tutti.Ah se potessi non commettere errori!Ma chissà quanti ne ho fatti e quanti ne farò ancora.E se quando andiamo allo stadio pensassimo solo a divertirci,noi "Sommi Sacerdoti" della religione di Eupalla,dea del Pallone (grande Gianni Brera)?
E allora mi sta bene così.Mi stanno bene i gol "fantasma".E mi stanno bene anche i gol annullati per fuorigioco,quando il fuorigioco non c'era.Ma le moviole no.Quelle proprio no.E nemmeno tutta quell'altra robaccia tecnologica.Proprio non le voglio.Voglio soltanto vedere 22 giocatori che corrono dietro una palla.Con un altro uomo che li controlla.Un uomo chiamato arbitro.