Forse nemmeno Robert Zemeckis poteva immaginare che quel suo film,diventato un "cult" del cinema,avrebbe avuto una trasposizione nella realtà nel 2016,quando il magnate Donald Trump che allora nessuno conosceva,divenne Presidente degli Stati Uniti.Quel Donald Trump che per il suo agire e il suo pensare si è rivelato essere come il Bill Tannen di "Ritorno al futuro".Poi Trump è caduto nelle successive il del 2020.E poi ci sono stati i processi a suo carico,e poi c'è stato l’arresto,e ci sono state le condanne in più di un processo.Ma lui ha sempre continuato ad aizzare all'odio i suoi sostenitori fino all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.Dopo quel giorno sembrava che la "carriera" criminale di un delinquente fosse finita.E invece oggi,dopo le elezioni americane del 5 novembre,ci ritroviamo con lo stesso delinquente rieletto Presidente degli Stati Uniti.E non è poca cosa quell'elezione,perchè le scelte dei Presidenti USA hanno sempre riguardato non solo gli americani ma il mondo intero.
Nella notte del 5 novembre,infatti,le persone che erano davanti alle tv a Catania, Berlino o Kuala Lumpur si son rese conto che il destino delle loro piccole vite quotidiane è anche quello di tutto il pianeta e che esso dipende da qualche paesino sperduto in Pennsylvania.Perchè questa è la globalizzazione,bellezza.Adesso capiamo che le conseguenze di quello che Trump deciderà sul destino dell'Ucraina o del Medio Oriente avrà effetto immediato sulle nostre vite che ci illudevamo potessero continuare a stare tranquille,sotto l'ombrello protettore dello Zio Tom che ci pensa.All'alba di quel 5 novembre ci siamo svegliati in un mondo nuovo,un mondo distopico come quello raccontato da Adolf Huxley.Un mondo dove la realtà è soppiantata dalla post-verità e dove Musk racconta su X,il social di sua proprietà che in fondo,massì,della stampa possiamo farne a meno e ognuno si costruisce la propria verità (magari con il benevolo "aiuto" proprio di X).
Così il peggior scenario ipotizzabile è diventato realtà,e adesso c'è un autocrate alla Casa Bianca.Questo è successo perchè la società americana è sempre più frantumata e rabbia,odio e frustrazione sono state alimentate ad arte attraverso i social nella quale l’idea dell’Uomo Forte ha conquistato sempre più consenso anche in gruppi sociali e ceti che certo mai beneficeranno della politica di Trump.
Le conseguenze dei suoi atti si vedranno negli Stati Uniti,ma non solo.E non si tratta solo di scelte politiche od economiche.Con l'elezione di Trump è il concetto stesso di democrazia liberale che è in pericolo a livello globale.L'elezione di Donald Trump pone una serie di questioni all’America e al mondo intero.La sua presidenza demolirà,anzitutto,alcuni istituti democratici degli USA e i suoi provvedimenti,così come li ha annunciati,faranno mutare la natura stessa di quella che l'America è stata finora e cioè una grande democrazia liberale.
Per quanto riguarda l’Europa,parlerà ovviamente con i suoi "simili",e cioè con i leader illiberali come l’ungherese Viktor Orban e con le Destre sovraniste.Tutti loro hanno in comune lo stesso linguaggio truculento,carico di rabbia e violenza. Il pericolo è che vorrà disimpegnarsi dalla Nato e la sfera atlantica non potrà più contare su di una forza egemone che sia di certa e sicura ispirazione democratica.E vorrà altresì disimpegnarsi dal sostegno all'Ucraina concedendo dignità di interlocutore al criminale del Cremlino,Vladimir Putin che potrà allungare le mani sulla terra d'Ucraina.
Certo,l’onda lunga del Populismo mondiale e della demagogia non è roba di oggi.E' iniziata almeno 20 anni fa.Essa ha scavato piano piano,come un tarlo,nelle menti di milioni di persone anche grazie all’avvento del digitale.Il Big Tech(l'espressione con cui si indicano le 5 più grandi multinazionali che dominano il settore dell’informatica e della tecnologia a livello globale e cioè Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft)ha trovato oltremodo conveniente la saldatura tra i Padroni dei Social e le forze illiberali e nazionaliste che puntano a scardinare la democrazia liberale. Il punto d’intesa è l’ultraliberismo,il turbo capitalismo e la detassazione da una parte e dall’altra, il nazionalismo, i dazi, le deportazioni di immigrati. È un impasto malmostoso che permette di aggirare prima,controllare poi le istituzioni democratiche.Questa saldatura è ancora più evidente adesso tra gli interessi di Trump e quelli di Elon Musk,l'uomo più ricco del mondo con interessi economici(ma non solo)spaventosi che vanno dall'industria aerospaziale a quella delle auto fino,a "Starlink",il sistema satellitare per la fruizione di Internet dallo spazio,fino ai social come,appunto X(l'ex Twitter).Così ora Trump userà la potenza mediatica del proprietario di X per bypassare le istituzioni democratiche e Musk si avvantaggerà delle politiche di Trump per le sue aziende.
Il ruolo di Musk è stato fondamentale nella campagna elettorale di Trump tramite "X".Il linguaggio di Trump è così diventato egemone, una lingua parlata ai settori più emarginati e poveri della società(i "forgotten")e,allo stesso tempo,ai super ricchi.Il punto di intesa è nel fastidio per i riti e i meccanismi della democrazia liberale.
In Europa il nazionalismo avanza, ma non lo governa.Però dall’altra parte dell’Oceano ora esista una centrale ideologica e politica populista che rappresenta motivo di forte preoccupazione.Il nostro destino dipenderà allora solo da noi europei,perchè Trump prediligerà gli autocrati come Orban, Putin e Xi Jinping.Una sorta di Clan dell’Autoritarismo in cui si decideranno i nuovi destini del mondo e lo svuotamento delle forme di democrazia liberale.Tutti hanno le stesse pulsioni di follia, megalomania e antidemocratica.
Sembra,così,di assistere al tramonto di una civiltà e delle democrazie liberali.Eppure si deve continuare a sperare.Sperare guardando all’Iran,per esempio,dove la democrazia liberale non c’è mai stata, eppure lì le donne e i giovani lottano per avere libertà e diritti.La lotta sarà difficile,ma la democrazia e la libertà sono sempre state più forti di ogni autocrazia e dittatura.I ragazzi di Teheran ce lo insegnano.
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