08 novembre 2024

IL "SONNAMBULISMO" ITALIANO



Uno dei temi ricorrenti della letteratura,della psicologia e della filosofia del '900,è stato quello sulla figura del “sonnambulo”,cioè del portatore di uno stato di coscienza alterato e di profonde forme di disagio sociale e culturale.Ma ancora oggi,nel nuovo millennio,quella categoria fisica e morale del "sonnambulismo" è ben presente nelle nostre esistenze.

E,quando si parla di "sonnabulismo",è inevitabile pensare a "I Sonnambuli", il romanzo di Hermann Broch, scritto fra l’ultimo decennio dell’Ottocento e il primo ventennio del nuovo secolo.Questo romanzo è devastante per la cultura e l'identità europea.Esso,infatti,racconta la degradazione dei valori europei,raccontandoci i gradini che l'Europa via via discendeva verso il crollo finale della sua cultura e della sua ragion d'essere.Un pò come fanno nelle loro opere Thomas Mann e Stefan Zweig.Una disgregazione di valori che di lì a poco, con l’avvento del nazismo, si trasformerà nel “sonno… che genera mostri”.

Già la prima guerra mondiale aveva segnato un passaggio importante nell'ambito di un radicale mutamento mentale e culturale.Quella guerra,con lo sconvolgimento economico-sociale che ne conseguì,comportò infatti una trasformazione traumatica dell’esperienza umana:essa non mutò solo la carta geografica del mondo,ma lo stesso modo di vivere e del "sentire" degli individui e dei popoli.Era a questo che si riferiva Freud,quando parlava dell’epoca del “Perturbante”.Con questa espressione egli indica quel qualcosa di estraneo e non familiare al soggetto, che genera in lui angoscia,terrore e disorientamento.

Questo accadeva subito dopo la fine della Grande Guerra.Gli uomini,al ritorno dalla traumatica e devastante esperienza bellica,stentavano ad orientarsi.Non si sentivano più in relazione con ciò che li circonda.I legami che "prima" li tenevano vincolati al mondo e agli altri s'erano allentati se non scomparsi del tutto.Perfino tra le mura domestiche e nella vita quotidiana si radicò quel freudiano “Perturbante”.Insomma,dalla tragedia della guerra gli uomini erano tornati impoveriti,non solo economicamente,ma anche nella loro Umanità:dalle trincee gli uomini sono tornati ammutoliti, incapaci di comunicare e di capire quello che intorno a loro accade.Ecco perchè essi sono “Sonnambuli” esseri che non sanno essi stessi cosa sono e che barcollano.

E certamente dopo tanti anni dalla fine di quelle due drammatiche guerre del secolo scorso,sorprende ritrovare la figura del “sonnambulo” anche oggi,anche in questi giorni nostri,in un mondo totalmente e radicalmente diverso.I “sonnambuli”,cioè,sono ancora fra noi e non riportati alla luce dalla letteratura o dalla psicologia ma da precise analisi socio-economiche:sono le analisi che ha fatto il Censis(Centro Studi Investimenti Sociali)nel suo ultimo rapporto intitolato proprio:"I sonnambuli".Il popolo italiano,dice il Rapporto,sembra essere cieco dinanzi ai presagi pur evidenti.Alcuni processi economici e sociali sembrano rimossi dall’agenda collettiva del Paese. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema, l’insipienza collettiva diventa colpevole irresolutezza. La società italiana sembra affetta da sonnambulismo, precipitata in un sonno profondo priva proprio di quella volontà che invece servirebbe per affrontare dinamiche strutturali dagli esiti funesti.

Questo le parole del Censis sullo stato della società italiana:"La società italiana sembra affetta da un sonnambulismo diffuso, precipitata nel sonno profondo del calcolo raziocinante che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali, di lungo periodo, dagli effetti potenzialmente funesti”.Un solo significativo esempio: si prevede che appena tra poco più di 20 anni, in Italia la popolazione attiva subirà una drastica riduzione, mancheranno 8 milioni di persone, con un effetto dirompente sulla “capacità di generare valore del settore industriale e terziario”.Come potrà sopravvivere il nostro welfare difronte a questi dati drammatici?"Eppure-continua il Censis-dinanzi ai cupi presagi – il dibattito pubblico ristagna, e non è in grado di volare alto”.

Ma non è solo la classe politica e dirigente a chiudere gli occhi,ma l'intera società ed ogni singolo individuo e tutti si consolano con “desideri minori”,per riparare alla propria scoperta vulnerabilità.E dunque non ristagna solo l’economia, ristagnano perfino sogni e desideri individuali e si spegne la volontà di cambiare il proprio domani.

Il rapporto del Censis si muove tra le macerie della nostra epoca, che fatichiamo a riconoscere,proprio come è accaduto agli uomini reduci dai fronti della prima guerra mondiale,pur cercando di andare oltre l’immobilità del presente e stimolare il desiderio di una vita più degna e più giusta”.Ed è dalla presa di coscienza di questo sonno collettivo che bisogna ripartire per costruire nuovi sogni e nuovi modi di vivere.Individuali e collettivi.

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