19 novembre 2024

MILLE GIORNI DOPO





Mille giorni son passati da quel 24 febbraio del 2022,quando il criminale del Cremlino,Vladimir Putin,diede ordine di invadere l'Ucraina,un Paese libero e sovrano.Putin pensava che sarebbe  stata cosa facile e veloce,solo di pochi giorni.Perchè lui così aveva ragionato:gli Stati Uniti non reagiranno,s'è visto come si sono ritirati dall’Afghanistan,e poi hanno per capo un presidente imbelle e anziano.E certamente niente faranno i suoi flaccidi,molli alleati europei,incapaci di accordarsi su nulla,figurarsi poi prendere decisioni su una guerra.

Ma Putin li aveva fatti male i suoi conti e ora,mille giorni dopo,Mosca è ancora lì che cerca di conquistare qualche decina di metri di terra ucraina,dovendo pure chiedere l'aiuto alle truppe nordcoreane dell'altro dittatore sanguinario Kim Jong.

Sì,mai come in questa occasione l’occidente si è rivelato straordinariamente unito.Biden da subito aiutò l’Ucraina  perchè aveva capito quello che c'era in gioco:i valori del mondo libero e liberale.E anche un altro calcolo sbagliò Putin:pensò che gli ucraini non solo non sarebbero stati in grado di difendersi,ma non ci avrebbero neppure provato.

Ed invece i soldati di Kyiv e l'intero popolo ucraino,dettero prova di essere capaci di resistere e organizzarsi.Così Mosca,dopo aver perso quelle sue "certezze" sull'Occidente e sugli ucraini restò per alcuni mesi,incredula e  stordita di fronte alla resistenza di Kyiv possibile grazie all’aiuto proprio di quel presidente americano vecchio e dei suoi flaccidi alleati europei.E le truppe russe dovettero fare perfino un ritiro frettoloso dal nord dell’Ucraina, durante il quale i soldati russi si lasciarono dietro una scia di orrori inauditi,come le fosse comuni di Bucha,e chissà quali altri indicibili turpitudini sono state fatte in altri territori occupati,ancora tutti da scoprire.

Ora,però,i risultati delle elezioni americane hanno posizionato l'America su una linea isolazionista e contraria a continuare gli aiuti all'Ucraina.Perchè per Trump la guerra in Ucraina è una faccenda di quel popolo e tutt’al più europea.Per Trump,cioè,non c’è più nulla di ideale e di valoriale nella lotta in corso del popolo ucraino contro l'aggressore russo.Per Trump non è in corso alcuna aggressione al nostro modo di vivere e di pensare la convivenza sociale, economica, politica, non c’è un complesso di idee e valori liberale e democratico,forgiato nel corso dei secoli da difendere.Per Trump c’è solo un paese, la Russia, che ne vuole conquistare un altro, l’Ucraina, e “gli imbecilli” ucraini,con la loro resistenza ostinata,ci hanno coinvolti tutti e chissenefrega dei valori e delle idee e della libertà di un popolo sovrano.

Biden,invece,fornendo armi e aiuto all'Ucraina ha voluto parlare un linuaggio di democrazia, indipendenza,libertà,ed esattamente questo è il linguaggio odiato da Putin che conosce solo quello della forza e della violenza. Putin non vuole soltanto sopprimere l’ambizione democratica dell’Ucraina,ma anche quello di sovvertire il sistema democratico occidentale, come dimostrano le tante ingerenze (finanziarie e di disinformazione) nei cicli elettorali occidentali: per questo un presidente americano come Biden che difende l’Ucraina anche per quel che rappresenta, cioè l’avamposto di un fronte libero e liberale, è un nemico con cui non si può parlare.

Trump invece,come il presidente russo,comprende proprio  la legge del più forte,la logica della potenza e della sua restaurazione.A ben vedere il concetto trumpiano "Make America Great Again",coincide con il tentativo putiniano di recuperare, con la forza una dimensione del passato che si ostina a non prendere atto dei verdetti della Storia perchè lui vede ancora la il crollo dell’Unione Sovietica,come una "umiliazione".

Certo non sappiamo come andrà a finire.Quelli che sono certi sono i missili che Putin continua a lanciare massacrando il popolo ucraino,con la barbarica ferocia a lui propria.Come certi sono,però la determinazione di Zelensky e soprattutto l'eroismo degli ucraini, che da mille giorni SI e CI difendono,che piangono i loro morti nelle fosse comuni,ma che celebrano anche i loro eroi,come Natalia,ad esempio,quella giovane maestra d’asilo che in 5 mesi ha imparato a usare i sistemi di difesa aerea portatili, che due giorni fa ha abbattuto il suo primo missile, e ha riso e ha pianto per la sua Ucraina,per la "nostra" Ucraina.

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