06 gennaio 2024

L' ADORAZIONE DEI MAGI




Il 6 gennaio la Chiesa cattolica celebra l’Epifania.Nella tradizione cristiana l'Epifania è la festa della rivelazione di Gesù come Dio.Il termine"epifania"viene infatti dal greco e significa "apparizione", "venuta".Ancora oggi, nella tradizione cattolica, il 6 gennaio rappresenta il giorno in cui i Magi giungono alla grotta di Betlemme dove è nato Gesù Bambino. Secondo il Vangelo di Matteo(2,1-12)i Magi sarebbero stati alcuni saggi astrologi o scienziati che seguendo una stella,"il suo astro" (qualche studioso ha ipotizzato che si trattasse di una Cometa di Halley di passaggio in quel periodo storico)giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, il "re dei Giudei" che era appena nato.Il nome di "Magi" deriva non deriva dal fatto essi fossero versati nelle arti magiche,ma per la loro grande competenza nella disciplina dell'astrologia.Che poi fossero in tre verrebbe fatto risalire al numero di doni che portarono a Gesù: l’oro, che ne omaggiava la regalità; l’incenso, che ne omaggiava la divinità; e la mirra, che anticipa la Passione di Cristo, quando gli verrà offerta mescolata al vino prima della crocifissione.

Ma al di là delle mere questioni astrologiche, è sulla figura dei dotti in arrivo da Oriente che si concentra la bella riflessione di Papa Benedetto XVI per l’omelia della Santa Messa il 6 gennaio 2013 incentrata sulla figura dei Re Magi:"Gli uomini che allora partirono verso l’ignoto erano uomini dal cuore inquieto.Uomini spinti dalla ricerca di Dio e della salvezza del mondo.Uomini in attesa, che non si accontentavano del loro reddito assicurato e della loro posizione sociale considerevole. Erano alla ricerca di realtà più grande".

Questa ricerca,questo tipo di "curiosità intellettuale,culturale e di fede" di cui parlava Papa Ratzinger è la stessa di cui parlava lo scrittore inglese Chesterton,il quale scriveva che quella particolare “curiosità” portò i Magi a cercare il cielo “sotto terra”: «Cristo(...)era nato allo stesso livello dell’umanità(....).Il primo atto del dramma divino non solo non fu recitato su nessun palco posto al di sopra degli spettatori, ma in un oscuro palco col sipario calato, sottratto alla vista di chicchessia".La storia di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre è intrinseca alla loro curiosità:"vediamo in loro quella curiosità che smuove tutti i sapienti.Secondo Chesterton,infatti,quei Magi non cercavano fiabe ma verità.Le stesse parole,come si vede,di Papa Ratzinger.

L'Adorazione dei Magi è uno dei soggetti più ricorrenti anche nella storia dell'arte e nella pittura,risalente addirittura al II secolo come si vede da questo affresco delle Catacombe di Santa Priscilla a Roma.



Molti grandi pittori rivolsero la loro sensibilità artistica al tema dell'Adorazione dei Magi,a cominciare da Giotto in questo affresco della Cappella degli Scrovegni:


E poi di seguito,l'Adorazione del Beato Angelico:




"Adorazione dei Magi" di Sandro Botticelli
 



"Adorazione" di Leonardo da Vinci




Domenico il Ghirlandaio




Mantegna




Raffaello Sanzio




Pietro Perugino


Pieter Bruegel il Vecchio




Pieter Bruegel il Giovane




Tiziano




Tintoretto




Rubens




Diego Velazquez



Rembrandt




Artemisia Gentileschi



 
Esteban Murillo




3 commenti:

Julia ha detto...

Bellissimo questo post Clem, originale e per una appassionata come me di arte… Il mio soggetto sono le annunciazioni ma anche questo merita davvero. Il mio preferito: Rembrandt :-)
Ciao
Julia

Clem ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Clem ha detto...

Ero in taxi a Roma ed era il 4 gennaio.Di lì a poco,quindi,ci sarebbe stata l'Epifania che a Roma è molto sentita e così mi è venuta l'idea di questo post.In questa ricorrenza è tradizione recarsi a piazza Navona, dove c’è il mercatino natalizio più noto di Roma: bancarelle per grandi e bambini, piene di dolci, giochi e oggetti d’artigianato,mentre in via della Conciliazione,difronte Piazza S.Pietro,c'è la tradizionale sfilata con scenografie e costumi ideati da città ogni anno diverse, a rappresentare l’universalità dell’Epifania.
Ciao
Clem