12 gennaio 2024

L' ARTE AL CINEMA

 





Qualche anno fa,nel 2018,in occasione del centenario delle loro morti,fu organizzata a Vienna la mostra di due dei più grandi artisti della pittura e della cultura mitteleuropea:Egon Schiele e Gustav Klimt.Klimt e Schiele,infatti,morirono a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. Gustav Klimt,il 6 febbraio 1918, per le conseguenze dell’epidemia di Spagnola.Sei mesi dopo, a soli 28 anni se ne andava anche Egon Schiele.

Attraverso le loro opere la mostra ripercorreva una straordinaria stagione della cultura europea,un momento magico per arte,letteratura e musica, in cui cominciavano a circolare nuove idee,a scoprire con Freud i moti della psiche e le donne rivendicarono la loro indipendenza. Un’età che svelava gli abissi dell’io in cui ci specchiamo ancora oggi.La mostra si intitolava:"Klimt e Schiele. Eros e Psiche" e su di essa venne prodotto un docufilm da Nexo Digital (sopra,primo video). 

Lo stile di Egon Schiele è unico,tormentato e nervoso, caratterizzato da un tratto rapido e contorto,capace però di restituire grandi emozioni.Schiele fu il pupillo di Gustav Klimt e in qualche modo anche naturale prosecutore della sua arte.

Oggi,alle porte del nuovo anno,è in arrivo la nuova stagione della Grande Arte al Cinema, il progetto originale di Nexo Digital che porta nelle sale italiane le storie più belle della storia dell’arte. Nel 2024, da gennaio ad aprile, i tre appuntamenti del nuovo cartellone vedono protagonisti due maestri indiscussi della pittura,e un viaggio alla scoperta di una delle istituzioni museali più importanti del Paese.Dagli antichi egizi ai paesaggi solitari di Edward Hopper, passando dagli ori di Gustav Klimt.

Si comincia il 30 e 31 gennaio 2024 con le tinte trionfali della Secessione grazie a IL BACIO DI KLIMT, il docufilm diretto da Ali Ray (secondo video in alto)prodotto da Phil Grabsky che indaga la storia,i materiali abbaglianti e i misteri di uno dei dipinti più suggestivi, conosciuti e riprodotti del mondo. Dipinta a Vienna intorno al 1908, l’opera è uno dei capolavori di Klimt, artista controverso che ha dominato la scena artistica del suo tempo.

Gustav Klimt fu capace di creare nuovi mondi decadenti che fondevano sensualità e mitologia antica alla modernità più radicale. Molti dei suoi dipinti vedono protagonista la bellezza e il mistero del corpo femminile e in particolare il suo “periodo d’oro” è caratterizzato da un metodo di lavoro unico.È dalla sua tecnica particolare che sono nate alcune delle sue opere più famose, tra cui il simbolo senza tempo della bellezza e dell’espressione artistica, l’iconico Bacio.Il film della "Nexo Digital",che esamina i dettagli dell’oro,dei disegni decorativi,del simbolismo,si domanda anche: come ha fatto Il Bacio a divenire così famoso? A trasformarsi, tra le altre cose, in un’icona pop e nel poster più popolare tra quelli appesi alle pareti dei dormitori degli studenti da Pechino a Boston?Con questa domanda si è portati idealmente tra le strade della straordinaria Vienna di fine secolo, quando un nuovo mondo si scontrava con il vecchio mentre la modernità cominciava ad affacciarsi al mondo.

LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO




Il secondo appuntamento del calendario della Grande Arte al Cinema sarà il 12 e 13 marzo 2024, con "UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO",prodotto da Nexo Digital e Sky in collaborazione con il Museo Egizio di Torino,nel bicentenario della sua fondazione.Il film vede la partecipazione straordinaria del Premio Oscar Jeremy Irons, che guida gli spettatori in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica.

Con oltre un milione di visitatori nel 2023, il Museo Egizio è il più antico al mondo dedicato all’antica civiltà del Nilo. A Torino sono custoditi 40mila reperti.Sfingi, statue colossali, minuscoli amuleti, sarcofagi, raccontano quasi 4mila anni di storia antica. Tra i reperti celebri nel mondo ci sono il Papiro dei Re,che ricostruisce il susseguirsi dei faraoni, scritta a mano su papiro,e ancora il Papiro delle Miniere,una delle più antiche carte geografiche conosciute.Ci sono poi sculture come la statua di Ramesse II,oltre al ricco corredo funebre di Kha, sovrintendente alla costruzione delle tombe dei faraoni.

HOPPER. UNA STORIA D’AMORE AMERICANA








Il terzo e ultimo evanto ci sarà il 9 e 10 aprile con la mostra "HOPPER.UNA STORIA D’AMORE AMERICANA, dedicato a uno degli artisti-simbolo dell’arte statunitense.Quella di Hopper è un’America popolare,silenziosa e misteriosa,capace di influenzare pittori come Banksy,registi come Alfred Hitchcock e David Lynch,ma anche fotografi e musicisti. Ma come ha fatto Hopper,che all'inizio della carriera non poté permettersi di dedicarsi solo alla pittura,e dovette per lungo tempo lavorare per un’agenzia pubblicitaria,a creare tanti capolavori capaci di parlare alle persone comuni così come agli esperti ?

Il docufilm diretto da Phil Grabsky analizza l’arte di Hopper,la sua vita e il rapporto con la moglie Jo, che abbandonò la sua promettente carriera artistica per fargli da manager. E ancora il successo delle sue tele,la capacità di indagare il sentimento della solitudine come nessuno prima di lui era riuscito a fare, tanto da dialogare, a distanza di decenni, anche con chi, in periodo Covid, si è trovato recluso, solo, isolato.

2 commenti:

Julia ha detto...

Ciao Clem. Ti è piaciuta la mostra di Escher? Te la invidio…
Grazie per questo post. Questa cosa mi era sfuggita. Spero di riuscire a vedere qualcuno di questi film. Hopper è ai primi posti della classifica dei pittori del cuore esattamente come Klimt! Incredibile!
Mi raccomando. Se tu ci riesci, scrivi….
Ciao e buon gennaio

Julia

Clem ha detto...

Ciao Julia.Sì,mi è molto piaciuta la mostra,anche perchè,approfondendo la sua opera,
ho appreso che ebbe un rapporto molto intenso con l'Italia e anche con le mie zone,in particolare con la Costiera Amalfitana,dove conobbe Jetta Umiker,figlia di un industriale svizzero,che poi diventerà sua moglie.La Costiera amalfitana lasciò in lui un segno indelebile,oltre che per questo legame familiare,anche nella sua opera,a tal punto che il Duomo di Atrani(un piccolo comune della provincia di Salerno di nemmeno 800 abitanti)
verrà rappresentato in uno dei suoi capolavori più celebri,"Metamorphose II".
Anche per me Hopper è uno dei miei pittori preferiti.Credo però che non riuscirò a vedere nessuno dei 3 eventi di cui ho parlato nel post.Piuttosto mi riprometto di andare a vedere la mostra sugli Impressionisti a Roma che si aprirà dal 30 marzo e fino al al 28 luglio in occasione dei 150 anni del movimento che avrà il titolo: “Impressionisti.L’alba della modernità”.Chissà,forse ci farò un post.
Ciao Julia
Clem