22 luglio 2023

I FALSI AMICI DEL GARANTISMO





La scomparsa di Silvio Berlusconi aveva fatto credere ad una normalizzazione nei rapporti tra potere politico e magistratura,dopo lo scontro frontale degli ultimi 30 anni tra questi due corpi dello Stato.Invece negli ultimi tempi il conflitto é riesploso e di nuovo siamo difronte allo stesso violento conflitto politico-giudiziario.Ora se é vero che la magistratura continua ad effettuare indebiti sconfinamenti nel campo della politica,é pur vero l'uso strumentale della parola "garantismo",fatta da questo governo di destra per accreditare la propria azione sulla giustizia.

Il garantismo è il principio tutelato da norme costituzionali,che tutela le fondamentali libertà dei cittadini nei confronti di qualsiasi abuso,soprattutto del potere giudiziario.Rispetto a questo principio,é evidente la falsità della narrazione del garantismo della destra rispetto ad alcune regole fondamentali.Anzitutto il garantismo vale per tutti,amici e nemici,alleati e avversari.Il garantismo,poi,deve tutelare indistintamente ricchi e poveri,potenti e deboli,privilegiati e non garantiti.Ed infine:il garantismo si afferma a prescindere dal curriculum criminale;vale anche per un mafioso o un terrorista.

Invece,rispetto a questi principi,é fin troppo evidente quanto i partiti(e i media)di destra usino il garantismo solo secondo le proprie convenienze e per la propria parte politica.Non vale mai quando diritti e garanzie dovrebbero tutelare anche gli individui più deboli e in particolare gli stranieri e le persone private della libertà personale.

I decreti "sicurezza" del ministro Salvini hanno fatto scempio di ogni garanzia nei confronti degli immigrati.La pratica dei respingimenti collettivi,le limitazioni al diritto–dovere di soccorso in mare la criminalizzazione delle ONG,sono altrettanti colpi inferti al sistema delle garanzie.

E se poi la destra chiede,come ha fatto,l'abolizione del reato di tortura che punisce le forze dell'ordine,quando abusano della propria divisa,compiendo  violenze sui detenuti nelle caserme e nelle carceri,come si può credere che questo sia garantismo ?

Perché ancora questo accade in Italia.Accade che un arrestato o un detenuto può morire in una caserma della polizia,massacrato di botte dalle forze dell'ordine,come successo nel caso di Stefano Cucchi,senza che nessuna parola venga detta dalla destra c.d. garantista.E  sulla vicenda dello sciopero della fame di Alfredo Cospito,la destra ha addirittura esaltato l'art. 41-bis al quale l'anarchico é sottoposto.Un istituto,invece,inumano che andrebbe del tutto abolito perché rappresenta una vergogna per uno stato di diritto.E quando qualche anno fa ci fu la “mattanza” (parole della Procura)ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere,la destra seppe solo dare solidarietà agli aguzzini.

Al di là,comunque,delle profonde ferite che la destra sta infliggendo allo stato di diritto,il dibattito sul garantismo in Italia é più ampio.Già di per sè le battaglie da affrontare per l'affermazione del garantismo sono molto dure in Italia.Queste difficoltà aumentano negli stati "emergenziali",quando,cioé,per difendere la società da nemici che la minacciano,sembra inevitabile adottare durissime misure,che sacrificano diritti e garanzie degli individui.Questo vale per l’emergenza mafia:qui il dilemma é fra lotta alla mafia e garanzie penali da riconoscere perfino agli uomini di Cosa nostra(il tutto si può riassumere proprio nel dibattito sull'articolo 41-bis).E fu così negli anni Settanta per l’emergenza terrorismo.Ed é valso di recente per l’emergenza Covid-19,un campo nel quale si sono scontrati nodi cruciali del garantismo,come il conflitto fra libertà personali e restrizioni in nome della salute pubblica (lockdown, green pass, obblighi vaccinali).

Più specificamente,in Italia,il garantismo deve affrontare un ulteriore grande avversario,e cioè quel populismo penale, proiezione e specificazione di quel populismo politico che riguarda proprio Fratelli d'Italia e la Lega.E' colpa proprio del populismo politico-giudiziario(usato come facile mezzo di conquista del consenso popolare)se il nostro ordinamento si pone in contrasto coi principi del garantismo.

Molti in Italia,si dicono garantisti:da Salvini alla Meloni e perfino i M5S,tutti si dicono garantisti a parole,ma alla fine sono garantisti solo per sé e per gli amici indagati ma poi diventano giustizialisti quando ad essere indagato é un avversario politico.

Per combattere veramente il giustizialismo è necessario per prima cosa ripudiare i falsi amici del garantismo e ricordarsi che chi difende le libertà a metà,non è parte di una soluzione:è lui stesso il problema.Il referendum del 2022 sulla giustizia,promosso dal  Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito fallito per mancanza del quorum perché tanti non andarono a votare anche su indicazione di alcuni partiti "garantisti",dovrebbe pur insegnare qualcosa.

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