E' successo ancora l'altro giorno in Parlamento,dove si stava dicutendo del disegno di legge mirato ad evitare che i bambini da zero a 6 anni finissero nei penitenziari insieme alle loro madri detenute.Nel disegno di legge il carcere per le madri coi propri figli era previsto come ultima opzione,da utilizzare solo in caso di impossibilità di assegnazione ai domiciliari,a case protette o a Istituti a custodia attenuata(Icam).Il disegno di legge era stato ispirato dalla morte di due fratellini,uno di 4 mesi,l'altro di 2 anni,nel carcere di Rebibbia,dove una detenuta tedesca aveva ucciso i due figli gettandoli dalle scale.Sembrava che questa norma di elementare civiltà ed umanità dovesse passare senza intoppi ed invece é intervenuto un diverso disegno di legge della Lega,subito appoggiato da Fratelli d'Italia,che prevede che le detenute madri o incinte vadano in carcere di default,senza nemmeno che un magistrato possa valutare i singoli casi.
Così l'originario disegno di legge,immaginato per cancellare la vergogna dei bambini costretti a nascere e trascorrere la loro prima infanzia in carcere o in strutture para-carcerarie per la sola colpa di essere stati generati da madri condannate a pene detentive,é stato affossato,perché la coalizione di governo ha seguito ancora una volta una logica repressiva e punitiva.
Questa logica,del resto,é stata sempre perseguita in questi mesi con cinica coerenza da questo esecutivo,ogni qual volta la discussione parlamentare ha incrociato il tema dei diritti della persona.Che si trattasse di migranti piuttosto che del regime carcerario del 41 bis,di bambini figli di coppie omogenitoriali,o, appunto,di figli minori di detenute.
Ed ogni volta,con volgari manipolazioni della realtà,FdI e Lega hanno cercato grottescamente di accusare l’opposizione di voler "proteggere",di volta in volta,"i mafiosi al 41 bis","gli scafisti e i trafficanti di esseri umani","il commercio di bambini comprati con uteri in affitto",tema sul quale,anzi,un ineffabile onorevole di Fratelli d'Italia,tal Mollicone,é arrivato perfino a dire che si tratta di un reato "peggiore della pedofilia".
Se non ci fosse da piangere difronte al livello di rozzezza culturale,umana e politica di questa destra,verrebbe da ridere pensando al fatto che in tutta Italia le madri detenute con i loro figli sono appena 21.Non proprio un dato capace di atterrire e che giustifichi un intervento legislativo per il quale il Paese dovrebbe difendersi dall’aggressione spregiudicata di donne che usano i loro figli come salvacondotto dalla galera.
Ma per questa destra non c'é sensibilità culturale,umana o civile che tenga.Per loro chi "sente" in modi diversi le problematiche in cui si articola la società complessa e moderna dei giorni nostri,é in pericolosa combutta con chi vuole assicurare l’impunità a madri "snaturate" per le quali, evidentemente,può e deve valere una sola regola,quella della repressione.Una regola contraria a qualsiasi principio etico,umano e civile per i quali un figlio,per giunta appena nato o in tenerissima età,non può e non deve pagare le colpe della madre.
L'azione brutale e insensibile di questo governo si é già manifestata nella tragedia di Cutro,dove circa 100 migranti sono affogati in mare,in una strage che si poteva e si doveva evitare.E' soprattutto lì,ma non solo lì,che si é vista l'arroganza e la rozzezza con cui la destra di governo italiana consuma il suo assalto ai diritti civili e,come il caso Cospito ha dimostrato,perfino ai diritti umani.E' nel suo stesso linguaggio violento e becero che questa destra italiana dimostra quale idea retriva di società coltivi.Un'idea di intolleranza politica e culturale che si avverte nella sua idiosincrasia,nella sua avversione ad una società aperta,cioé a quella società aperta a più valori,più visioni del mondo,più proposte politiche e alle critiche incessanti e anche severe dei diversi punti di vista.
Nell’Italia di Giorgia Meloni e Matteo Salvini,al contrario,i diritti degli "altri" e dei "diversi" sono diritti ridotti.Nella loro visione di mondo non c’è spazio per nessuna forma di diversità o fragilità,perché la regola,propria di ogni società chiusa,è quella del "qui comando io".Nel mondo di Meloni e Salvini non c'é il diritto a vivere diversamente la propria sessualità,di fuggire dalle guerre o dalla persecuzione,di essere figli "omogenitoriali",di non far pagare ai figli gli errori delle madri.
Eppure c’è un dato che deve confortare.Il Paese,la sua coscienza,la sua gente,il suo modo di guardare la persona e le sue libertà è infinitamente più avanti sul tema dei diritti della classe politica che oggi la governa e che ha la presunzione di rappresentarla.Forse Giorgia Meloni e Matteo Salvini si illudono di riportare indietro nel tempo le lancette dei diritti,parlando il linguaggio troglodita della propaganda,scaricando cinicamente anche sui bambini(siano essi i figli delle coppie omogenitoriali,o quelli delle detenute)la violenza delle loro parole.Eppure verrà il tempo.Il tempo in cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini scopriranno di essere solo due vecchi arnesi di un tempo che non c’è più.