Forse la figura anticonformista,contraddittoria,fuori dagli schemi e dalle appartenenze politico-culturali di Oriana Fallaci è "apparsa" agli occhi della grande opinione pubblica solo dopo i fatti dell'11 settembre 2001.Ma la Fallaci è stata sempre al di fuori del coro.Per il suo coraggio di sfidare i potenti,di raccontare in prima persona le guerre,di "esserci" in prima persona e a proprio rischio nei posti dove si combatteva (materialmente ed idealmente)per il principio di libertà.E proprio per il suo anticonformismo culturale la Fallaci fu ferocemente combattuta,discussa,attaccata.Per i suoi attacchi all’Islam,per le sue feroci critiche alla passività,alla pavidità,alla subalternità dell'Europa e del mondo occidentale all'oscurantismo islamico,dopo la tragedia delle Torri Gemelle a New York l’11 settembre 2001.Ora la sua vita,il suo pensiero,il suo vissuto,viene portato sul palco del Teatro Eliseo nello spettacolo:"Mi chiedete di parlare",scritto,diretto e interpretato da Monica Guerritore.
Una celebrazione postuma?No,non credo almeno.Perchè questa parola-celebrazione-sarebbe sicuramente disprezzata dalla Fallaci.Perchè proprio lei,proprio la Fallaci avrebbe sdegnosamente respinto qualsiasi tentativo di celebrazione,dopo che in vita così tanto era stata disprezzata,odiata,avversata,fisicamente minacciata.Proprio perchè lei,per l'appunto,era anticonformista,controcorrente,fuori dagli schemi.Perchè lei,forse "solo" lei,aveva la capacità ed il coraggio di "parlare",di "dire" parole contro l'ignavia della cultura occidentale che,come diceva lei,aveva perduto ogni identità,ogni orgoglio.
Dice Monica Guerritore a proposito di Oriana Fallaci:"Con il mio spettacolo la voglio vedere nella sua solitudine,in quella zona che non è mai apparsa.A tentoni entro in una stanza buia cercando di illuminarne gli angoli.Voglio capire cosa videro quegli occhi che,come due feritoie nere,sembrano continuare a parlarci ben oltre il tempo nel quale non hanno parlato più.Chi c’era dietro quella macchina da scrivere,dietro quella ferocia,quella rabbia?La protagonista chiederà gentilmente,piegata dagli anni e dalla malattia,dai lutti e dalle guerre,alla fine del mio spettacolo:"Non guardatemi morire... ".
Sì.Il miglior ricordo di Oriana Fallaci non è la celebrazione.Il miglior ricordo sarà rivedere, come lei chiedeva,la capacità,dell'Europa,dell'Occidente,della sua tanto amata Italia,dei così tanto odiati politici italiani,di riprendere a pensare,ad usare la Ragione,l'Orgoglio di Spiriti Liberi.Se l'Occidente,l'Europa,l'Italia in ispecie,ne sono ancora capaci.
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