Sono stato molto in dubbio,incerto se scrivere questo post.Perchè?Per una forma di pudore,forse.Per una forma di discrezione,forse.Per una forma di rispetto,in realtà.Perchè quello che ha fatto quest'uomo non è cosa da riprovare,da condannare,ma da guardare e da pensarci su.In silenzio,con rispetto,appunto.Sì perchè quest'uomo,Filippo,di Roma,è stato condannato a scontare sei mesi di carcere per essersi infilato dentro le tasche e sotto i vestiti una fetta d'arrosto e un pezzo di formaggio prelevati da un supermercato.Per fame lo ha fatto.Per disperazione.Per la sua famiglia lo ha fatto.Perchè Filippo,34 anni,è disoccupato,con una famiglia da mantenere ed è ridotto sul lastrico da questa maledetta crisi economica che gli ha strappato via anche quell'ultimo lavoretto precario che faceva per vivere,sopravvivere in realtà.Già due settimane fa era stato arrestato per lo stesso motivo.Per aver sottratto un pò di pane,del latte,una confezione di prosciutto dagli scaffali di un supermercato.Un furto modesto.Aveva "preso" quel tanto,quel poco che bastava per sfamare la sua famiglia,per dare da mangiare alla moglie e al figlio di quattro anni.Processato con rito direttissimo,Filippo era stato condannato a cinque mesi con la condizionale e liberato.Ma il cibo finisce e la drammaticità della situazione economica rimane e continua.E così Filippo è stato sorpreso di nuovo mentre tentava di uscire dal supermercato con una spesa di dieci euro non pagata e nascosta sotto la giacca.I vigilantes del supermercato lo hanno bloccato e hanno chiamato i carabinieri che lo hanno arrestato con l'accusa di furto aggravato.E Filippo è tornato sul banco degli imputati del tribunale di Roma ed il giudice,questa volta,ha disposto la custodia cautelare in carcere.Alla fine,insomma,Filippo dovrà scontare 6 mesi di carcere a Regina Coeli.
Ecco,non credo che ci siano da fare molti commenti.Anche perchè ogni commento sarebbe solo l'espressione lacrimosa,compassionevole,commiserevole,di una situazione che nella sua semplicità non darebbe il senso della drammaticità e della tragedia di Filippo.Sì,nessun commento.Però ci sono dei pensieri da fare,da dire.In un momento come questo,in una situazione economica gravissima all'interno della quale tanta,troppa gente,tante,troppe famiglie vivono in condizioni sociali ed economiche devastanti,c'è da pensare a qualcos'altro,a qualcun'altro che in altro modo "vive" questa crisi.C'è da pensare alle banche ed alle speculazioni della grande finanza,ad esempio.C'è da pensare alle grandi burocrazie economiche europee che stanno affamando tutta Europa.E,per quanto riguarda l'Italia,ci sono da fare anche altri pensieri.C'è da pensare ai nostri politici ed ai loro stramaledettismi stipendi.C'è da pensare ai Lusi,ai Belsito,ai Fiorito ed ai Penati.Ai Formigoni ed ai Vendola c'è da pensare.Ai bunga bunga ed alle Olgettine e alle stramaledettisime ville di Montecarlo c'è da pensare.Che ne sanno "loro",i politici,di Filippo e dei 6 mesi che dovrà passare in carcere per del pane,per del latte preso al supermercato?Niente ne possono sapere,ovvio.Anche perchè in Italia c'è la non-giustizia a negare giustizia.Quella giustizia che non sa trovare un'attenuante generica che tenga conto del dramma di Filippo e della sua famiglia.Che non pensa ai tanti Filippo ed alle tante famiglie italiane che la storia di Filippo comprendono bene,perchè anche loro "quelle" storie di ordinaria disperazione vivono in questi giorni,in questi mesi.Ed intanto per 6 mesi Filippo starà dentro Regina Coeli,tra delinquenti incalliti ed assassini,forse perchè per la (in)giustizia italiana prendere in un supermercato del latte e del pane per disperazione,per fame corrisponde ad essere un criminale incalito.Filippo resterà per 6 mesi in galera,mica la gente del criminale sistema politico italiano in galera ci va.Perchè Filippo è "solo" Filippo e non contano le sue drammatiche situazioni economiche.E perchè la Giustizia italiana,hai voglia di dire,hai voglia di fare,non è uguale per tutti.Proprio per niente.
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