31 maggio 2013

UN SOGNO DENTRO IL SOGNO




Già lo so che sarà così.Lo so che finirà.E siccome così sarà,voglio ricordarti per come sei stata tu per me.....un segno di vita,che viene come da sogno.Ma come tutti i sogni,anche il sogno di te al mattino svanirà.Anche se proprio di mattino più bello è stato il mio sogno di te,per te,con te.....
 

"Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza volò via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient'altro,
è forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno."

(......)
Edgar Allan Poe: "Un sogno dentro un sogno"
 

28 maggio 2013

STELLE CADENTI

Tre mesi.Solo tre mesi e la parabola è cambiata.Tre mesi fa le (5)stelle erano in fase ascendente.Solo tre mesi dopo le (5)stelle sono in fase  calante.E non si parla di astronomia o di astrologia,qui.Qui si parla di Grillo,di Casaleggio e delle loro (5)stelle,del loro movimento che di antipolitica aveva campato nei mesi precedenti.A dire il vero era pure abbastanza facile fare fortuna sull'antipolitica,quando la politica così è fatta oggi in Italia.Ma anche l'antipolitica ha fatto flop in queste elezioni amministrative,con il clamoroso sfacelo elettorale dell’M5S.A tre mesi di distanza dalle elezioni politiche,quando i cinque stelle presero il 25% dei voti,i consensi sono nuovamente e pesantemente crollati,dopo il già negativo risultato delle recenti regionali del Friuli Venezia Giulia.Ed ora il Grillo non salta più.L’ex comico non incanta più.E le piazze dei suoi tsunami non sono più stracolme di gente,e anzi quella gente ha capito che le sue troppe parole d’ordine sono solo e soltanto un vuoto abbaiare alla luna.
Tutto,probabilmente,è cominciato con le "Quirinarie" e con il comportamento tenuto in aula dei parlamentari cinquestellati nei giorni dell'elezione del Presidente della Repubblica.Sì.La sensazione della svolta(in negativo)dell’M5S è iniziata con la barzelletta delle scelta dei nomi da candidare alla presidenza della Repubblica.Che poi erano tutti di sinistra:Stefano Rodotà, Milena Gabanelli,Gino Strada,Dario Fo.Tutti marcatamente di sinistra.Senza pensare che nel 25% dei voti delle 5 Stelle c'erano tanti voti di elettori di centrodestra,che "5 Stelle" avevano votato perchè si sentivano traditi e delusi  dal centrodestra.Solo dopo Grillo lo ha capito e ha cercato inutilmente di porre rimedio,puntando su temi "sentiti" dagli elettori del centrodestra,come il no allo ius soli ed il referendum contro l’euro.Ma non è bastato.Perchè proprio lui che aveva giocato la partita pescando nell’elettorato deluso e arrabbiato di destra, sinistra e centro,non ha convinto nessuno e lo slogan “nè di destra nè di sinistra” è rimasto vuoto ed inutile frasario retorico,frase a effetto buona per tutti gli usi.A tutto questo aggiungi pure la ridicola impreparazione dei deputati e senatori eletti,a cominciare dai capigruppo Crimi e Lombardi che con un susseguirsi disastroso di affermazioni e smentite,gaffe e uscite estemporanee,hanno presentato alla pubblica opinione il vero volto degli eletti:ragazzotti con vaghe infarinature demagogiche.Ragazzotti che fino a qualche giorno prima facevano gli arringapopolo nei bar e nelle osterie dei loro paesi.
E poi la tragicomica guerra degli scontrini,dei rimborsi spese dei parlamentari,della mancata restituzione delle indennità che ha mostrato come il loro "nuovo" tanto nuovo poi non era,che la loro proclamata “diversità” tanto diversa poi non era rispetto alla politica che dicevano di voler combattere,ai partiti ai quali gridavano di "arrendersi".
Nè hanno giovato le polemiche sulle partecipazioni ai talk show,il no alle interviste, gli attacchi ai giornalisti inclusa la loro candidata Presidentessa Milena Gabanelli che con il suo servizio di "Report" ha rivelato la scarsa trasparenza dei bilanci e dei finanziamenti delle 5 Stelle.
E' perciò che in meno di tre mesi i grillini hanno finito di cantare e di saltare.Dopo il sole e la luce del successo,ora è calata la notte sul Movimento che doveva cambiare l'Italia.La notte delle (5)stelle cadenti.

27 maggio 2013

UN CRIMINALE INCALLITO


Sono stato molto in dubbio,incerto se scrivere questo post.Perchè?Per una forma di pudore,forse.Per una forma di discrezione,forse.Per una forma di rispetto,in realtà.Perchè quello che ha fatto quest'uomo non è cosa da riprovare,da condannare,ma da guardare e da  pensarci su.In silenzio,con rispetto,appunto.Sì perchè quest'uomo,Filippo,di Roma,è stato condannato a scontare sei mesi di carcere per essersi infilato dentro le tasche e sotto i vestiti una fetta d'arrosto e un pezzo di formaggio prelevati da un supermercato.Per fame lo ha fatto.Per disperazione.Per la sua famiglia lo ha fatto.Perchè Filippo,34 anni,è disoccupato,con una famiglia da mantenere ed è ridotto sul lastrico da questa maledetta crisi economica che gli ha strappato via anche quell'ultimo lavoretto precario che faceva per vivere,sopravvivere in realtà.Già due settimane fa era stato arrestato per lo stesso motivo.Per aver sottratto un pò di pane,del latte,una confezione di prosciutto dagli scaffali di un supermercato.Un furto modesto.Aveva "preso" quel tanto,quel poco che bastava per sfamare la sua famiglia,per dare da mangiare alla moglie e al figlio di quattro anni.Processato con rito direttissimo,Filippo era stato condannato a cinque mesi con la condizionale e liberato.Ma il cibo finisce e la drammaticità della situazione economica rimane e continua.E così Filippo è stato sorpreso di nuovo mentre tentava di uscire dal supermercato con una spesa di dieci euro non pagata e nascosta sotto la giacca.I vigilantes del supermercato lo hanno bloccato e hanno chiamato i carabinieri che lo hanno arrestato con l'accusa di furto aggravato.E Filippo è tornato sul banco degli imputati del tribunale di Roma ed il giudice,questa volta,ha disposto la custodia cautelare in carcere.Alla fine,insomma,Filippo dovrà scontare 6 mesi di carcere a Regina Coeli.
Ecco,non credo che ci siano da fare molti commenti.Anche perchè ogni commento sarebbe solo l'espressione lacrimosa,compassionevole,commiserevole,di una situazione che nella sua semplicità non darebbe il senso della drammaticità e della tragedia di Filippo.Sì,nessun commento.Però ci sono dei pensieri da fare,da dire.In un momento come questo,in una situazione economica gravissima all'interno della quale tanta,troppa gente,tante,troppe famiglie vivono in condizioni sociali ed economiche devastanti,c'è da pensare a qualcos'altro,a qualcun'altro che in altro modo "vive" questa crisi.C'è da pensare alle banche ed alle speculazioni della grande finanza,ad esempio.C'è da pensare alle grandi burocrazie economiche europee che stanno affamando tutta Europa.E,per quanto riguarda l'Italia,ci sono da fare anche altri pensieri.C'è da pensare ai nostri politici ed ai loro stramaledettismi stipendi.C'è da pensare ai Lusi,ai Belsito,ai Fiorito ed ai Penati.Ai Formigoni ed ai Vendola c'è da pensare.Ai bunga bunga ed alle Olgettine e alle stramaledettisime ville di Montecarlo c'è da pensare.Che ne sanno "loro",i politici,di Filippo e dei 6 mesi che dovrà passare in carcere per del pane,per del latte preso al supermercato?Niente ne possono sapere,ovvio.Anche perchè in Italia c'è la non-giustizia a negare giustizia.Quella giustizia che non sa trovare un'attenuante generica che tenga conto del dramma di  Filippo e della sua famiglia.Che non pensa ai tanti Filippo ed alle tante famiglie italiane che la storia di Filippo comprendono bene,perchè anche loro "quelle" storie di ordinaria disperazione vivono in questi giorni,in questi mesi.Ed intanto per 6 mesi  Filippo starà dentro Regina Coeli,tra delinquenti incalliti ed assassini,forse perchè per la (in)giustizia italiana prendere in un supermercato del latte e del pane per disperazione,per fame corrisponde ad essere un criminale incalito.Filippo resterà per 6 mesi in galera,mica la gente del criminale sistema politico italiano in galera ci va.Perchè Filippo è "solo" Filippo e non contano le sue drammatiche situazioni economiche.E perchè la Giustizia italiana,hai voglia di dire,hai voglia di fare,non è uguale per tutti.Proprio per niente.

20 maggio 2013

ZELIG-GRILLISMO

Come possono cambiare le cose di questo mondo da un mese all'altro.Solo poche settimane fa Milena Gabanelli,conduttrice della trasmissione di Rai 3 "Report" era la candidata numero 1 del "Movimento Cinque Stelle" alla Presidenza della Repubblica,elogiata ed incensata dallo stesso Beppe Grillo ("una vera professionista" disse l'ex comico,ora politico comico).Ed infatti la Gabanelli fu sommersa da una,diciamo così......marea di consensi (addirittura 40.000!dico 40.000!) nelle "primarie-presidenziali" effettuate nella Rete dai web-cittadini cinquestellati per scegliere il "loro" Presidente della Repubblica.Ma il passo è stato breve,invero.Da una marea di consensi ora la Gabanelli è stata sommersa da una marea di insulti via web.E perchè questo?Perchè la  giornalista,a giudizio dei CinqueStellati,si è resa responsabile,nell'ultima puntata di "Report",di aver parlato delle finanze del Movimento cinque stelle.Il servizio,parafrasando il romanzo di Pierre Mac Orlan,era intitolato «Il transatlantico delle nebbie» ed ha puntato il dito sulla scarsa trasparenza nella gestione economica del movimento:mancata pubblicazione delle fatture delle spese elettorali.Poca chiarezza su quanti introiti arrivino e da dove al blog di Grillo gestito da Casaleggio.Oscurità totale sui 'bilanci' del Movimento cinque stelle.
"Sic transit gloria mundi" recita la celebre locuzione latina.E così i grillini si sono già scordati i giorni in cui Milena Gabanelli era per loro la "signora contro i poteri forti,che ha sempre fatto bene il suo lavoro",così come ebbe a dire lo stesso Beppe Grillo.Ora invece,la "signora" del giornalismo ha smosso un vespaio.E molti sparano a zero contro quella che era la prima candidata dei grillini nella corsa al Quirinale (poi lei rinunciò spianando la strada al candidato Rodotà)."Pensa più alle sue inchieste che a ciò che la circonda.Io che ho votato M5s, me ne frego se Casaleggio guadagna dalla pubblicità.L'importante é che la m....che c'é in parlamento se ne vada ed entri la vera politica" scrive sul web un tizio che definire "signore" certamente non si può.E poi ancora:"Che c... di inchiesta é?"scrive Leonardo T. da Terni.Ma non basta,perchè si arriva al limite dell'insulto.Come nel caso di G.S che scrive che la giornalista "é come una biscia,cambia pelle e incanta gli stupidi che poi si mangia".Secondo Rosario R. è una venduta,"richiamata all'ordine dal padrone Pd-l".E poi volgarità e scurrilità a non finire che non riporto per non sporcare questo blog.
E pensare che proprio i grillini avevano fatto della trasparenza e della lotta ai metodi "sporchi" della Casta Politica uno dei loro cavalli di battaglia,un tema che era stato così tanto apprezzato da quel 25% di elettori che li hanno votati.Ma si sa.Le cose,fin dai tempi di Orwell,fin dai tempi di "Animal Farm" sono sempre le stesse.Il sogno utopico della Ribellione degli Animali,come si sa,venne gettato al vento perché i Porci si impossesseranno della fattoria e loro,i Porci,che erano stati gli ideatori della "rivoluzione",cominciarono ad assomigliare e a diventare sempre più simili all'uomo,finché persino il loro aspetto diventò antropomorfo.Così accade per i grillini.Loro,i Porci,pardon i Grillini,che volevano cambiare il mondo,che volevano distruggere il Mostro Politico del Palazzo,alla fine stanno diventando degli Zelig: acquistano,ogni giorno che passa,le sembianze e le fattezze del Mostro Politico che volevano combattere.E dal Mostro Politico italiano hanno imparato bene e presto la lezione.Salvo poi fare la lezione agli altri.

MI CHIEDETE DI PARLARE






Forse la figura anticonformista,contraddittoria,fuori dagli schemi e dalle appartenenze politico-culturali di Oriana Fallaci è "apparsa" agli occhi della grande opinione pubblica solo dopo i fatti dell'11 settembre 2001.Ma la Fallaci è stata sempre al di fuori del coro.Per il suo coraggio di sfidare i potenti,di raccontare in prima persona le guerre,di "esserci" in prima persona e a proprio rischio nei posti dove si combatteva (materialmente ed idealmente)per il principio di libertà.E proprio per il suo anticonformismo culturale la Fallaci fu ferocemente combattuta,discussa,attaccata.Per i suoi attacchi  all’Islam,per le sue feroci critiche alla passività,alla pavidità,alla subalternità dell'Europa e del mondo occidentale all'oscurantismo islamico,dopo la tragedia delle Torri Gemelle a New York l’11 settembre 2001.Ora la sua vita,il suo pensiero,il suo vissuto,viene portato sul palco del Teatro Eliseo nello spettacolo:"Mi chiedete di parlare",scritto,diretto e interpretato da Monica Guerritore.
Una celebrazione postuma?No,non credo almeno.Perchè questa parola-celebrazione-sarebbe sicuramente disprezzata dalla Fallaci.Perchè proprio lei,proprio la Fallaci avrebbe sdegnosamente respinto qualsiasi tentativo di celebrazione,dopo che in vita così tanto era stata disprezzata,odiata,avversata,fisicamente minacciata.Proprio perchè lei,per l'appunto,era anticonformista,controcorrente,fuori dagli schemi.Perchè lei,forse "solo" lei,aveva la capacità ed il coraggio di "parlare",di "dire" parole contro l'ignavia della cultura occidentale che,come diceva lei,aveva perduto ogni identità,ogni orgoglio.
Dice Monica Guerritore a proposito di Oriana Fallaci:"Con il mio spettacolo la voglio vedere nella sua solitudine,in quella zona che non è mai apparsa.A tentoni entro in una stanza buia cercando di illuminarne gli angoli.Voglio capire cosa videro quegli occhi che,come due feritoie nere,sembrano continuare a parlarci ben oltre il tempo nel quale non hanno parlato più.Chi c’era dietro quella macchina da scrivere,dietro quella ferocia,quella rabbia?La protagonista chiederà gentilmente,piegata dagli anni e dalla malattia,dai lutti e dalle guerre,alla fine del mio spettacolo:"Non guardatemi morire... ".
Sì.Il miglior ricordo di Oriana Fallaci non è la celebrazione.Il miglior ricordo sarà rivedere, come lei chiedeva,la capacità,dell'Europa,dell'Occidente,della sua tanto amata Italia,dei così tanto odiati politici italiani,di riprendere a pensare,ad usare la Ragione,l'Orgoglio di Spiriti Liberi.Se l'Occidente,l'Europa,l'Italia in ispecie,ne sono ancora capaci. 

11 maggio 2013

UN LIBERALE DIVENUTO PRESIDENTE





Il 12 maggio 1948 Luigi Einaudi viene eletto Presidente della Repubblica.Curioso.L'uomo che nel referendum tra Monarchia e Repubblica s'era schierato apertamente per la prima,ora diventava Presidente del contrapposto modello di disegno istutuzionale.Del resto anche dopo la proclamazione della Repubblica Einaudi mai nascose la sua precedente scelta.Ed anzi proprio nel suo discorso di insediamento presidenziale dinanzi alle Camere riunite disse che egli aveva "usato,innanzi al 2 giugno 1946 del suo diritto di manifestare una opinione,sulla scelta del regime migliore da dare all’Italía;ma,come ho promesso a se stesso ed ai suoi elettori,ho dato poi al nuovo regime repubblicano voluto dal popolo qualcosa di più di una mera adesione.Il trapasso avvenuto il 2 giugno dall’una all’altra forma istituzionale dello Stato fu non solo meraviglioso per la maniera legale, pacifica del suo avveramento, ma anche perché fornì al mondo la prova che il nostro Paese era oramai maturo per la democrazia".
Le istituzioni.La sua elezione alla principale delle nuove istituzioni,l'elezione a Presidente della Repubblica,il suo diventare,perciò, "super partes" gli faceva venir meno-come egli diceva- il piacere di starci nelle istituzioni,di viverle,di partecipare al libero dibattito democratico che in esse i sviluppava:"Nelle vostre discussioni,-egli diceva sempre nel discorso di insediamento- signori del Parlamento,è la vita vera,la vita medesima delle istituzioni che noi ci siamo liberamente date;e se v’ha una ragione di rimpianto nel separarmi, per vostra volontà, da voi è questa è(......)"non potere più sentire la gioia,una delle più pure che cuore umano possa provare,la gioia di essere costretti a poco a poco dalle argomentazioni altrui a confessare a se stessi di avere,in tutto od in parte,torto e ad accedere, facendola propria,alla opinione di uomini più saggi di noi......
Il piacere,cioè,di ascltare l'altrui opinione e convincersi,da liberale vero,che l'altro,politicamente "diverso" da te,ha ragione.Perchè la tolleranza liberale e la "ragione" di professare e praticare laicamente la religione liberale in questo consiste.Saper ascoltare,saper ragionare,saper rispettare l'altro e le sue idee.E se si prova gioia nel riuscire a convincere il "politicamente" diverso della bontà delle tue idee,gioia ancor maggiore,proprio come diceva Einaudi,è quella di farsi convincere dalla bontà dell'altrui,diversa "altra" opinione.
Ma per Einaudi c'era anche dell'altro,molto d'altro.C'era la necessità di dare senso alla nuova Costituzione che l'Italia s'era data nel dopoguerra.C'era la necessità di dare senso alla Costituzione soprattutto in due principi:"conservare della struttura sociale presente tutto ciò e soltanto ciò che è garanzia della libertà della persona umana contro l’onnipotenza dello Stato e la prepotenza privata; e garantire a tutti,qualunque siano i casi fortuiti della nascita,la maggiore uguaglianza possibile nei punti di partenza.
Ecco.Rileggendo il suo "Scrittoio" ti convinci ogni volta di più che Luigi Einaudi non era un Presidente della Repubblica liberale.Era molto,ma molto di più.Era un liberale,un vero e grande liberale.Un grande liberale divenuto Presidente della Repubblica.