12 agosto 2023

MA LORO NON PORTANO VOTI




Susan John e Azzurra Campari.Due donne,unite da uno stesso comune destino:morire in un carcere italiano a poche ore l’una dall’altra. Lo stesso carcere,per giunta:quello di Torino.Entrambe morte per volontà propria anche se con modalità diverse.Susan,nigeriana,è morta di fame e di sete,perché faceva lo sciopero della fame e della sete.Lo Stato l’aveva in custodia.Lo Stato aveva in mano la sua vita ma l’ha lasciata morire.Lo Stato l’ha condannata a morte,anche se in Italia la pena di morte è vietata dalla Costituzione.

Azzurra invece si è suicidata:l'hanno trovata impiccata nella sua cella.Morta perché aveva deciso di morire.Perché non sopportava il carcere.Perché lo viveva come una sopraffazione, un’ingiustizia,un’ingiustizia più grande ancora del suo istinto di conservazione."Non ce la faccio più",aveva detto alla madre.Azzurra si è impiccata.Nello stesso giorno nel quale è morta Susan.Nemmeno a lei lo Stato ha impedito di morire.Anzi.Le ha imposto la sua legge,la follia di una legge che prevede il carcere per punire.Il carcere,la tortura,l’infamia.Altro che "rieducazione",come prevede la Costituzione.

Come se poi il carcere fosse la soluzione e non il problema.Come se il carcere non fosse da abolire del tutto.Di Susan e Azzura,della loro vita,dei loro eventuali sbagli non sapevamo niente fino a ieri.Ora sappiamo che erano le persone numero 45 e 46.Cioè le ultime due delle 46 persone morte in carcere solo in questi primi 8 mesi dell'anno.Persone divenute numeri.Sigle.Età.Statistiche.Come Susan e Azzurra.

No,le carceri sono il problema,non risolvono i problemi,se non nell'ottusa logica illiberale e reazionaria di questo governo.E questo lo dicevo lo stesso ministro Nordio,quando  sui quotidiani scriveva quei suoi bei editoriali garantisti,nei quali diceva di essere contro l'ergastolo(salvo poi  confermare la giustezza del 41 bis)e che il carcere doveva essere solo l'extrema ratio.

Le carceri vanno abolite perché non servono a punire i delitti:le carceri SONO un delitto.Il più grave delitto che stavolta lo Stato ha consumato nel carcere di Torino,nei confronti di Azzurra e Susan,morta a 42 anni,due figli,di cui uno di soli 4 anni.

Come è possibile che nessuno sapesse che da 20 giorni Susan stava facendo lo sciopero della fame,perché si dichiarava innocente e perché voleva rivedere il suo bambino piccolo,che vive senza la mamma? Perché anche questo reato ha commesso lo Stato:quando una mamma viene inprigionata e lascia a casa dei bambini piccoli,anche loro scontano,nella loro innocenza,la condanna di essere senza la propria madre.

Ma non ci aveva detto lo stesso ministro che le carceri sono il rimedio estremo? L "extrema ratio" appunto? Ed é extrema ratio, mettere in prigione una donna con un figlio di quattro anni, che soffre come un cane senza la sua mamma? Ed é extrema ratio tenere in cella una donna che da 20 giorni non mangia e non beve e che i medici dicono che sta per morire?E la magistratura di sorveglianza era stata avvertita?E perché non è stata avvertita il garante dei diritti dei detenuti?

Viene il dubbio che in una società moderna e civile vale di più lo scalpo di una donna,forse innocente o forse colpevole,che il rispetto della vita umana.

Ma qui non si tratta più solo di giustizia.Qui c'entra anche e soprattutto la politica,che dovrebbe intervenire per tutelare i principi dello stato di diritto.Ma dov’è la politica?Si è manifestata solo dopo i fatti accaduti,col ministro Nordio che è andato al carcere di Torino(contestatissimo dai detenuti)per dire che quella signora non stava facendo lo sciopero della fame e non ce l’aveva col governo,e ha detto che le circostanze e la ragione della morte sono “dettagli tecnici” che non ha approfondito.Sì:"dettagli tecnici",proprio così ha detto il ministro che una volta si definiva garantista.

E il resto della politica? E tutti quelli che si definiscono liberali? E la sinistra?Certo,non portano voti i detenuti.Al contrario,fanno perdere i voti delle persone c.d. "per bene" che vogliono che i carcerati stiano lì,sbattuti nelle celle,e se i detenuti non vogliono mangiare affari loro:crepino pure.

Eppure me lo ricordo quel tempo.Era il tempo di tanti anni fa, quando in Italia,pur infuriando la mafia e il terrorismo,c’erano dei politici che si occupavano della condizione di vita dei carcerati e c’era un parlamento che votava quasi all’unanimità la legge Gozzini che alleggeriva la sofferenza dei detenuti.

Quanto tempo è passato da allora ? Decenni,forse secoli? Nel frattempo in tutto questo tempo la politica si è dissolta,sparita,evaporata.E con essa  tutto un mondo fatto di idee,valori,persino di umanità.Oggi la politica si esaurisce nei sondaggi. E i sondaggi dicono di lasciare stare le carceri e i diritti dei detenuti perché "loro",i carcerati,non portano voti.E allora le tante Susanna e Azzurra delle carceri italiane possono pure continuare a morire.Perchè le loro vite e le proprie tragedie e tanto meno i loro diritti non portano voti.

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