26 giugno 2014

L'INIZIO DELLA FINE



Cent'anni fa,nel 1914,cominciò la I Guerra Mondiale e cent'anni fa finì l'Europa.L'Europa storicamente intesa come centro del mondo e faro della civiltà universale.Il 1914 è una data memorabile e funesta per l'Europa.Oswald Spengler scrisse "Il tramonto dell'Occidente".Ma forse il titolo della sua grande opera doveva essere un altro:"Il tramonto dell'Europa",non dell'Occidente.Infatti proprio dopo la "Grande Guerra" gli Stati Uniti divennero e ancora sono il fulcro del mondo.Come pure ancor'oggi è evidente la vitalità del Sudamerica, la crescita del Brasile,ed il papato argentino vorrà pur dire qualcosa:sono tutti segni,questi,di un Occidente che non tramonta.Fu l'Europa invece a tramontare con la Prima guerra mondiale che scoppiò nell'estate del 1914.Essa fu davvero funesta per i destini della civiltà europea.Dalla prima guerra mondiale nacque infatti il comunismo e poi il nazismo,e in Italia il fascismo."La luce si sta spegnendo in tutta Europa e non la vedremo più riaccendersi nella nostra vita" scrisse l'allora ministro britannico,Edwuard Grey.
A guardar bene l'Europa si è unita(?) quando aveva già cessato di essere culturalmente  vivente.S'era spento già da tempo il fuoco vivo che l'animava;alla fin fine si è fatta un intervento su un corpo esanime,così come si ricompone un cadavere nell'obitorio dell'economia.Si è fatto un cinico baratto tra civiltà e contabilità.La cultura europea dei giorni nostri è quella delle banche e della grande finanza,le cui fila sono tirate da quella specie di "Spectre" governativa tedesca.E la Grande Ipocrisia,la Grande Demagogia che si è spacciata in tutto il Vecchio Continente,specie durante questa crisi economica,è stata quella secondo la quale solo con l'Europa unita si poteva superare la crisi,solo nell'Europa unita ci sarebbero state sorti "migliori e progressive" per le genti europee:falsità,solo falsità consapevolmente e volutamente usate per nascondere i giochi politico-finanziari che sulla pelle del "cives" europeo si stanno giocando.A pensarci bene c'era molta più Europa quando le nazioni europee si avversavano nei loro nazionalismi piuttosto che adesso;c'era più scambio tra le culture e le letterature nazionali al tempo dei nazionalismi(basti pensare ad Hemingway,a Freud,a Joyce,a Musil,a Svevo,a D'Annunzio)che dopo la pax mondiale e l'unione europea. Che rappresenta oggi l'europarlamento per i popoli europei?Meno che niente.Oggi quello che davvero conta è l'economia,la finanza,la Banca centrale europea.E questo rappresenta il totale fallimento dei trattati di Scenghen,Maastricht e soprattutto di Lisbona che avrebbe dovuto recuperare l'identità culturale e religiosa europea.
Sì,è giusto commemorare questo centenario,ricordare la tragedia della Prima guerra mondiale.Ma nelle commemorazioni c'è,purtroppo,anche la presa d'atto del declino d'Europa.Oggi Bruxelles e Strasburgo sono ridotti a salotti nobili dove si svolgono astratti e magniloquenti discorsi sull'unità dei popoli europei.In realtà l'Europea è diventata periferia del mondo.Già negli anni '50 assisteva inerte al bipolarismo Usa-Urss.Ed ancora oggi è succube e sottomessa alla cultura islamica,così come aveva previsto fin troppo facilmente,Oriana Fallaci.
L'inizio della Grande Guerra era in realtà l'inizio della fine dell'Europa.Era la fine di quella civiltà per secoli chiamata Europa.Al di là di ogni falsa ideologia europeistica,al di là di inutili ipocrisie e demagogie,fuori da ogni grottesco revanscismo,è questo di cui bisogna prendere atto:l'inizio della Grande Guerra ha segnato la fine culturale dellEuropa,il declino dell'Europa.Chissà.Forse un giorno l'Europa risorgerà,nella memoria di quello che fu.Ma oggi no.Oggi l'Europa è   nelle mani di banche e finanza e burocrazie affaristiche senza anima e senza scrupoli,che hano affossato ogni tipo di cultura europeistica.Chissà se un giorno risorgerà la civiltà dell'Uomo d'Europa.Oggi è solo la memoria di quella civiltà che si può commemorare..

2 commenti:

julia ha detto...

Ciao Clem, ho trovato questa frase in rete, credo sia la strofa di una canzone ma non ne conosco l'autore, mi è piaciuta perché rende molto bene l'idea:

"Ma quest'Europa che la fate a fare | È solo di banche e di parole! | È un guinzaglio stretto bene | Al collo del popolo e della nazione"

Non mi piace per niente quello che sto vedendo e non c'è nessuno che alza la testa, sembriamo un popolo di ghigliottinati...

Ho letto con piacere i tuoi post precedenti, alcuni fuori dal coro, ma ogni tanto ci vuole qualcuno che cambia verso..
Vedo anche ultimamente molti post personali e quindi capirai se non mi permetto di commentare..
Ti auguro un buon tutto
Julia

Clem ha detto...

DI CHIUNQUE FOSSE QUELLA FRASE E' PERFETTA,JULIA,PER FOTOGRAFARE LO STATO ATTUALE DI QUESTA EUROPA DI MERCANTI,DI BANCHIERI,DI POLITICI IMBELLI ED INCAPACI DI AFFRONATRE I PROBLEMI COME AD ES. QUELLO DELL'IMMIGRAZIONE,QUELLO DELL'UCRAINA....NN SI VA AL DI LA' DI GENERICI LUOGHI COMUNI,DI FRASI DEL TIPO:"BISOGNA FARE,OCCORRE DIRE CON FORZA,E' NECESSARIO CONCERTARE UNA POSIZIONE COMUNE"...ED INTANTO CONTINUANO TRAGEDIE COME QUELLE DI QUESTI GIORNI DEGLI IMMIGRATI E COSI' VIA....E MI VIENE ALLA MENTE ANCORA UNA VOLTA,UNA "CERTA"ORIANA E LE PAROLE CHE AVEVA DETTO ANCHE SULL'EUROPA,ANCHE SULLA PERDITA DI DIGNITA',DI IDENTITA' E DELLA PROPRIA CULTURA....SI' OGNI TANTO ATTRAVERSO UNA CANZONE CERCO DI DIRE LO STATO D'ANIMO E IL QUALCOSA CHE "SENTO" IN QUEL MOMENTO ...GRAZIWE PER LA TUA SQUISITA,SOLITA SENSIBILITA'....
UN CARO SALUTO A TE,CHE CON I TUOI PASSAGGI SEMPRE GRADITI SAI AMPLIARE SEMPRE OPPORTUNAMENTE I VARI PICCOLI POST DI QUESTO BLOG
CIAO,CLEM.....