07 giugno 2014

IL VERSO NON CAMBIA


Niente da fare.Proprio non c'è verso di cambiare verso a questa Italia,così come prometteva Matteo Renzi col suo slogan.Tutti le slide,i tweet,le promesse di Matteo non sono servite a niente.Nemmeno è servito il 40% dei voti delle europee.Il verso non è cambiato per niente.Ed infatti sono arrivati "quelli" del rating,quelli di"Standard & Poor's che,evidentemente,danno valore meno che zero alle slide e ai tweet renziani.Standard & Poor's ha in sostanza detto che le cose in Italia continuano a non andare bene,al contrario di quanto dice Renzi.Il Premieri ha promesso di fare tante cose ma lui stesso sembra aver  perso il filo del ragionamento riformista e la tempistica mensile nella quale aveva detto che avrebbe riformato.Ma intanto i mercati non aspettano.E poi.Che tipo di riforme saranno?Perchè se le riforme di Renzi saranno tutte come quelle del "Job's Act",che partito bene è stato poi completamente stravolto(in pejus)dai sindacati,è meglio non farle queste tipo di riforme.E così Standard & Poor’s,nella sua valutazione di affidabilità della nostra economia,ha confermato il poco lusinghiero rating "BBB" e(cosa ancor più negativa)con un outlook negativo;gli americani prevedono cioè che tra 3 mesi,le cose saranno ancora(se non più)negative,con ulteriori revisioni al ribasso del rating e inevitabile "downgrade".Downgrade economico,cioè ulteriore perdita di credibilità nella possibilità di ripagare il debito sovrano.Ma downgrade anche politico,come poca affidabilità,poca credibilità sulla serietà delle politiche economiche del governo italiano.E questo mentre la stessa "S & P" ha visti in positivo ed al rialzo il rating e l'outlook dell'Irlanda."Standard & Poor's" sta ancora aspettando quelle riforme "strutturali" promesse da Renzi.Riforme strutturali,figuriamoci.L'unica riforma "strutturale" finora fatta da Renzi è stata l'"obolo" degli 80 euro preelettorali,per i quali,oltretutto,ancora non si trovano le necessarie coperture finanziarie.".Insomma,"Standard & Poor's" nutre un "leggero" scetticismo circa la possibilità di rilancio dell’Italia,tanto più se si considera che “le prospettive di crescita dell'economia italiana restano deboli”.E l'Istat,con i suoi dati sulla disoccupazione ha purtroppo dato ragione all'Agenzia americana.E del "leggero" scettismo di "Standard" dobbiamo "ringraziare" anche i governi di Monti e quello di Letta,perchè se qualche "riforma"(chiamiamola così)è stata fatta(quella della Fornero,ad esempio)esse sono state un autentico disastro economico e sociale.Del resto il giudizio di "Standard" non è fatto isolato.Anche la Commissione europea ha detto che l'Italia dovrà fare,già nel 2014,una "manovra economica aggiuntiva".
E allora Matteo caro,basta con slide e "cinguettii".Smettila di fare il piacione.Con le parole sei certo più bravo di Wanna Marchi a "vendere" il tuo "prodotto",e ad "incantare" il 40% di un popolo.Ma in Europa e nel mondo non si lasciano incantare dalle tue parole,anzi.Si sono accorti che il tuo prodotto è "avariato".E già in autunno se ne accorgeranno anche gli italiani.Si accorgeranno di quanto "costano" quelle 80 euro e come costeranno Imu e Tasi e Tari e tutte le altre diavolerie che tu e Padoan vi inventerete ancora.Ed allora stop a slide e cinguettii e fine delle trasmissioni.Perchè anche le televendite ad un certo punto finiscono.

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