27 maggio 2014

UOMINI SEMPRE


«
 A proclamarmi questo non fu Zeus,né la compagna degl'Inferi fissò mai leggi simili fra gli uomini.Né davo tanta forza ai tuoi decreti,che un mortale potesse trasgredire leggi non scritte,e innate,degli dèi.Non sono d’oggi,non di ieri,vivono sempre,nessuno sa quando comparvero né di dove. »


Sofocle : Antigone, vv. 450-457)
Ed adesso,smaltita la sbornia elettorale,sarebbe "opportuno" che il Governo Renzi tornasse subito al lavoro per parlare di cose gravi e concrete.Come il problema delle carceri,ad esempio.Il governo di Matteo Renzi dovrebbe infatti ricordare che ha tempo fino al 28 maggio per convincere la Commissione Europea dei Diritti Umani che l'Italia ha cambiato rotta o,per dirla renzianamente,ha cambiato "verso".Le carceri italiane sono un’emergenza esplosiva,che va affrontata subito, per evitare multe dalla Corte di Strasburgo.E intanto,problema nel problema,la tensione sale e si arriva a cose assurde.Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria(DAP)ha infatti inviato una circolare ai direttori delle carceri affinchè"non forniscano più dati e informazioni sugli istituti penitenziari all’associazione Antigone."Per evitare–scrive il Dap–notizie pregiudizievoli all’immagine esterna dell’Amministrazione(!!!).Come se il problema si risolvesse negando o nascondendo l'esistenza stessa del problema.
Antigone è un’associazione di volontariato attiva nelle carceri da 30 anni,lavora per renderle più umane,annovera parlamentari e giuristi tra i suoi aderenti ed è interlocutore di governi ed enti locali.Le visite degli osservatori di Antigone nelle carceri italiane sono autorizzate dal ministero della Giustizia e il frutto di questo lavoro di monitoraggio viene riassunto in un rapporto periodico.Nella circolare del Dap,si dice che:"si ritiene opportuno che le richieste di dati e informazioni sugli istituti penitenziari italiani presentate dall’associazione “Antigone” siano indirizzate direttamente a questo Dipartimento,il quale provvederà a valutarle secondo le linee di massima trasparenza".Ma in che Paesedo viviamo?Siamo forse difronte alla orwelliana "psicopolizia"?O si considerano i carcerati come la "Classe Epsilon" di Huxley?Perchè è proprio questo il problema.Ritardare o negare ad "Antigone",informazioni e documentazione sulla condizione delle carceri,significa vanificare la funzione stessa dell'associazione,dando,oltretutto,l'impressione che c'è "qualcosa" da occultare.Ora ci si può nascondere dietro cavilli burocratici o regolamentari,ma resta il fatto che il 28 maggio l’Italia dovrà rendere conto(anche su questo)all’Europa dello stato delle carceri e rischia una multa miliardaria.Sì,si può continuare a brindare per la vittoria elettorale del Pd alle elezioni europee,ma intanto il 28 marzo scorso proprio una Commissione europea,la Commissione Libertà Civili e Giustizia del Parlamento Europeo,è stata in Italia per verificare lo "stato" delle carceri nel nostro Paese.La Commissione,tra le altre,ha visitato le carceri di Rebibbia,e Poggioreale.E nel report realizzato dopo le verifiche emergono una serie di rilievi mossi all’Italia, in particolare per quanto riguarda la custodia cautelare,le pene alternative,le garanzie per i detenuti e perfino il reato di tortura.L’Italia,dice ancora il rapporto,ha un alto tasso di sovraffollamento carcerario,con 147 detenuti per 100 posti disponibili,e solo Serbia e Grecia stanno messe peggio.Il 40% dei detenuti,inoltre,è in attesa di giudizio.Ed anche questa è un'anomalia tutta italiana.Ma non è prendendosela con l'Associazione Antigone o stringendo le possibilità di controllo democratico su quello che avviene negli istituti penitenziari che si risolve il problema delle carceri.Le istituzioni(politiche e giudiziarie)italiane hanno forse paura che la verità giunga in Europa,dopo che per l'Europa si sono fatti altisonanti proclami in campagna elettorale?Ora,caro Renzi,quando saranno finiti i festeggiamenti per i voti e per i numeri ricevuti dal Pd per l'Europa,sarebbe "forse" il caso di occuparsi dei problemi delle carceri italiane.Di occuparsi di quei "numeri" sulla condizione dei detenuti nelle carceri italiane.Che poi numeri non sono,che poi Uomini invece sono.Sempre.






2 commenti:

Julia ha detto...

Non vado pazza per gli americani ma in fatto di carceri e processi forse dovremmo imparare un po' da loro, pena di morte a parte...
Ciao Clem e buon tutto
Julia

Clem ha detto...

Non per niente l'America,con tutte le sue contraddizioni,come la pena di morte,appunto,rimane pur sempre,sin dai tempi di Tocqueville,la vera patria della democrazia...
ciao Julia e splendide cose a te
Clem