20 ottobre 2023

LE FRONTIERE DELLA LIBERTA'



 

Nella sua famosa opera "Il nodo di Gordio",il filosofo tedesco Ernst Jünger riflette sulla grande questione tra Est ed Ovest del Mondo,tra Oriente e Occidente."Questo incontro-scrive Junger-é il filo conduttore della Storia,ma si é spesso trasformato in scontro".

Questo libro fu scritto giusto 70 anni fa,nel 1953,ma sembra scritto oggi,in questi tempi nei quali divampano i conflitti in Medio Oriente tra Hamas e Israele e al centro dell'Europa,con la guerra Russia-Ucraina.Ucraina e Israele segnano la linea di confine tra due diversi mondi:Oriente e Occidente.Una diversità,però,che non é etnica o geografica.Oriente e Occidente sono metafora di due atteggiamenti umani,di due civiltà fondate su concezioni politiche e ideali radicalmente diversi.Si tratta della contrapposizione tra l’Occidente liberaldemocratico e l’Oriente dello Stato totalitario con al centro il tema della libertà e del dispotismo. 

Ucraina e Israele fanno parte del mondo Occidentale,confinante con quello Orientale composto da realtà assai differenti tra loro(Russia e mondo Islamico)ma accomunate da una radicata attitudine anti-libertaria e da un atavico risentimento verso l'occidente. Ed è proprio ai confini del nostro mondo che torna a divampare oggi la lotta tra l'occidente della libertà e l'oriente del totalitarismo.

L'attacco all'Ucraina ha rappresentato un'offensiva globale contro l'Occidente,quell'Occidente che,per Putin é un "mondo decadente e declinante".Un'offensiva contro i diritti civili,le libertà democratiche e di ogni libertà di espressione(l'omicidio politico di Anna Politkovskaja e l'imprigionamento degli intellettuali dissidenti ne sono la più chiara evidenza).

Quanto all'attacco di Hamas e della Jihad islamica,in esso non c'é solo l'atavico odio arabo contro Israele,ma c'é tutto l'attacco ad una civiltà moderna e laica,al libero estrinsecarsi del pensiero.L'assalto,cioé,delle Teocrazie fanatiche ed integraliste contro la Democrazia occidentale liberale e tollerante.Le immagini raccapriccianti di questi giorni,con i bambini decapitati nei kibbutz israeliani,amplificano quanto già visto al Bataclan e testimoniano un odio viscerale e incontrollato,proprio del radicalismo e fanatismo integralista.

La crisi culturale americana,dovuta a molteplici cause che vanno dal razzismo alla c.d. "cancel culture",dalla lotta alle tasse fino all’epidemia dell'uso delle armi,ha facilitato la verve bellica tanto della Russia quanto di Hamas.C'é stata poi il prevalere di una volontà neo-isolazionista e di disimpegno dai vari scenari politici e militari del mondo,iniziata con Obama e proseguita con Trump,che ha favorito l'innalzamento dello scontro a livello planetario.Basti pensare alle drammatiche conseguenze del ritiro delle truppe occidentali dall'Afghanistan.Questa debolezza ha facilitato l'affermazione dei falchi russi e di quelli arabi.

E l'Europa? Sembra quasi che gli 80 anni di pace e benessere nei quali l'Europa ha vissuto,l'abbiano svuotata dell'orgoglio del proprio immenso patrimonio ideale e culturale.Una volta di più l'Europa é inesistente come soggetto politico unitario:non solo invecchiamo e soffriamo di una generalizzata crisi demografica, ma abbiamo smarrito lo spirito di sacrificio e ci rinchiudiamo nei nostri egoismi sovranisti e nazionalistici,incapaci,così,di comprendere il mondo nuovo,affrontandone cambiamenti sociali,economici e climatici.Ma c'é anche una specie di   incomprensibile “cupio dissolvi” che caratterizza la cultura europea contemporanea.L'Europa e l'Occidente in genere è autorappresentato da certo "intellettualismo" europeo ed americano,come causa di ogni male,autore principale di sfruttamento globale,di saccheggio e guerra.E’ attraverso questa narrazione che si fortifica un sentimento già esistente di ostilità verso di noi che non può che aggravare i rapporti internazionali,senza esaltare,invece quello che l’Occidente ha portato di buono nel mondo:la cultura dei diritti della persona umana, la difesa della libertà individuale,ecc.

Non ci sono dunque speranze? Fortunatamente per tutti noi, Israele e Ucraina sono Stati giovani,consapevoli che per sopravvivere hanno bisogno di lottare,quella voglia di lottare che l'Occidente ha smarrito.Sono loro la nuova frontiera delle libertà.

La capacità di far fronte alle avversità è dovuta agli stermini di massa(la shoah ebraica e l'holodomor ucraino)che ne hanno contraddistinto la storia e ai quali sono incredibilmente sopravvissuti,traendo anzi da questo la loro forza psicologica e culturale.Popoli con radici profonde che reagiscono alla paura con la forza,alla prevaricazione con la tenuta psicologica individuale e collettiva. 

Il sonno della Ragione (rappresentato nel magnifico dipinto di Francisco Goya)dell'Occidente,dunque, genera mostri e conflitti. Sono i giovani Stati di frontiera che si stanno facendo carico di salvare il nostro vecchio mondo.Stanno lottando per loro stessi ma in realtà stanno difendendo i valori di libertà e democrazia.

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