27 gennaio 2023

ALTRI GENOCIDI






Liliana Segre,una delle poche sopravvissute del campo di concentramento di Auschwitz,dove era stata deportata nel 1944,ha affermato:"Fra qualche anno della Shoah rimarrà una riga nei libri di storia,e poi nemmeno quella".Cosa allora é possibile,cosa si DEVE fare per impedire che ciò accada?Oggi,a 80 anni da quei fatti,possiamo avere la reale portata degli orrori compiuti dal nazismo solo se si comprende che cosa intendiamo con il termine di "Shoah".Alla fine della guerra si era ancora attoniti e muti davanti agli orrori di quello che ad Auschwitz,Dachau,Buchenwald,Treblinka,Mauthausen era stato fatto.Ma un nome a quei fatti ancora non si riusciva a dare.Non a caso Churchill parlava dello sterminio degli ebrei a opera dei nazisti come di un "crimine senza nome",con ciò volendo dire che quei fatti non avevano precedenti nella storia dell’umanità,per quanto sanguinosa pure essa sia stata.Poi però per svegliare la Ragione dal Sonno nel quale essa era piombata durante il tempo del nazismo,si sentì il bisogno di riassumere in un concetto,in una parola quell’ "EVENTO".E la parola fu "Shoah",termine ebraico che letteralmente significa "tempesta devastante",(Bibbia,Isaia,Es. 47,11)"distruzione".Con questo termine gli storici e gli studiosi intendevano un concetto preciso:"genocidio".La Shoah,quindi,è stata la sistematica eliminazione di un popolo e di una razza,perseguita nel silenzio e nell'indifferenza generale.Eppure prima della Shoah c'erano stati almeno altri due genocidi:quello degli armeni a opera della Turchia nel 1915-1916 con 1,5 milioni di vittime,e quello pianificato da Stalin contro gli ucraini con la grande carestia del 1933-34 detta Holodomor(che in ucraino significa "morte per fame")con 3,5 milioni di vittime.Difronte a quei crimini contro l'umanità,l'opinione pubblica mondiale non battè ciglio,non si indignò,si voltò dall'altra parte.Così Hitler nel 1939 si sentì autorizzato a dire:"Chi parla oggi dell’annientamento degli armeni?".Fu quindi il silenzio in cui era caduto il genocidio degli armeni che lo incoraggiò a programmare e poi realizzare il genocidio che stava immaginando per gli ebrei.

Dai tempi di Caino e Abele c'é dunque nella Storia e nelle varie Epoche una sorta di continuità tra le forme del Male e di violenza che l'Uomo é capace di fare sull'Uomo.Ed é qui che acquista senso e significato la Shoah e la "Giornata della Memoria".La lezione che da essa deve venire é duplice:per il passato ricordare i nomi e le storie di coloro che furono uccisi nei campi di sterminio.Ma questa Giornata non deve essere solo un volgersi indietro a guardare ciò che é stato,ma un agire OGGI per prevenire in futuro ogni possibile nuovo genocidio.Estendere,cioé,il concetto di Memoria della Shoah a quella di tutti i genocidi e crimini contro l'Umanità che dopo di essa pure ci sono stati.Alcuni studiosi americani hanno infatti accertato che da dopo la Shoah a tutt'oggi si sono avuti più di 55 stermini definibili "genocidio" con 70 milioni di vittime.Il tutto nell'indifferenza di una società dei consumi e degli affari e perciò senza valori dei giorni nostri che già Pasolini raccontava.Dalla Cambogia ai Curdi,dal Ruanda dei Tutsi(secondo Human Rights Watch,nel 1994 in Ruanda vennero massacrate almeno 500.000 persone)al massacro di Srebrenica del 1995 chi si é più scandalizzato di questi altri genocidi?E dunque la Shoah non deve essere considerata come un "unicum" irripetibile nella storia,ma deve piuttosto essere considerata come il genocidio "paradigmatico" del Novecento.La Shoah come genocidio "paradigmatico",cioé la rappresentazione della forma che un giorno l'Orrore e il Terrore hanno assunto,attraverso cui poter poi riconoscere tutte le altre forme possibili dell'orrore e dell’odio esercitato in maniera così perversa dall'Uomo contro l'Uomo.

E dunque definire la Shoah genocidio "senza precedenti" o come "unicità assoluta" incomparabile a ogni altro genocidio equivale a non comprendere il senso stesso di Giornata della Memoria.Come ha scritto Primo Levi,"è avvenuto,quindi può accadere di nuovo".E difatti é accaduto ancora in Cambogia,Ruanda,nel Kurdistan,in Siria e oggi sta accadendo di nuovo:in Ucraina,nel cuore della civilissima Europa,dove ogni giorno si trovano nuove fosse comuni e si ha notizia di altre turpitudini,violenze,stupri,sevizie e assassini di donne e bambini.

Per evitare,allora,quello che Liliana Segre teme proprio questo bisogna fare.L’unico modo di tener viva la memoria della Shoah è quella di capacitarsi che Auschwitz non é finita e che anche il Novecento ha avuto nuovi genocidi e che altri continuano a realizzarsi,in questo nostro terzo millennio,nel resto del mondo.E forse cambiare il concetto di Giorno della Memoria.Forse oggi è più opportuno parlare di:"Giornata della Shoah e della prevenzione dei genocidi".Trasformare la Giornata della Memoria in "Giornata della Shoah e di tutti i genocidi" aprirebbe ad una Memoria più consapevole,evitando,come dice Liliana Segre,che la Shoah si riduca a una riga nei libri di storia e poi neppure a quella. 

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