Il governo Conte è caduto.Erano troppe(e troppo profonde)le spaccature con Renzi e Italia Viva.Dal modo di utilizzo,da parte del premier,dei Dpcm,durante il lockdown,a temi cruciali non affrontati dal governo,come la riapertura delle scuole,i trasporti,il rafforzamento delle strutture sanitarie e il piano vaccinale.E poi sono subentrati altri temi divisivi,come il modo e i tempi di gestione dei fondi assegnati dall'Europa all'Italia(il "Recovery Fund")e l'utilizzo del MES.Ma alla fine,a ben vedere,Conte è caduto su un tema fondante della cultura dei 5Stelle,il partito di riferimento del Premier,e cioè sul giustizialismo.Non a caso la crisi si è aperta nei giorni in cui il Ministro della Giustizia,Alfonso Bonafede,avrebbe dovuto riferire alle Camere sullo stato delle giustizia nell'anno appena trascorso.Proprio la giustizia e la sua riforma,è sempre stata motivo di acceso scontro all'interno della maggioranza,tra Italia Viva e il Movimento Cinque Stelle,specialmente per quanto riguarda il tema della prescrizione,ossia quell'orrida legge che introduce il blocco della prescrizione dopo il I grado di giudizio,anche in caso di assoluzione dell'imputato.In realtà per i 5Stelle il tema della giustizia era ed è un punto dirimente,sul quale i grillini non hanno nessuna intenzione di cedere.In questi 3 anni di governo hanno ceduto praticamente su tutto il loro programma elettorale:sull’Europa,sulla Tap,sulla Tav.Essendo loro "il nulla"(così li ha definiti l’ingegner Carlo De Benedetti)non hanno nemmeno faticato a cambiar idea.Ma il giustizialismo manettaro,quello no,non possono proprio abbandonarlo,perché è la loro vera natura,è nel loro DNA,è l'elemento fondante della loro politica.Sulla giustizia i 5Stelle giocano la loro concezione dell’individuo,della società e dello Stato,assieme a quei Davigo e a Travaglio,eccelsi esponenti e teorici dello Stato Etico tramite sentenza.E' di questo che si dovrebbe occupare(e preoccupare)il PD,che comunque rimane un partito riformista e di certo non giustizialista.Queste sono le tematiche che il PD dovrebbe porre sul tavolo,in sede di trattativa per il nuovo governo e chiunque sia il premier.Far respingere,nero su bianco ai 5Stelle la spazzacorrotti e l’eliminazione della prescrizione;imporre l’effettiva terzietà del giudice,eliminare l’abuso della custodia cautelare e la durata eccessiva dei processi(che viola la norma costituzionale della durata del "giusto processo")e la prassi non governata delle indagini preliminari.I tanti,troppi "casi Tortora",per il quale si sono spesi i Radicali di Marco Pannella,non hanno insegnato proprio niente?E forse la cultura giuridica e politica di questo Paese ha "voluto" dimenticare il significato dei film di Elio Petri("Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto",con il sempre bravissimo Gian Maria Volontè e la colonna sonora di Ennio Morricone)
Ma c’è poco da illudersi:il Partito democratico di Zingaretti è diventato il partito del potere per il potere.Perciò non farà nessuna battaglia sulla giustizia,esattamente come non l'ha fatta nell’estate del 2019,quando ha incredibilmente accettato che Bonafede,un avvocataticchio di provincia che non sa distinguere tra dolo e colpa,uno che sostiene che "gli innocenti non vanno in carcere",perfetto epigono della "cultura" giuridica di magistrati come Davigo e giornalisti come Travaglio,unico avvocato italiano manettaro e giustizialista,restasse Guardasigilli.Il PD non muoverà nemmeno un dito non solo perché Zingaretti non ha capacità di far valere i principi veri del suo Partito,ma perché ha il terrore del voto,unico collante di questa maggioranza.Non lo farà perché aprire una discussione sulla giustizia,farebbe saltare tutte le panzane che i dirigenti piddini si sono raccontati sulla strategia di “mescolare i due elettorati”,sulla possibilità,cioè,di una alleanza strategica con il Movimento 5Stelle,il Movimento che gridava contro "il partito di Bibbiano".Perchè per Zingaretti & Company entrare nel merito del problema di una "Giustizia giusta",vorrebbe dire scoprire che i 5Stelle sono radicalmente illiberali,che hanno una concezione dello Stato che soffoca l’individuo,che amano le tricoteuses e la giustizia senza giustizia.Per questo il PD farà finta di niente,magari dirà solo qualche vacuo e generico luogo comune su qualche marginale punto programmatico e continuerà a raccontarsi favolette sulle piattaforme comuni a sinistra.