10 luglio 2016

IL LIBRO DELLA STREGA



Si è svolta l'altra sera la cerimonia di premiazione del Premio Strega 2016.Quest'anno il Premio Strega forse il più grande premio letterario italiano,ha compiuto i 70 anni.In noi beneventani e sanniti c'è sempre un pò di orgoglio nel sapere che il Premio è nato grazie anche alla sensibilità culturale di un imprenditore locale,Guido Alberti,titolare della Ditta "Strega",famosa impresa beneventana di liquori e torroni dalla quale il Premio mutua il nome.Perché "Strega"?La Strega è il simbolo di Benevento.La leggenda narra che sotto un albero di noci(il Noce di Benevento),si riunivano streghe di varia provenienza,che organizzavano banchetti,danze,orge con spiriti e demoni,in forma di gatti,o caproni (  http://www.strega.it/pagina.php? codice=85    e  http://www.bethelux.it/janarestreghebenevento.htm  . 


LE ORIGINI DEL PREMIO.
Nel Decameron Boccaccio racconta che a metà del Trecento l’Europa era flagellata dalla peste.Fu allora che dieci giovani fiorentini si rifugiarono in campagna e per distrarsi passarono dieci giorni a raccontarsi storie.Dopo più di sei secoli,dopo la devastante "peste" della Seconda Guerra Mondiale,alla scrittrice Maria Bellonci venne in mente di imitare quei giovani,organizzando un salotto letterario per “far fronte alla disperazione” esistenziale e all'angoscia di vita che la guerra appena finita aveva portato.Così,nel 1944,un gruppo di artisti e intellettuali si riuniscono nella casa romana della scrittrice e del marito.E in quelle riunioni si progettò un Premio letterario.Nel salotto della Bellonci passarono negli anni molti grandi nomi della letteratura italiana:Massimo Bontempelli,Guido Piovene,Carlo Emilio Gadda,Corrado Alvaro,Aldo Palazzeschi,Vasco Pratolini,Ignazio Silone,Alberto Moravia,Elsa Morante,Giorgio Bassani,Giuseppe Ungaretti,Renato Guttuso,Anna Maria Ortese,Vitaliano Brancati, Francesco Flora,Carlo Levi.
Una sera del gennaio 1947, quando ormai il gruppo aveva assunto il nome di "Amici della domenica" durante una cena in trattoria Goffredo Bellonci parla del progetto a Guido Alberti, un giovane imprenditore di Benevento.L’idea piacque tanto a Guido che convinse la sua famiglia,che produceva il famoso Liquore Strega,a contribuire con duecentomila lire,una grossa cifra per l’epoca.E così nacque il premio.Il primo vincitore fu lo scrittore Ennio Flaiano con Tempo di uccidere.negli anni successivi il premio è stato assegnato a molti capolavori della letteratura (qui tutti i vincitori del Premio). Tra essi:Elsa Morante con L’isola di Arturo, Sessanta racconti di Dino Buzzati,Giuseppe Tomasi di Lampedusa con Il Gattopardo,Natalia Ginzburg con Lessico famigliare,Anna Maria Ortese con Poveri e semplici.La chiave a stella di Primo Levi.Senza dire che parteciparono al premio,senza vincerlo,nomi del calibro di Italo Calvino,Leonardo Sciascia,Pier Paolo Pasolini,Carlo Emilio Gadda.

LO STREGA AL CINEMA




Molti romanzi vincitori del Premio hanno ispirato registi e sceneggiatori, diventando film (e qualche volta capolavori).Il primo premiato,Tempo di uccidere,arrivò nelle sale cinematografiche con la regia di Giuliano Montaldo.Cesare Pavese vinse lo Strega nel 1950 con La bella estate e poi Michelangelo Antonioni diresse Le amiche,uno dei racconti che componevano il romanzo.L’isola di Arturo,di Elsa Morante,divenne un film con la regia di Damiano Damiani e sceneggiatura di Cesare Zavattini.L’anno precedente era stato premiato il Gattopardo che divenne film con Luchino Visconti e che fu esso stesso un capolavoro(sopra la famosa scena del ballo nel film "Il Gattopardo" con Burt Lancaster e Claudia Cardinale).E così pure per Il nome della rosa,di Umberto Eco(con Sean Connery nella parte di Guglielmo da Baskerville).

Quest'anno ha vinto il Premio Edoardo Albinati con il suo:"La scuola cattolica".Le 1300 pagine del libro girano intorno alla terribile vicenda del parco del Circeo.Ma il romanzo non racconta (solo) la mattanza del Circeo,compiuta da Angelo Izzo e Andrea Ghira,ma anche i limiti della famiglia borghese italiana,la formazione del maschio,l’educazione cattolica,il sesso,la violenza come risultato delle frustrazioni che creano tutte queste cose insieme.Ma il libro di Albinati suggerisce anche altre riflessioni su altri aspetti.Sulla complessità del rapporto tra Chiesa cattolica e Stato italiano,ad esempio.In uno Stato che è anche sede della Massima Espressione del cattolicesimo universale,con una radicata cultura cattolica con un grande partito cattolico di massa come fu  la DC,quanto la morale cattolica ha influito e influisce sulle vicende della politica,della cultura e della morale laica italiana e anche(perché no?)sui casi più oscuri e misteriosi della storia repubblicana,come quello del rapimento e della uccisione di Aldo Moro?Tanti libri sono stati scritti sulla materia(uno degli ultimi quello di Gustavo Zagrebelsky:"Scambiarsi la veste")ma non c'è(e forse non ci sarà mai)uno definitivo sulla questione.E se pure ci sarà quello vincerà sicuramente un "Premio Strega".

2 commenti:

Julia ha detto...

Letteratura e cinema, un bellissimo sodalizio.. Due delle mie passioni..
Un bel post che ricorda o insegna il legame tra queste due arti. Chissà quanti hanno visto i films senza saprere nulla della loro origine. Mi piacerebbe anche ricordare Le amiche di Michelangelo Antonioni tratto da La bella estate di Cesare Pavese che vinse lo Strega nel 1950
e La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano.
Grazie dell'affezione Clem, buon luglio e buona estate a te
Julia

Clem ha detto...

Grazie Julia,buone vacanze a te ovunque tu le trascorra...
Clem