07 novembre 2015

LA DEMOCRAZIA DELLA GIUSTIZIA




"Solo" 25 anni."Solo" un quarto di secolo.Solo dopo un quarto di secolo di indagini,processi,accuse,testimonianze più o meno veritiere,ricostruzioni accusatorie  romanzate,i giudici di Palermo hanno assolto l'ex ministro Calogero Mannino dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa(una fattispecie che non c'è in nessun altro codice penale al mondo)e da quella di attentato al corpo politico dello Stato,reato contestato a lui e ad altri dai giudici Ingroia e Di Matteo che ci hanno “costruito” sopra la propria carriera,professionale e politica,come fece Di Pietro ai tempi di Tangentopoli. Mannino è stato assolto PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE, cioè è stato sentenziato che il reato addebitato all'imputato formulato dai 2 PM non ha trovato riscontro nel dibattimento.Cioè,a dirla breve,Ingroia e De Matteo hanno costruito un sistema accusatorio basato sul niente.
"Solo" dopo 25 anni è arrivata una sentenza che accusa i d PM di aver avuto un’impostazione inquisitoria priva di prove,in alcuni casi addirittura inventate.Difronte al caso giudiziario di  Mannino,gli italiani dovrebbero tremare pensando a come 2 giudici hanno potuto fare i processi per sé,accanendosi come lupi feroci "annusando" come "quel" caso giudiziario avrebbe portato loro visibilità mediatica e politica.Di fronte a tutto questo gli italiani dovrebbero tremare;tremare di fronte all’arbitrarietà,alla ferocia giustizialista ed inquisitoria di giudici della specie di Ingroia e Di Matteo.Ecco perché c'è bisogno,con assoluta urgenza,di una legge sulla responsabilità dei giudici.Questa legge è indispensabile alla democrazia italiana se si pensa a quello che è accaduto,prima di Mannino,a Bruno Contrada,dirigente di polizia e funzionario dei servizi segreti del Sisde,e ai suoi 23-anni- 23,di vita devastati ed ai ben dieci anni di carcere anche lui con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.Contrada ha avuto una devastazione totale:fisica,morale,professionale e familiare che lo ha accompagnato dal giorno del suo arresto nel 1992 alla fine del 2012.Poi,dopo decenni(forse perché nemmeno a Berlino c'è un giudice e se c'è dorme per lunghi anni prima di dare diritto) ,la Corte europea gli ha successivamente dato ragione ma non ci potrà mai essere né risarcimento né “soddisfazione”. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito(dopo anni)che Contrada non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa,perchè il reato “non era sufficientemente chiaro e prevedibile”.
Quali sono le sanzioni per il giudice che sbaglia?Al massimo,lo spostamento di sede deciso dal Consiglio Superiore della Magistratura(ANM) organo di AUTOgoverno dei giudici.Ecco.AUTOgoverno.Questa parola è la prova di quanto sia spaventosamente grande e (pre)potente la Casta dei Giudici oggi in Italia.Come nel caso Saguto,per esempio,nel quale la magistrata siciliana accusata di corruzione nello svolgimento proprio delle funzioni da giudice; invece proprio il caso Saguto dimostra che non bastano "spostamenti di sedi",perché la corruttela coinvolge anche la magistratura ma intanto,a differenza dei comuni mortali,non ci sarà mai nessun giudice che condannerà un giudice per corruzione.Tutto questo accadrà fino a che non ci sarà una legge sulla responsabilità dei giudici che li faccia rispondere,come ogni altro professionista del proprio operato,limitandoli nelle loro smanie di grandezza e soprattutto negli errori,sbagli,e persecuzioni.Occorre,poi,ritornare ad una "legalità democratica",ad una "democrazia della giustizia" di un ordinamento giudiziario,di un codice penale garantista,che tuteli i diritti dell'imputato.Cancellando,ad esempio il reato di concorso esterno in associazione mafiosa - per il quale la Corte europea dei diritti dell’uomo ha più volte censurato l’Italia.Ecco cosa dice quell'articolo del C.P.:“Il reato di concorso esterno in associazione mafiosa si realizza quando una persona,senza essere stabilmente inserita nella struttura di un’organizzazione mafiosa, svolga un’attività(.....)che consista in un contributo per le finalità dell’organizzazione stessa”.Un reato dai mille margini di discrezionalità ed arbitrarietà interpretativa fatta ad uso e consumo del giudice.Ecco,la "democrazia della giustizia" la si conquista anche con l'eliminazione di questa assurda fattispecie di reato,usata da qualche giudice per i propri narcisismi o interessi pubblici o privati.Non si può e non si deve finire in prigione e avere distrutta la vita in base a perverse elucubrazioni giudiziarie elaborate nella mente di qualche ambizioso Torquemada della magistratura italiana.Altrimenti avremo in giro sempre qualche simil-Ingroia,che andrà dicendo,come il "vero" Ingroia ha detto:"che contano quasi trent’anni di processi ed un anno di carcerazione preventiva di un tizio di fronte all’esigenza di ricercare la verità?"


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