20 giugno 2015

LA MACCHINA INFERNALE














 Il post mensile sulla giustizia:


"Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., perché senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato."
(Kafka : "Il Processo")

 
Queste sono le prime due righe dell'opera di Kafka "Il Processo". In esse si riassumono il senso ed il significato di tutto il romanzo.Due uomini, vagamente auto-identificatisi come agenti di polizia,si presentano del tutto inaspettatamente nella camera in affitto dove risiede il protagonista,Josef K., procuratore finanziario in una delle più importanti banche cittadine;gli fanno chiaramente intendere che loro intenzione è quella di arrestarlo,in quanto ha commesso un crimine che però non viene meglio specificato.
Ed è così, è allo stesso modo, che accade nella (mala)giustizia italiana...un giorno ti trovi sbattuto nel "Meccanismo" infernale,dentro la Macchina della Giustizia,senza sapere perché,senza che un Qualcuno ti dica cosa hai fatto, di cosa sei accusato. E magari sprangato tra quattro mura, senza una prova.Nessuno Stato di Diritto.Sei colpevole e basta. La Giustizia Italiana niente ha da spiegarti, nulla deve dirti...sei tu, poveraccio, a discolparti, se ne sai capace....
Poi chissà, forse magari un giorno lontano ce la fai ad uscire dalla Macchina, a liberarti dai suoi mille tentacoli.E ne esci perché non hai fatto proprio niente, e perché sono stati "loro",  sono stati i Giudici, sono stati i padroni della Macchina",ad avere sbagliato. Ma non fa niente.Fa niente se hanno "giocato" con la vita di un Uomo,sconvolgendola,devastandola,distruggendola. Poi allora, quel giorno, tanti saluti e nessuna scusa,con il terrore,anzi, che ti dicano "a rivederci".......Perché "loro", perché i Giudici, perché i Padroni della Macchina Infernale non possono sbagliare, non "devono" pagare.

14 giugno 2015

UN EURO

Il tema scelto per l'Expo 2015 di Milano è quello dell'alimentazione:"Nutrire il Pianeta,Energia per la Vita" .Expo Milano 2015 è l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo:da una parte c’è ancora chi soffre la fame,dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e per troppo cibo(milioni i decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso).Servono,quindi,scelte politiche consapevoli,stili di vita sostenibili,un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.La riflessione sul Tema sarà accompaagnata anche da momenti di condivisione e di festa,incontri,eventi e spettacoli.Così,durante il semestre di svolgimento dell'Expo,saranno organizzati incontri,seminari,convegni di studi,volti a proporre nuove prospettive sul tema.Già.Feste,eventi,spettacoli.Ed intanto,mentre nei padiglioni di Expo si dibatte e si discute,mentre arrivano Capi di Stato da ogni parte della Terra,poco più in là arrivano,alla Stazione di Milano,centinaia di migliaia di immigrati,che fuggono dalle guerre dei loro paesi,dalle persecuzioni religiose ed etniche ma che fuggono poi perché nelle loro terre c'è proprio la fame.Nella stazione di Milano bivacca un popolo di disperati,nell'attesa di poter partire per raggiungere qualche familiari che è già in Europa o per arrivare a qualche loro alle loro comunità etniche e religiose sparse in giro per l'Europa.
Ecco la grande,drammatica,tragica contraddizione di questi giorni e di questi mesi.Da una parte il Mondo e l'Europa che dibattono sui massimi sistemi per trovare soluzioni al problema della fame.Dall'altra un esodo biblico di gente che fugge dalla disperazione e proprio dalla fame,quella vera,quella concreta,quella vissuta nelle proprie carni.Un popolo di migranti che va a bussare proprio alle porte dell'Expo che proprio su di loro sta a discutere.Una fuga dalla disperazione,per inseguire vite nuove e più degne,cercando la libertà dal bisogno,tentando di liberarsi dalle tragedie e dalle guerre dei loro Paesi.
Difronte a questi sciagurati,davanti agli epocali avvenimenti di questi giorni,all'Expò si dibatte e si canta e si fanno convegni.Ma non solo.I Paesi che più vivono nell'opulenza,come la Francia e l'Inghilterra e la Germania,proprio in queste settimane ed in queste ore,ricacciano dalle loro frontiere questa massa di gente disperata.Perchè "loro",i Grandi della Terra restano chiusi negli egoismi dei propri giorni agiati.Per i governanti d'Europa e del Mondo i problemi di questi disperati si risolvono facendo qualche dibattito all'Expo,mica con una politica strategica comune su questa grande,rerribile pagina della Storia,senza capire che nel Villaggio Globale i problemi di tanti saranno,prima o poi,i problemi di tutti.No.Non servono dibattiti e simposi.Occorre invece eliminare il banditismo della grande finanza internazionale e degli osceni arricchimenti fatti proprio sulla pelle di chi viene dal mondo della Tragedia."Un euro per ogni migrante" si diceva nelle intercettazioni del disgustoso scandalo romano.Un euro,E' questo il valore che diamo ad una vita?

12 giugno 2015

L'ASSENZA DEL PENSIERO




40 anni fa,nel 1975,moriva Hannah Arendt,filosofa,scrittice e storica tedesca di famiglia ebraica.La Arendt fu studentessa di filosofia di Martin Heidegger con il quale ebbe poi una relazione sentimentale.Dopo aver chiuso questa relazione,Hannah Arendt si laureò con una tesi sul concetto di amore su Sant'Agostino,sotto la tutela del grande filosofo e psichiatra Karl Jaspers.Forse tra i suoi vari,rilevanti scritti,uno di quelli che più resero famosa la Arendt fu "La banalità del male.Eichmann a Gerusalemme",un saggio entrato nella storia della filosofia perché supera le tradizionali concezioni di bene e male.La Arendt concepì questo scritto mentre seguiva,come giornalista,il processo che si tenne a Gerusalemme contro Heichmann,il criminale nazista condannato per essere stato il responsabile della cosiddetta "soluzione finale".
Durante il processo, Heichmann mostrò al mondo la sua vera personalità che,contrariamente a quello che si potrebbe pensare,non aveva nulla di demoniaco;e proprio osservando il comportamento di Eichmann,la Arendt,osservò che il male non origina da un’innata malvagità ma dall’assenza totale di pensiero.Heichmann si rivelò una persona "banale",il cui carattere palesava anche tratti burleschi e ridicoli;da ciò la Arendt dedusse che il male "non è radicale, ma solo estremo",come specifica anche nell'altro suo saggio:"Ebraismo e modernità".
Furono proprio l’assenza di pensiero e l’incapacità di confutazione e di opporsi a rendere Eichmann un criminale.Le persone che,come lui,non riflettono sono inclini ad eseguire gli ordini imposti dal potere senza nemmeno chiedersi se siano giusti o sbagliati;ecco cos’è la banalità del male,nient’altro che la totale assenza di idee.Niente e null'altro che l'assenza del pensare.Tale mancanza rende la persona una marionetta che esegue,senza nemmeno discuterli, gli ordini anche i più orrendi,solo perchè provenienti dal Potere,da quelli che "comandano".
Con la Arendt,quindi,si ricava un ribaltamento delle categorie concettuali di bene e di male;esse non sono in antitesi perché non hanno niente in comune per potersi rapportare.Il bene è "radicale",proviene dalla mente,dalla RIFLESSIONE e dal CUORE;il male,al contrario,non si fonda su nulla,nemmeno sull’odio;esso è è causato solo dalla mancanza del pensiero,dalla totale incapacità critica.
La Arendt, nel suo saggio polemizzò,peraltro,anche sulle modalità con cui si volse il processo a carico di Heichmann.Quest’ultimo,secondo la scrittrice,avrebbe dovuto essere processato da un tribunale internazionale e non da quello israelita:questo perché i crimini che commise Heichmann,come tutti i nazisti,non erano crimini solo contro il popolo ebraico,ma contro l’Umanità intera.Tentare di eliminare una razza dalla terra equivale infatti a compromettere l’esistenza di tutta l’umanità,come quando,ad esempio,amputando un braccio,si danneggia l’intero corpo,e non solo una parte di esso.
E' grande il rilievo di questo saggio.Esso pone delle tematiche estremamente attuali.Ma soprattutto,invita il lettore a riflettere su quello che significa,di quanto grande sia l'importanza del pensiero,la capacità di pensare,il coraggio di esprimere le proprie idee,anche contro la maggioranza delle masse acefale,cloroformizzate dominate dal pensiero totalizzante che toglie aria alle idee,coraggio all'agire,ma soprattutto elimina il pensiero "diverso",la consapevolezza di esistere proprio in quanto essere pensante.Ed inevitabile,e conseguenziale,la drammatica domanda:"Se io fossi vissuto in Germania ai tempi del nazismo avrei contrastato,sarei stato in grado di contrastare Hitler e la sua folle ideologia o avrei seguito la maggioranza?"

07 giugno 2015

"ZERU" DECENZA



La seconda "puntata" dell'inchiesta “mafia capitale”,lo scandalo politico-affaristico-malavitoso che ha sconvolto la politica romana,è davvero qualcosa di ributtante.Con la miseria che c’è in giro,con queste vite precarie di uomini,giovani e donne senza lavoro,senza pensioni,senza certezze e futuro,sentire una banda di delinquenti della politica e della burocrazia esprimersi in modo così spregevole in quelle intercettazioni è qualche cosa di veramente nauseante.E' per questo,poi,che il 50% e più di cittadini si rifiuta di andare a votare.Sarebbe allora compito dei maggiori partiti fare qualcosa.Sarebbe allora il caso di metterla in pratica quella parola così tanto sconosciuta in Italia:"dimissioni".E invece no.Invece ci si nasconde dietro un arzigogolato ragiomamento del "non si può":"che figura ci faremmo nell'Anno del Giubileo"?Già.E che figura ci ha già fatto l'Italia con una massa di ladroni come voi?
La verità è che "non si può" perché il partito più coinvolto nello scandalo è il Pd.Un minimo di decenza e di rispetto del cittadino e delle regole vorrebbe che il Sindaco Pd di Roma,Ignazio Marino,rassegnasse le dimissioni da primo cittadino.Ed invece lui e il Pd,con spocchiosa sicumera,dicono che no,che questo non deve accadere.E come se non bastasse,Matteo Orfini,nominato da Renzi "Alto Commissario alla Moralità Pubblica"romana,se ne esce con un'affermazione che ha dell'incredibile.Il Commissario renziano,infatti,in maniera assurda e ridicola,si mette a sostenere,la surreale tesi del coinvolgimento dei servizi segreti in un ipotetico complotto progettato ai danni del Pd.Davvero.Senza decenza e senza pudore quelli del Pd.O fuori di testa,più probabilmente,da quando sono stati travolti dallo scandalo degli scandali.Dunque ci sarebbero i Servizi Segreti(in questo Paese ci sono sempre i Servizi Segreti quando c'è qualcosa da coprire e nascondere).Ci sarebbero i Servizi che tramerebbero nell’ombra per affossare la luminosa ascesa del “rottamatore” che per la verità alle ultime regionali è stato un po' rottamato.Altro che servizi segreti!A Roma è venuto fuori un sistema politico-affaristico di incredibile portata oltre che di incredibile infamia.Perchè i giovani virgulti dell’odierno Pd non ammettono,anche per rendersi credibili come nuova classe politica legittimata a governare il Paese,quello che è successo a Roma?Non si riesce a capire perché Orfini e gli altri ragazzotti del Pd non prendano le distanze da un sistema corruttivo del quale,anche essendone estranei,sicuramente sapevano.Lo sapevano Orfini,Renzi e "forse",ancor di più… Poletti.Oggi tutta questa gente che ha ambizione di essere classe dirigente diversa dal passato,ha ancora una chance per limitare i danni:dire la verità e fare un passo indietro rimettendo il mandato ai romani.Ma sono troppo arroganti e inebriati dalla sete di potere per ragionare con lucidità.Orfini,poi,te lo raccomando:è quel personaggio che dopo le regionali,riferendosi ai 5 Stelle di Grillo disse che i pentastellati hanno,come diceva Mourinho, "zero tituli",cioè non governano nessuna regione.Sarà.Intanto è proprio Orfini ad avere "zeru decenza" nel dire certe cose.