29 aprile 2014

VIAGGI IN ITALIA....





Post lungo,perchè post pieno di rabbia.E come fai a non provare rabbia quando leggi certe cose?Quando leggi,per esempio,che in occasione della canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II,l'inviato del settimanale tedesco Der Spiegel,Walter Mayr,in un lungo reportage "spiega" al mondo cos'è Roma.Il titolo è già un programma:"La caduta di Roma:situazione drammatica oppure opera comica?"E poi giù,tra sarcasmo e acredine:"Roma è una città più vicina alle metropoli del Terzo Mondo che capitale europea.".L'inviato dello Spiegel racconta il suo impatto terrificante con la Stazione Termini:"Gente d'ogni parte del mondo,stesa sul marciapiede avvolta da sacchi a pelo.Di notte centinaia di homeless si scaldano insieme davanti al fuoco.Molti sono rifugiati africani".Mayr è sconvolto dalla questione della sicurezza notturna:"Mai visto prima un tale squallido sciame di feccia e malvagità.Per ragioni di sicurezza si consiglia di permanere il meno possibile nei pressi della stazione Termini”.Mayr prosegue nel racconto del suo "Viaggio in Italia",in una Roma che gli appare un immenso slum.A partire dalla enorme statua di Giovanni Paolo II,diventata luogo di riparo per altre decine di homeless della capitale,e siringhe e sporcizia in ogni dove.
Ecco,questo è il racconto del signor Mayr.E come dargli torto?Noi italiani sappiamo benissimo che la situazione è esattamente quella che lui descrive.E' la situazione della stazione(e della città)di Roma,ma è anche quella delle stazioni(e delle città)di Napoli o Milano o Genova o Torino.Sì,è vero.Centinaia sono gli "homeless", migliaia sono gli extracomunitari "residenti" a Roma e non solo,tanto da far apparire agli occhi del signor Mayr Roma(e probabilmente l'Italia tutta)come un immenso,maleodorante,stomachevole slum,una bidonville,una favela,una baraccopoli del Nuovo Secolo.Sì,ha ragione,signor Mayr,è proprio così.Queste sono le situazioni,le condizioni degradate delle grandi città italiane.La differenza è che noi italiani le viviamo tutti i giorni queste situazioni,mentre lei ne rimane disgustato in quel solo,breve viaggio di lavoro che ha fatto in Italia.E sa perchè Roma le appare come uno slum?Perchè l'Europa tutta e la sua ricca Germania in primis,se ne sbattono delle politiche dell'accoglienza per i rifugiati,salvo poi far condannare l'Italia dalla Corte Europea dei diritti umani per "trattamenti degradanti e tortura" verso gli immigrati.E sa un'altra cosa,signor Mayr?Di "homeless",di senza casa ce ne sono sempre di più oggi in Italia,ma non sono solo extracomunitari:adesso sono anche  cittadini italiani.Sono senza casa e senza lavoro,e con tanti debiti da pagare.E molti di loro,per la vergogna,o per la disperazione,la fanno finita e se ne vanno dagli "slum" e se ne vanno da questa vita, lasciandosi penzolare sotto le travi di quello che un giorno fu il loro orgoglio,la loro fabbrichetta,la loro piccola industria.E mi creda,la sua "Deutschland über alles" di colpe ne ha,e non poche,per  la devastazione finanziaria europea di questi anni,per aver ridotto a sobborghi d'Europa,a "slum" grandi città e civiltà,come Atene e Madrid,Lisbona e Roma.
Certo.Campi di "sterminio" nel suo Paese non ce ne sono più.Eppure c'è quel grande,immenso campo di sterminio della finanza e delle banche tedesche,recintato dal filo spinato dell'obbligo del pareggio di bilancio e della "legge" del 3 per cento.Quelle leggi e quegli obblighi che distruggono e demoliscono la vita e le speranze e la felicità di tanti giovani e donne e famiglie d'Italia e d'Europa.
Ed allora se ne ritorni nella sua bella e linda Germania,signor Mayr.Noi italiani ci teniamo gelosamente strette le parole di un un suo connazionale,tal Wolfgang Goethe,il quale,facendo anch'egli nel 1793 "Un viaggio in Italia"tra gente italiana povera ed umile,ebbe a dire di Roma:"Soltanto a Roma ho potuto ritrovare me stesso.Per la prima volta, mi sono sentito in armonia con me stesso,felice,ragionevole..."(.......)"Roma è un luogo fantastico.Vi si trovano non solo manufatti di tutti i tipi ma anche persone di tutti i tipi (...) Grazie a Dio, comincio ad accettare gli altri e a imparare da loro".

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